Recensione: Una donna perversa di Vanessa Vale
Serie: Sposa da Catalogo di Slate Springs Vol. 3

Serie: Sposa da Catalogo di Slate Springs Vol. 3
Autrice: Vanessa Vale
Genere: reverse harem
Editore: self
Data di pubblicazione: 6 maggio 2025
La serie Sposa da Catalogo di Slate Springs è composta da:
- Una donna lasciva vol.1
- Una donna selvaggia vol.2
- Una donna perversa vol.3
Per via delle sue sorellastre, Eve Jamison è costretta a lasciare la propria città natale nello scandalo con un biglietto del treno in una mano e una licenza di matrimonio su delega nell’altra. Quando arriva nella piccola cittadina di montagna del Colorado, però, scopre che il suo sposo è da poco deceduto. Nonostante non abbia mai conosciuto suo marito, la novella vedova scopre di essere piuttosto ricca. Alla mercè della famiglia arraffa-soldi del suo defunto marito, Knox e Jed giurano entrambi di proteggerla. Desiderano entrambi quella bellissima donna intellettuale e si rifiutano di rassegnarsi a cederla l’uno all’altro.
Eva ha altri piani per quanto riguarda quei due uomini. Essendo ormai una donna di Slate Springs, non deve scegliere. Vuole sia Jed che Knox… e li avrà entrambi.
L’ambientazione iniziale della storia è sembrata, all’inizio, molto simile a una rilettura in chiave western di Cenerentola : Eve è una ragazza buona e gentile, umile ma con grandi sogni, che viene maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre. Tra le cattiverie che le tre donne compiono, oltre a umiliarla facendole perdere l’occasione per il lavoro che desidera, c’è quello di falsificare il suo consenso per un matrimonio a distanza con uno sconosciuto in un posto lontano, allo scopo di allontanarla dalla sua casa lasciandola solo con i vestiti che porta addosso.
Giunta nella nuova città, Eve scopre che il neo-marito è morto lasciandole una grande eredità, ma non ha tempo di preoccuparsene perché trova subito molti altri pretendenti. Scopre che in quella città è consentito sposare più uomini insieme e, quasi per scherzo, nel giro di 24 ore finisce per dire di sì a due affascinanti fratelli.
Io lanciai un’occhiata a Knox. Lo sguardo che mi rivolse la diceva lunga. Non lasciamocela scappare. A prescindere da cosa avrei detto dopo, sapevo che nessuno di noi se ne sarebbe pentito per eccessivo zelo.
La storia è dolcemente sfaccettata, cosa che rende intrigante la lettura, ma allo stesso tempo non si sofferma troppo sugli ostacoli e sulle complessità. Gli imprevisti e i conflitti vengono superati praticamente subito e senza danni, permettendo lo svolgimento della trama in una direzione chiara: quella erotica.
Per quanto focus centrale, tuttavia, l’aspetto sessuale non si priva di tutti quei colori che rendono una storia interessante: la perdita della verginità e i primi approcci all’amore, la conflittualità familiare e quella legata all’eredità, e non ultimo la stranezza di aver inserito un ménage in un’ambientazione storica. Tante piccole chicche che non vanno a creare delle valanghe drammatiche, ma danno sapore a una storia fantasiosa piacevolmente romantica e bollente.
«Tutto ciò che devi fare é sentire.» «Penso… no. Sento che vi state trattenendo.» Mi lanciò un’occhiata da sopra la spalla. «Sei vergine,» controbattei io. «Con due mariti che hai conosciuto per la prima volta questa mattina e che adesso ti stanno spogliando. Sei molto coraggiosa a fidarti di noi col tuo corpo.
Come si può immaginare, l’aspetto passionale non si trattiene: i due uomini accompagnano la moglie nella scoperta dei piaceri del corpo, senza prendersi una pausa neppure per risparmiarle i primi indolenzimenti. Per quanto riguarda invece il romanticismo, trattandosi di una donna convolata a nozze nel giorno stesso in cui ha conosciuto i due partner, non possiamo certo pensare a un corteggiamento intenso o struggente. Tuttavia, si tratta di un elemento caratteristico dei romanzi storici, in cui spesso per promettersi amore eterno sono sufficienti l’attrazione, la galanteria, il rispetto e la volontà di donarsi gli uni agli altri con devozione.
Una lettura che mi sarei aspettata molto più banale e poco credibile, e che invece mi ha stupita per aver abbinato, a una deliziosa leggerezza, tantissimi elementi che la rendono multicolore.
«È arrivato il momento di farti nostra,» dissi. Ci eravamo presi la sua verginità, le avevamo insegnato i piaceri del suo stesso corpo, come lei potesse dare piacere a noi. La passione. Ce l’eravamo scopata in così tanti modi diversi, in quasi tutte le stanze della casa. E nell’ufficio della miniera. Ma dovevamo ancora prendercela insieme. «Sì?»