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Recensione: La Custode dei Segreti di Sally Page

Titolo: La custode dei Segreti

Autore: Sally Page

Genere: Narrativa e romanzo contemporaneo

Editore: Newton Compton Editori

Data di uscita: 04 aprile 2023

Età di lettura consigliata: dai 14 anni in su

Tutti hanno una storia da raccontare…
Janice di mestiere fa le pulizie nelle case della gente: ha un posto in prima fila per osservare, discreta, i loro amori, le preoccupazioni, le gioie e persino i segreti più inconfessabili. È come se, nel consegnarle le chiavi di casa per consentirle di entrare a pulire, le persone le affidassero anche i loro lati più privati e nascosti. E così Janice ha cominciato a collezionare storie. Vicende piccole e grandi di vita vissuta, che custodisce con cura. Sa guardare, ascoltare, cogliere ogni dettaglio. Janice sa bene che ognuno di noi ha una storia da raccontare. E, forse, potrebbe essere arrivato il momento di condividere la sua.

 

 

Un matrimonio che va avanti per miracolo e senza cognizione di causa, un figlio con cui non vi sono più rapporti e sempre di corsa nelle varie case dei suoi clienti per via delle pulizie: questo è ciò che affronta quotidianamente Janice. Janice non ha una storia, non si sente partecipe neppure della sua vita e per questo motivo, ovunque lei si trovi, quando vi sono persone o le ascolta o immagina quale possa essere la loro storia. Ella utilizza tutte le vicende piccole e grandi di vita vissuta di cui fa tesoro per poter evadere, seppur per poco tempo, dalla sua cruda realtà.

Pazienza, rassegnazione e sconforto ormai sono parte di lei, fin quando la signora B, tra vicissitudini e commenti, non riesce a farle tirare fuori tutto ciò che reprime, portandola a capire che lei non hai mai sbagliato in nulla. 

All’inizio questo libro può sembrare un po’ lento e a tratti noioso, per lo meno, per me è stato così e, apparentemente, dalla storia molto semplice ma, pagina dopo pagina, ci sono molti colpi di scena: da Tiberius a Decius, da Joy a Euan, da Mike a Simon e all’amata signora B. I personaggi vengono descritti nei più piccoli particolari, proprio per rendere sempre più partecipe il lettore. Questi sono abbastanza interessanti e ognuno di loro lascia un segno nella vita della protagonista, oltre che a far riflettere parecchio.

Le cose che mi hanno colpito di più sono: il peso insostenibile della colpa, il continuo pensare agli altri prima che a sé, l’empatia che prova Janice, il racconto totalmente in terza persona e la violenza psicologica, cosa di non poco conto, poiché la nostra protagonista, la madre e la sorella l’hanno vissuta fin troppo e, in particolar modo, queste ultime spesso non l’hanno neppure percepita. Tale tema, personalmente, l’ho trovato molto presente, dall’inizio alla fine, cosa non trascurabile.

Le persone sono complesse. Nulla è semplice, o bianco o nero.” 

Janice, apparentemente, non cerca un riscatto, tenta solo di prendere coscienza e consapevolezza del suo vissuto, scelte giuste o meno che siano. È un personaggio ricco di sorprese e non è una semplice donna delle pulizie, bensì un’amica per chiunque la incontri.

Le conversazioni con Decius sono una delle mie parti preferite: fanno ridere parecchio, ed è assurdo come Sally Page riesca a rendere partecipe il lettore in tutto e per tutto.

Per quanto concerne la fine, onestamente mi aspettavo qualcosa di diverso, ma tutto sommato ci sta e si può dire che finalmente Janice abbia raggiunto il livello di pace, felicità e rassegnazione che tanto desiderava.

 

Valutazioni

Voto generale
Sentimento
Violenza

Media

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