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Recensione: “Una Venere in Velluto” di Loretta Chase (serie Dressmakers #3)

Buongiorno Fenici, Lucia ci parla di “Venere in Velluto” di Loretta Chase (serie Dressmakers #3)

Leonie è la più giovane delle tre sorelle Noirot ed è rimasta da sola a occuparsi della loro casa di moda. È molto determinata e dimostra di avere uno spiccato senso degli affari. Ha già in mente la sua prossima mossa: per guadagnarsi una clientela invidiabile indosserà una creazione della Maison Noirot in occasione di una lettura di poesie a cui parteciperanno tutte le giovani del ton. Leonie però non immagina di divenire lei stessa oggetto di attenzioni proprio in quell’occasione, al centro di una scommessa con in palio non solo un quadro di Botticelli, ma anche il cuore dell’intrigante Simon Blair, quarto marchese di Lisburne…

Benché avesse le dimensioni di un biglietto da visita da lady e fosse stampato e decorato con eleganza, era pur sempre un biglietto da visita commerciale della Maison Noirot, Sartoria per lady alla moda, 56 St James’s Street. Lui lo osservò con attenzione.
«Sono una delle proprietarie» disse Leonie.
Lui sollevò lo sguardo a incontrare quello di lei. «Ma non siete quella sposata con mio cugino Longmore?»
Non la sorprese che lord Lisburne fosse un cugino del cognato che aveva di recente acquisito. Nell’alta società sembrava che tutti fossero imparentati gli uni con gli altri, e l’albero genealogico della famiglia Fairfax, a cui apparteneva il conte di Longmore, era molto nutrito nel suo ramo principale e ricco di ramoscelli e tralci secondari.
«Quella è mia sorella Sophy» rispose Leonie. «Per la cronaca, è lei la bionda.»
Leonie sapeva che l’aristocrazia chiamava così le tre proprietarie della Maison Noirot: le Tre Sorelle (a volte, anche le Tre Streghe o le Tre Sgualdrine Francesi), la bruna, la bionda e la rossa.
«Giusto. E una di voi è sposata con il duca di Clevedon.»
«Mia sorella Marcelline. Lei è la bruna.»
«Che gesto premuroso, da parte dei vostri genitori, rendervi così facili da distinguere» commentò lui. «E voi siete stata davvero gentile a informarmi. Se, per esempio, avessi scambiato per voi la contessa di Longmore e avessi tentato di civettare con lei, quel bruto di suo marito avrebbe reagito con violenza, a scapito del mio fazzoletto da collo. Ci ho messo mezz’ora a sistemarlo.»

Lo storico di cui mi accingo a parlarvi è Una venere in velluto, di Loretta Chase, terzo capitolo della serie Dressmakers, che vede le tre sorelle proprietarie della Maison Noirot, nota sartoria, trovare l’amore.
Dopo che nei due libri precedenti abbiamo visto le sorelle Marceline e Sophy sposare un Duca e un Conte, Leonie si deve ora occupare della sartoria da sola, in quanto una delle sorelle è in dolce attesa e l’altra appena sposata. Per Leonie il lavoro è tutto è ciò che ama di più, e per aumentare la clientela decide di recarsi a una mostra in cui sa si troverà anche l’attuale beniamino di tutte le fanciulle del ton: Lord Swanton, che ha visto la sua fama crescere dopo l’uscita del suo libro di poesie. Ma non è il poeta che attira la sua attenzione, bensì il cugino, Lord Lisburne, che si è assunto il compito di tenere il nobile poeta al sicuro dalle tante debuttanti e madri che lo seguono costantemente sperando di essere le prescelte. Fra Lisburne e Leonie vi è un’attrazione istantanea, ma la ragazza è intenzionata a sopprimerla immediatamente: non intende fare la fine delle sorelle, ed è intenzionata a portare la Maison Noirot a un successo mai raggiunto. E vede una buonissima opportunità proprio nella cugina del Marchese, una donna che, se pur non priva di doti, ha sempre fatto tappezzeria per il suo carattere e il suo orribile modo di vestire. Per lei Leonie intende trasformarsi in una sorta di Pigmalione e renderla la “reginetta del ballo”. Questo porta il Marchese, che non crede assolutamente che questo sia possibile, a proporre a Leonie una scommessa: se lei riuscirà a fare in modo che la cugina diventi popolare, e abbia degli ammiratori che le facciano una proposta di matrimonio, lui le cederà il quadro di Botticelli che lei così tanto ha apprezzato alla mostra. Se invece la giovane perderà, per quindici giorni lei avrà per lui tutta la sua attenzione lasciando da parte il lavoro, mentre lui tenterà di sedurla in un luogo di sua scelta.
Loretta Chase è una scrittrice molto brava, ma almeno, per quanto mi riguarda, questo non è stata una lettura che ho apprezzato in modo particolare. Già il fatto che tre sorelle fuggite da Parigi riescano in brevissimo tempo a sposare un Duca e un Conte è già di per sé improbabile, ma che anche la terza attiri un Marchese, beh, questa è pura fantascienza, non riesce neppure alle casate nobili più importanti. Al di là di questo, è un libro che risulta tutto sommato abbastanza piatto, Lisburne stesso è un protagonista che seppur divertente non affascina più di tanto. Vede Leonie, e la desidera, ma per quasi tutto il libro la crede una donna esperta, ed è convinto di poter avere con lei un’avventura. Al di là di questo, di lui sappiamo pochissimo, se non che ha tanti cugini. Leonie è intenzionata a rimanere fedele al suo lavoro, eppure basta appena che lui la tocchi per essere incapace di resistere, e alla fin fine la soluzione trovata è quella che sarebbe venuta in mente a chiunque avesse un minimo di criterio. Sullo sfondo abbiamo poi un’altra storia, ma anche lì è tutto talmente affrettato che non riusciamo a goderne appieno, e gli unici momenti di azione si hanno grazie al ricatto che subisce Lord Swanton.
Tirando le somme, pur se la bella scrittura non si discute, e il personaggio femminile ha un carattere spumeggiante, questo capitolo mi ha alquanto delusa, e spero che questa serie si riprenda nell’ultimo capitolo, che vede come protagonista Clara.

1) Suadente come seta
2) Uno scandalo in satin
3) Una venere in velluto

 

 

 

 

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