Recensione booktok: L’alba sulla mietitura di Suzanne Collins
Serie: Hunger Games vol.5

Serie: Hunger Games vol.5
Autrice: Suzanne Collins
Genere: romanzo epico distopico, young adult
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 18 marzo 2025
La serie Hunger Games è composta da:
- vol.1
- vol.2
- vol.3
- vol.4—->Recensione
- vol.5
IL QUINTO ROMANZO DELLA SERIE “HUNGER GAMES”
Quando sai già che perderai tutto ciò che ami, che ragioni ti restano per lottare?
All’alba dei cinquantesimi Hunger Games, i distretti di Panem sono in preda al panico. Quest’anno, infatti, per l’Edizione della Memoria, verrà sottratto alle famiglie un numero doppio di tributi rispetto al solito.
Intanto, nel Distretto 12, Haymitch Abernathy cerca di non pensarci troppo, l’unica cosa che gli interessa è arrivare vivo a fine giornata e stare con la ragazza che ama.
Quando viene chiamato il suo nome, però, il ragazzo vede infrangersi tutti i suoi sogni. Strappato alla sua famiglia e ai suoi affetti, viene portato a Capitol City con gli altri tre tributi del Distretto 12: una ragazza che per lui è quasi una sorella, un esperto in scommesse e la ragazza più presuntuosa della città. Non appena gli Hunger Games hanno inizio, Haymitch comprende che tutto è stato predisposto per farlo fallire. Eppure qualcosa in lui preme per combattere… e far sì che la lotta si estenda ben oltre l’arena.
Carissime Fenici,
oggi sono lieta di parlarvi di quest’ ultimo (chissà poi se sarà davvero l’ultimo?) capitolo di una serie che, insieme alla saga di Divergent, mi ha legata per sempre al genere distopico.
Ricordo che, letti i primi due volumi, molto prima che uscissero i film (orribili per chi aveva amato i romanzi), divorai una traduzione amatoriale del terzo, non ancora pubblicato ufficialmente in Italia. Purtroppo il prequel dato alle stampe cinque anni fa, in cui incontravamo Coriolanus Snow, il cattivo dei cattivi, in giovane età, mi deluse molto. Una narrazione di cui avrei potuto tranquillamente fare a meno, parere personale ovviamente.
Capirete quindi la mia titubanza ad avvicinarmi a quest’ultima storia, non avrei sopportato un’altra disillusione. E invece…
Già dalle prime pagine mi sono ritrovata catapultata nel Distretto 12, con la sua atmosfera fuligginosa e greve, nella miseria dei suoi abitanti che faticano, letteralmente, a portare il pane in tavola, che vivono vestiti di stracci rattoppati, per la maggior parte rassegnati alla dittatura di Capitol City. Siamo al giorno della mietitura, in cui cade anche il sedicesimo compleanno di Haymitch Abernathy, che viene scelto, pur non essendo stato estratto, per partecipare ai giochi. Si celebrano i cinquantesimi Hunger Games ed è stato deciso che i tributi che ogni distretto dovrà inviare siano il doppio del solito, quindi due maschi e due femmine. Il ragazzo è legato sentimentalmente a Lenore Dove, una coetanea appartenente a una famiglia di artisti con idee di libertà neppure troppo nascoste, ed è proprio per proteggerla dai pacificatori che si è messo nei guai. Il loro è un amore puro ma forte, il pensiero di lei sarà l’unico che gli darà la forza di sopportare e superare le prove a cui andrà incontro.
Da quel momento la trama si dipana secondo il copione già visto, i partecipanti devono eliminarsi a vicenda finché non ne rimarrà solo uno. Haymitch, purtroppo, si è messo troppo in mostra reagendo durante la mietitura, e al “caro” Presidente Snow la cosa non è piaciuta affatto. Qualsiasi cenno di “opposizione” deve essere fermato sul nascere, la repressione e l’oppressione di questo regime sono come una coperta che ti soffoca, ti angoscia anche durante la lettura.
Non sono qui per raccontarvi per filo e per segno cosa accade ma, credetemi, non è la brutta copia del primo libro. Questa volta entrano in gioco fattori diversi, non è solamente la lotta all’ultimo sangue per la vita, il nostro protagonista ha un compito ben preciso da svolgere, che cercherà di portare a compimento con ogni mezzo.
Sono tornata indietro di più di dieci anni, ho rivissuto le emozioni forti provate con Katniss e Peeta, la lotta per la sopravvivenza, il dolore per la perdita, inevitabile, di alcuni personaggi.
Ho percepito forte e chiaro lo sconforto, la consapevolezza di essere senza speranza, ma anche la forza di continuare a combattere per un bene superiore, di tutti.
Dal momento in cui si capisce chi sia in effetti Haymitch Abernathy, un po’ di suspense si perde ma, credetemi, ci sarà da penare fino alla fine, e oltre.
Era necessario questo nuovo capitolo? Forse necessario no, ma sicuramente ha chiuso in qualche modo un metaforico cerchio.
Consigliato sicuramente, anche a chi non avesse letto le precedenti pubblicazioni.