Recensione: Il fascino di Amelia Bell di Paula Quinn

Mai e poi mai Edmund MacGregor si sarebbe aspettato di trovarsi davanti agli occhi una bellezza simile: Amelia Bell, la fanciulla che lui, insieme ai cugini, intende rapire per scongiurare l’annessione delle terre del suo e di altri clan delle Highlands all’Inghilterra, è certamente fuori dal comune. Così quando sotto mentite spoglie giunge con i suoi sodali alla cerimonia di fidanzamento di Amelia col Lord Cancelliere di Scozia, Edmund resta ammaliato ma nondimeno intende portare a compimento la missione che si sono prefissi. Dopo averla sedotta col suo fascino, la stordisce e la porta via. Amelia però è uno spirito ribelle e sognatore, e in quelle notti sotto i cieli selvaggi della Scozia…

Bentornate Fenici!

Edmund MacGregor non avrebbe mai pensato che Amelia Bell fosse così bella e che lui se ne sarebbe innamorato fin dal primo sguardo. Ma lei è la chiave dell’Union Act, il documento che, se approvato, decreterebbe la fine della Scozia per farla annettere al Regno Unito. La rapisce e…

Ma volete che io non legga un libro sulla Scozia e sugli Highlanders? Grandi e grossi Highlander, fieri, boni da fare schifo? Edmund è paragonato al David di Michelangelo… avete presente, no? La statua? Ecco, capisco Amelia e anche i cugini di Edmund sono dei gran bei figlioli.

Mi chiedo, ma in questi libri ce ne fosse uno brutto? Edmund, Malcolm, Lucan e Darach, quattro fregni Highlander.

Amelia è quel tipo di personaggio che prima odia il suo antagonista e poi lo ama senza remore e si sacrificherebbe per lui, Edmund, come per tutti gli Highlanders. Crede nella causa, che in questo caso è impedire l’annessione della Scozia al futuro Regno Unito, con le conseguenze nefaste che ancora oggi ci sono, ovvero non più un’identità e un parlamento ma solo “un territorio dell’Inghilterra”.

Chiunque riesca a portarmi in Scozia ha la mia stima e questa autrice ci è riuscita in pieno.

Mal approva.

Alla prossima

Un saluto dalla vostra Mal