
Serie: Monster Vol. 2
Autrice: Rina Kent
Genere: mafia romance
Editore: Hope Edizioni
Data di pubblicazione: 10 maggio 2025
La serie Monster è composta da:
- Blood of My Monster vol.1—>Recensione
- Lies of My Monster vol.2
- Heart of My Monster vol.3
Sasha ha rischiato tutto per trovare i responsabili della distruzione della sua famiglia e non si è fatta scrupoli a usare Kirill Morozov per raggiungere il suo obiettivo. Con il passare del tempo, però, l’uomo è diventato sempre più importante per lei, rischiando così di compromettere la sua vendetta.
Kirill, l’erede spietato dei Morozov, ha sempre creduto che il controllo fosse la sua arma più efficace. Fino a quando non ha incontrato Sasha. Ora, mentre le ombre del passato minacciano di inghiottirli, dovrà scegliere tra il potere che ha sempre desiderato e l’unica donna che significa qualcosa per il suo cuore.
In un vortice di passione devastante e alleanze pericolose, Sasha e Kirill dovranno capire quanto sono disposti a rischiare per scoprire la verità. Perché in questo gioco di potere e vendetta il prezzo da pagare potrebbe essere il loro stesso sangue.
Avvertenze:
Lies of my monster è il secondo libro di una trilogia, non è autoconclusivo e contiene scene di violenza fisica, psicologica e di dubbio consenso sessuale.
Il secondo volume della trilogia riprende da un punto di svolta particolarmente tragico. Sasha ha compiuto, agli occhi di Kirill, il gesto più imperdonabile da parte di una guardia del corpo o di un’amante: il tradimento. Inspiegabilmente, però, non si libera di lei, non la uccide né la punisce torturandola per avere risposte su tutti i segreti che nasconde.
La fiducia tra loro, che non era ancora del tutto consolidata, si rompe, e ci struggiamo nel dubbio se potrà essere ricucita.
Sasha deve impegnarsi al massimo per riaffermare la propria lealtà e far conoscere la propria versione dei fatti, pur continuando a proteggere l’identità dello zio in Russia che vuole rimanere celato al possibile esecutore della strage della famiglia.
Finché non riuscirò a portarla del tutto dalla mia parte, nel senso che sarà finalmente sincera con me, resterà in questa zona grigia. Ora, sarebbe fantastico se anche il mio uccello capisse che scoparla è una mossa sconsiderata. Non aiuta il fatto che il suo corpo nudo, steso davanti a me, mi inciti a prenderla per ricordarle con precisione a chi appartiene.
È un rapporto faticoso da recuperare, ma Sasha non manca di tenacia e affronta questa situazione con tutto il suo carattere. I suoi gesti di lealtà, coraggio e gentilezza non passano inosservati neppure agli altri soldati di Killian e ai suoi fratelli, permettendole di guadagnarsi l’approvazione di una rete di persone che può iniziare a chiamare “famiglia”.
Ammetto che la posizione di Sasha risulta piuttosto ambigua. Si concentra moltissimo sul recuperare il rapporto con Kirill, sul proteggerlo a ogni costo e contro qualsiasi pericolo, mentre la natura della sua missione a New York dovrebbe essere quella di spiarlo alla ricerca di prove per dimostrare che lui sia l’artefice del massacro della propria famiglia. Mi sembra che manchi, da parte sua, la propulsione a perseguire gli obiettivi iniziali, e di conseguenza spesso ci chiediamo che senso abbia mantenere ancora dei segreti verso l’uomo da cui sta mendicando fiducia e affetto.
«Sei pronta a farti ammazzare, cazzo?» «Sì, se servisse a dimostrare la mia lealtà.» «Non fare l’idiota.» «Non sono un’idiota.» «Il tuo comportamento suicida è l’esatta definizione di una cazzo di idiota. Come dimostrerai la tua lealtà quando sarai morta?» «A quel punto lo saprai e smetterai di far finta che non esisto. Sono qui, Kirill. Sempre accanto a te, davanti a te e ovunque tu voglia che io sia, quindi perché…» Mi strozzo con le mie stesse parole. «Perché mi stai ignorando?» «Sai benissimo perché.» «Ti fiderai mai di nuovo di me? Sto combattendo una battaglia persa?» «Potrei considerare di fidarmi di te se non cerchi di farti ammazzare. Capito?»
Anche Kirill ha un atteggiamento poco coerente con il boss mafioso senza scrupoli che dovrebbe essere. Non sta scalpitando per ottenere risposte e sottovaluta la minaccia che questi segreti possono portare, forse perché li riconduce semplicemente a un vecchio amante. Le vicende sono così incentrate sul vortice relazionale con lei, sulla delusione per la rottura della fiducia, sulla passione frustrata e il tradimento del proprio stesso corpo che continua a pugnalarlo con il bisogno di possederla in quanto “sua”, che di fatto Kirill si comporta in modo evitante, anziché affidarsi all’arguto stratega il cui intuito gli ha sempre permesso di anticipare le mosse degli avversari e di inquadrare le situazioni complesse con facilità.
La strana mancanza di ritorsione per il tradimento subito e l’indifferenza per i segreti di Sasha sembrano derivare dalla sua poca lucidità quando si tratta di lei. Poiché è riuscita a risvegliare le sue emozioni e ha abbattuto i solidi muri grazie ai quali si comportava in modo freddo e distaccato con il resto del mondo, l’unica modalità che riesce a esercitare è la punizione affettiva, ignorandola e riservandole il trattamento del silenzio.
Il risultato è che entrambi soffrono a causa di un distacco fisico ed emotivo, per la privazione del tocco, del sesso, per la gelosia nel vederli o pensarli accanto ad altre persone.
Non so cosa mi prenda. Sta ancora sistemando la camicia con cura quando mi avvento su di lui. «Che cazzo stai…» Le sue parole vengono interrotte quando premo le labbra sulle sue. Non sono mai stata io a baciare Kirill per prima, non ho mai avuto il coraggio di farlo perché sono sempre stata insicura sulla grandezza del sentimento che provo per lui. È iniziato nell’esercito e non si è mai affievolito. Anzi, è cresciuto più forte e più pericoloso finché non sono riuscita più a controllarlo. Adesso non mi importa se scoprirà quanto mi piace. No, “piacere” è una parola troppo debole e non descrive affatto il ritmo travolgente con cui il mio cuore batte per lui. Me ne rendo conto mentre le mie labbra incontrano le sue: forse, amo questo stronzo.
La trama di questo secondo romanzo ci porta su delle belle montagne russe piene di svolte inaspettate. Kirill è un uomo ambizioso il cui unico obiettivo è quello di scalare la gerarchia della bratva e assumere il ruolo al vertice, quello di pakhan. Per farlo costruirà un castello di carte molto elaborato e rischioso, senza mostrare le sue manipolazioni a nessuno, neppure ai fedelissimi. Quello che non immagina di dover mettere a rischio, però, è l’unica cosa che gli riempie il cuore, ovvero la vicinanza di Sasha.
Senza naturalmente rivelare nulla, vi dirò solo che una volta che le fatiche di Sasha avranno finalmente raggiunto qualche risultato nel ricucire i rapporti con lui, succederà, ancora una volta, l’ennesimo disastro.
Anche questo volume si conclude con un colpo di scena notevole, che ci spinge con una propulsione inaudita dritti al terzo volume. Nel complesso, ottime l’adrenalina e la tensione; un mistero che si infittisce con ulteriori rivelazioni, al quale si aggiunge una seconda scacchiera su cui Kirill sta giocando per la sua ascesa al potere.