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Recensione “Il profumo delle rose” di Victoria Connelly

C’è sempre tempo per amare

La vita, purtroppo, non sempre è facile.

Lo sa bene Celeste Hamilton che, nel giro di pochi mesi, ha dovuto affrontare il divorzio dal marito e la morte della madre. Per non parlare dell’attività di famiglia ormai sul lastrico. Per tutte queste ragioni, è costretta a tornare a Little Eleigh Manor, l’antico e affascinante maniero nel Suffolk, da cui in passato era fuggita, giurando di non rimetterci mai più piede. Al suo arrivo, però, la situazione è più critica del previsto e Celeste deve subito rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro. Anche se trascorre le giornate circondata da un paesaggio di una bellezza impareggiabile e dalle incantevoli rose che la sua famiglia coltiva da generazioni, Celeste si sente infelice. I problemi sembrano sommergerla e ovunque tra quelle mura è ancora troppo viva la presenza di una madre anaffettiva e crudele, che per anni non ha fatto che tormentarla e umiliarla. Il destino, tuttavia, a volte sa essere imprevedibile come il vento d’estate, quando all’improvviso spazza le nubi e rischiara l’orizzonte. Un incontro inaspettato farà sbocciare di nuovo in Celeste la voglia di vivere e di amare, infondendole la forza per salvare l’antica dimora e il rapporto non sempre facile con le sorelle.

Il profumo delle rose è una storia romantica e delicata che parla al cuore di ogni donna, capace di riaccendere la scintilla della speranza e dei desideri inespressi.

Una bella saga familiare ambientata in un romantico paese della campagna inglese dove, tra le mura di un’antica costruzione, una famiglia ha fatto la sua fortuna coltivando le rose.

Come in tutte le famiglie che si rispettino, di scheletri nell’armadio ce ne sono tanti e nel corso della vicenda verranno svelati.

È la storia di tre donne, tre sorelle, ognuna delle quali con la sua personalità e le sue paure.

La narrazione avviene sempre in prima persona e sebbene sembra che sia Celeste la vera protagonista del romanzo, anche le sue due sorelle prendono spesso la parola e raccontano il loro punto di vista.

Il dolore che le accomuna è legato ad un lutto. Recentemente infatti è morta la loro madre, presenza scomoda e disturbante della loro vita al punto da impedire alle tre ragazze di provare nostalgia filiale, lasciando loro solamente la certezza di quanto fosse dura e insopportabile la sua persona e di come i comportamenti aridi nei loro confronti le abbiano fatte soffrire, tracciando cicatrici difficili da sanare.

Eppure, nell’intento comune di salvare a tutti costi la loro amata casa che sta cadendo letteralmente a pezzi, ciascuna delle tre donne troverà nel dolore e nella difficoltà, la voglia di rinascere e di andare avanti, cogliendo opportunità per ricostruire la loro affettività messa a dura prova da anni di convivenza con la madre.

Belle le descrizioni e l’ambientazione; l’argomento che riguarda le rose è ben trattato, si parla infatti di tante varietà e colori diversi, si capisce che l’autrice ha fatto un importante lavoro di ricerca e approfondimento.

Originali i personaggi e, sebbene l’argomento dei rapporti madre e figlia sia stato spesso sfruttato, si anima in questo romance, di nuove sfumature affrontando il tema del disturbo della personalità con particolare sensibilità; sarà grazie alla scoperta che la loro madre soffriva di questo problema che le tre donne riusciranno a far pace con il passato e a guardare al futuro con rinnovato entusiasmo.

Lo consiglio veramente.

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