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Recensione: Una notte piena di stelle di Deanna Raybourn

 

 

Titolo: Una notte piena di stelle

Autore: Deanna Raybourn

Editore: Harper Collins Italia

Genere: romanzo rosa

Target:+13

Data di pubblicazione: 1 marzo 2023

Londra 1920
Sul punto d’iniziare una vita di rigide convenzioni come moglie di un aristocratico, Poppy Hammond ha un’unica alternativa e decide di seguirla: scappare dalla chiesa con ancora indosso l’abito da sposa, aiutata dal giovane curato Sebastian Cantrip, e nascondersi in un tranquillo villaggio di campagna finché le acque si saranno calmate.
Rientrata a Londra, la giovane scopre che Sebastian è scomparso in circostanze misteriose e, decisa a rendergli il favore, si imbarca verso Oriente alla sua ricerca, ritrovandosi ben presto a intralciare i piani di potenti pronti a tutto pur di recuperare un leggendario tesoro.

 

“Con l’abito da sposa di satin alzato fin sopra le ginocchia e una gamba già dall’altra parte del davanzale, mi fermai a cavalcioni della finestra. Una nuvola di tulle mi oscurava la vista. La spinsi via e scoprii che dietro di me c’era un giovanotto alto con gli occhiali. Benché mi guardasse con espressione seria, nei suoi occhi c’era un bagliore inequivocabilmente divertito che mal si adatta all’abito talare.”

Inizio con il ringraziare eLit Harmony per questo romanzo che attendevo da tanto. Deanna Raybourn è una delle mie scrittrici preferite con il grande talento di scrivere sempre storie originali, arricchite dalle ambientazioni intriganti e spettacolari che spaziano dall’Inghilterra alla savana africana, dal Medio Oriente alla Transilvania.

La prima sensazione che ho provato leggendo Una notte piena di stelle, è stata di trovarmi in una di quelle commedie degli anni cinquanta in cui le protagoniste sono ragazze bellissime e dalla parlantina vivace, che passano da una situazione esilarante all’altra tra equivoci, abiti sempre perfetti e scintillanti. Perché l’inizio del libro è davvero frizzante: una sposa in fuga che cerca di evadere da una finestra e si ritrova quasi a rapire un giovane curato che, a bordo della sua splendente Talbot blu, la porta lontano dal futuro marito e dagli invitati che l’aspettano nella cappella. 

Durante il lungo viaggio Penelope racconta a un divertito Sebastian tutta la sua vita: gli anni in America, il secondo matrimonio della madre, il padre naturale che sta andando a incontrare per la prima volta. Gli racconta persino del libro, oltremodo illuminante, ricevuto da una zia piuttosto emancipata grazie al quale Poppy apre gli occhi su un aspetto del matrimonio che non aveva ancora preso in considerazione: i rapporti carnali. 

Siamo nel 1920, una ragazza non dovrebbe conoscere certi particolari ma lei non vuole sposarsi con un uomo con cui potrebbe non avere alcuna affinità e alla prova del nove, dopo aver sedotto il suo promesso, si accorge che con l’aristocratico fidanzato non c’è alcuna compatibilità. Da qui la fuga. 

Dopo aver parlato a raffica per lungo tempo, Poppy guarda finalmente il suo accompagnatore e sorpresa realizza di trovarsi accanto un uomo che sembra più un pirata che un curato. Come non notare la sua avvenenza quando si ha un fidanzato (anche se a questo punto è meglio dire ex) piuttosto scialbo?

 

“E quegli occhi neri decisamente belli. E un paio di spalle spettacolari, secondo me, sotto l’abito talare. E un profilo di superba nobiltà, che ben si intonava ai capelli scuri e ondulati. Una combinazione molto byroniana, diciamo. Contai le sue qualità sulla punta delle dita.”

Giunta a casa del padre, Poppy deve fare i conti con una madre infuriata, un (ex) fidanzato allibito e un curato da cui è rimasta affascinata, forse troppo. È solo per ringraziarlo che una volta tornata a Londra va a cercarlo. E sempre solo per ringraziarlo ne segue le tracce scoprendo che forse non è un curato, non le ha rivelato il suo vero nome ed è scomparso. Sempre con la stessa scusa parte, camuffata da segretaria, verso la Terra Santa alla ricerca di Sebastian. 

È l’inizio di un’avventura fatta di misteri, nella enigmatica e affascinante Damasco, alla ricerca di un tesoro leggendario. La storia è una combinazione perfetta di intrighi, scoperte mozzafiato e romanticismo (che ovviamente non poteva mancare). Sembra quasi un romanzo di Agatha Christie: tra spie, personaggi che sono molto diversi da quello che appaiono e la magia del deserto. 

La scrittura brillante e trascinante dona leggerezza anche ai momenti più drammatici.

Poppy è una ragazza intraprendente, avventurosa, che non ha paura di partire verso l’ignoto, è divertente e intelligente e i suoi monologhi sono favolosi. Sebastian è un personaggio affascinante, che riserverà delle sorprese. Masterman, cameriera personale di Poppy è una forza, il suo contributo nelle scorribande della sua padroncina è fondamentale. 

E poi troviamo l’Oriente e il suo fascino misterioso, i profumi che sembra quasi di percepire diffondersi dalle pagine, la bellezza in un’epoca affascinante come quella dei ruggenti anni venti. Tra spionaggio, avventure mozzafiato, colpi di scena, una romantica storia d’amore e dialoghi scoppiettanti, questo romanzo mi ha intrigato tantissimo. Un particolare che mi ha deliziato: Poppy è la nipote di Lady Julia, protagonista di una serie che adoro: Le appassionanti indagini di Lady Julia Grey.

 

“Ho scoperto il diario di mia zia Julia. Era un’agente investigativa, sapete? Una spia. Non per scelta, capitemi. Ci si è trovata nel mezzo. Era suo marito ad avere un’agenzia di investigazioni, e ne nacque una vera collaborazione. Così imparò a essere se stessa. È questo che vorrei.”

Come non poteva la nostra Poppy diventare un’eroina intraprendente vista la parentela con una donna che ha risolto misteri e delitti, con intuito e spirito d’iniziativa ineguagliabili?

 

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