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Recensione: Rebel Moonstone di Stefy Sciama Stones & Flowers Collection vol 2

Titolo: Rebel Moonstone

Autore: Stefy Sciama

Serie: Stones & Flowers Collection vol 2

Genere: New Adult, Forbidden, Spicy

Romanzo Autoconclusivo

Data di uscita: 16 Febbraio 2023

Target: 17+

1-Wrecked Onyx di Elizabeth Rose ⇒ recensione qui ⇐

2- Rebel Moonstone di Stefy Sciama

 

Ultimogenita di una numerosa famiglia, Charlotte “Charlie” Stone cresce come un maschiaccio, destreggiandosi tra gli esuberanti fratelli maggiori e i conflitti emotivi con la madre, da cui non si sente compresa. Studia Archeologia alla prestigiosa NYU, ma nel suo cuore batte un unico sogno: la danza.
Ribelle, lunatica, impulsiva e irriverente, solo Derek, fra tutti, riesce a donarle equilibrio. I suoi modi sfrontati mascherano un lato fragile e vulnerabile che la ferisce nei sentimenti e soffoca la sua passione.
Per uscire da una situazione difficile, Charlie, con l’orgoglio a pezzi, va alla ricerca dell’unica persona che sappia consolarla e la faccia sentire bene: Derek. Ex campione di nuoto e adorato dalle donne, il ragazzo passa con leggerezza da una storia all’altra, incapace di innamorarsi. Non è uno Stone, ma lui e Charlie sono cresciuti come fratelli, compagni di gioco inseparabili, amici per la pelle, complici e confidenti. Eppure, stavolta non riesce a starle vicino. Non può perché si sente divorare dentro, dal fuoco di un sentimento inconfessabile.
Amarla è proibito, le ha giurato che l’avrebbe protetta e che sarebbe stato per sempre suo fratello. Ma resisterle è impossibile

 

Derek di solito è taciturno, di poche parole col resto della numerosa famiglia. Ma Lottie è speciale. È la sua compagna di giochi preferita, condividono la camera e qualche volta anche il letto perché lei ha paura dei tuoni. Quando piove mette sempre la testa sotto al cuscino e si rannicchia contro di lui. «Lottie, Guy non è cattivo. È solo un po’ dispettoso. Gli piace scherzare, ma ti vuole bene.» La bimba mette le braccia conserte e assume un ghigno di stizza con broncio annesso. È arrabbiatissima. «No. Mi ruba sempre le bambole. E mi fa piangere. E la mamma non lo sgrida mai.» Derek si avvicina alla piccola di cinque anni e, dall’alto dei suoi sette, le dice: «Mamy è stanca, lavora tanto. Non essere arrabbiata con lei.» «Uffa! Ma quando non ci sono Adam e Dave chi mi difende da Guy? Candy sta sempre a truccarsi e Damian non esce mai dalla sua camera!» Derek le accarezza i capelli e in un soffio le dice: «Ci sono io.» «Ma tu sei piccolo come me!» Alza il mento e con sguardo fiero risponde: «Sì, ma sono il tuo fratello maggiore.» Lottie punta i suoi occhioni verdi in quelli di Derek e, con l’innocenza della sua tenera età, risponde: «Però tu non sei il mio vero fratello.»”

(TRATTO DAL LIBRO)

La famiglia Stone è numerosa, accogliente e allegra, tutto ciò che ci si può aspettare da una famiglia per metà di origini italiane, precisamente, fiorentine. Tuttavia, all’interno di questo meraviglioso quadro idilliaco vi è un bambino, Derek, che si è sempre sentito fuori posto, un pesce fuor d’acqua, poiché non è un “vero” Stone. Il bimbo, divenuto orfano improvvisamente, si ritrova a far parte di questa grande comunità e soprattutto conosce l’unica persona che lo fa davvero sentire accolto e nel posto giusto: Charlotte, detta “Lottie” o “Charlie”.

si ritrova a far parte di questa grande famiglia conoscendo l’unica persona che lo farà davvero sentire accolto e giusto, Charlotte, detta “Lottie” o “Charlie”.

Charlie è una bambina ribelle, a tratti, lo devo ammettere, anche fastidiosa, che fa di tutto pur di andare contro i voleri della madre che invece di un maschiaccio avrebbe desiderato una figlia più femminile e aggraziata. Queste divergenze fra le due aumenteranno sempre più fino a creare dei solchi profondi che metteranno una certa distanza nel loro rapporto. Charlie, però, ha sempre avuto qualcuno da cui andare a rifugiarsi dopo i numerosi litigi con la madre, per sfogarsi, per raccontare tutto ciò che le passava per la testa, il suo amato fratello Derek.

Gli anni passano e i due crescono sempre più vicini, diventando migliori amici e coltivando un amore fraterno senza eguali; la sorte vuole, però, che per Derek non ci sia nulla di “fraterno”.

La protagonista, nel tentativo di vendicarsi dei voleri della madre, si iscrive a un college a cui non è minimamente interessata e proprio lì conosce un uomo affascinante, il quale si rivelerà essere la persona più inaffidabile che potesse incontrare.

Ciò che più mi ha colpito è stato il modo in cui Charlie vive la relazione con la sua famiglia, è una ragazza schiva, che si apre poco e molto riservata; ho notato che la sua visione di come siano i membri del suo stesso nucleo familiare è talvolta distorta, infatti, non ho gradito il non raccontare ai propri fratelli i fatti accaduti con l’uomo conosciuto al college dopo la situazione abbastanza grave e palese accaduta in seguito alla sua “dimostrazione di indipendenza” totalmente non necessaria, a mio parere.

Ho trovato molto toccante, invece, la relazione con la madre, il disagio e il fastidio provati da Charlie e l’angoscia del genitore che non riesce a trovare un punto d’incontro con la figlia.

«Comunque, che tu ci creda o no, ho sempre fatto tutto per il tuo bene.» «Non è quello che ho percepito io. Mi hai impedito di diventare una ballerina di professione…» «L’ho fatto per il tuo futuro, Lottie. Perché tu avessi un obiettivo solido e concreto nella vita.» «Danzare è un obiettivo solido e concreto.» «No, non sono d’accordo. Con Damian ho fallito, non sono riuscita ad allontanarlo dai suoi sogni e guarda cos’è oggi…» «Dillo.» «Un fallito, Lottie. Un fallito che a trent’anni vive di espedienti e di lavoretti. Posso sopportare il tuo odio, ma sono felice di averti evitato questa sorte.»

(Tratto dal libro)

Per quanto riguarda la storia fra Derek e Charlotte mi sento molto confusa, più che altro perché solo lei, in tutta la sua famiglia, non si era accorta che “il fratello” non la vedeva assolutamente come una sorellina, e che solo un viaggio, tutto avventura e furore a Firenze, abbia fatto aprire gli occhi a “Lottie” mi ha fatto storcere un po’ il naso perché per tutto il libro urlavo “Eddai! MA SI CAPISCE CHE TI AMA, I PROSCIUTTI DAGLI OCCHI NON LI LEVI?”, con tanto di film mentali su come potesse reagire tutta la combriccola Stone, cosa che mi ha fatto notare quanto Charlie non capisca appieno la sua dolce famigliola.

Il romanzo scorre molto bene, ho trovato la sequenza delle scene abbastanza veloce, a volte anche troppo; infatti, mi sembra di essere arrivata troppo in fretta alla fine, la scrittura è leggera, senza errori, e apprezzo molto questo aspetto perché, a mio parere, se un libro è scritto bene, allora è già per metà un buon prodotto!

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