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Recensione: “La ladra di perle” di Fiona McIntosh

 

Titolo: La ladra di perle

Autore: Fiona McIntosh

Editore: Newton Compton editori

Genere: narrativa

Data di pubblicazione: 4 Marzo 2021

Una saga familiare indimenticabile
Quando a Severine Kassel viene chiesta una perizia su alcune preziose perle bizantine appena prestate al British Museum, lei accetta senza esitazione: dopotutto è un’esperta di gioielli antichi ed è perfettamente in grado di svolgere un lavoro del genere.
Ma non appena Severine si trova davanti le perle, il suo passato ritorna con violenza. Quelle perle appartengono alla sua famiglia e si portano dietro ricordi che lei ha cercato di dimenticare per oltre vent’anni.
La rivelazione di Severine dà vita a una ricerca frenetica dell’ex soldato nazista, Ruda Mayek: colui che le ha sconvolto la vita. Con l’aiuto di un agente del Mossad in pensione, Severine è disposta a tutto per rintracciare Ruda.
Ma l’avvocato che si occupa del prestito delle perle, l’unica persona in grado di aiutarli, è vincolato dal segreto professionale. Mentre Severine segue le tracce di Mayek, tutte le sue certezze vanno in frantumi. Forse i segreti che ha custodito per tanti anni stanno per essere rivelati.

 

La ladra di perle è la storia di Severine Kassel, esperta d’arte specializzata in gioielli presso il museo del Louvre. Severine vive a Parigi ma collabora frequentemente anche con altri musei in varie città nel mondo e le capita spesso di recarsi per qualche consulenza presso il British Museum. È una persona riservata, introversa, affascinante, con un debole per la moda e che sa valorizzare il suo aspetto esteriore. Severine ha però tanti segreti che nasconde da oltre vent’anni, quando all’improvviso si trova davanti a una collana di perle e la sua vita si sgretola in un secondo. Una collana particolare, con una storia che risale al XIII secolo e che apparteneva alle donne della sua famiglia: si trasmetteva da madre in figlia. È allora che inizia la storia di Katerina Kassowicz, ragazzina ceca di origine ebraica che viveva a Praga con la sua famiglia prima della seconda guerra mondiale. Ecco come lei stessa si descrive: “Io non mi fido di nesso. Diffido di ogni persona che incontro. Immagino che voglia qualcosa o che stia mentendo. Non vado fiera di questo mio difetto, ma mi ha aiutato a sopravvivere” (Tratto dal libro)

E La ladra di perle diventa la storia di una donna, una figlia, una guerriera, una sopravvissuta che deve lottare contro tutti i suoi demoni, i suoi ricordi e il suo incubo Ruda Mayek. Dal momento in cui Severine accetta di riconoscere il suo passato, la sua vita è nuovamente in pericolo e la porta a conoscere la spia del Mossad (l’agenzia di intelligence dello Stato di Israele), Daniel Joseph Horowitz, e l’avvocato Edward Summerbee. Tutti e due avranno un ruolo molto importante nella storia e nella vita di Severine. Il loro amore, la loro comprensione, danno la forza alla protagonista di rivivere la storia della famiglia Kassowicz e dell’uomo che ha rubato loro “molto più di semplici perle”. (Tratto dal libro)

Mi è piaciuto tantissimo questo libro perchè tratta un tema molto difficile: lo sterminio degli ebrei in Repubblica Ceca. La scrittrice però alla fine, usando emozioni molto forti, è riuscita creare una storia di vita e non di morte.  I personaggi sono forti, creati per farti sentire parte della loro vita, più di una volta ho avuto la sensazione di viaggiare insieme a Katerina a Praga, insieme a Severine a Parigi, a Londra e soprattutto nello Yorkshire. Ho pianto, ho vissuto lo spavento e il terrore, ma mi sono anche commossa nei momenti di pura felicità insieme a tutti i personaggi.  Mi sono piaciuti tutti ma il mio preferito è il dottor Otto Schafer, una presenza costante nella vita di Severine, anche se non s’incontravano da tantissimo tempo. Lui è sempre rimasto come una roccia che le ha permesso di trarre la forza al solo pensiero che lui c’era.  Secondo me è lui il personaggio chiave che cambia la trama. La sua presenza porta il sole laddove c’era solo tenebra.

Per me è una storia di speranza, del buono che prevale sul male, del ritrovo che sostituisce la perdita, della felicità che fa sparire la tristezza.

 

 

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