Recensione: The sweet spot di Adriana Locke

Lei cerca la storia di tutta una vita. Lui non si è mai impegnato.

Palmer Clark, madre single, ha giurato a sé stessa di non avere niente a che fare con il nuovo arrivato in città. Certo, le sue parole dolci rischiano di farla sciogliere, e per di più ama i cuccioli e il resto della comunità lo adora, ma Palmer cerca solo un po’ di stabilità.

E niente, in Cole, comunica sicurezza.

Cole è solo di passaggio, in visita ai suoi genitori, almeno finché un colpo di fulmine non scuote ogni suo progetto e cambia la sua idea di pausa dalla major league di baseball. Certo, non ha mai avuto una relazione a lungo termine, ma qualcosa in Palmer sembra dirgli che a volte vale la pena mettersi a nudo per qualcuno.

Per trovare la via giusta, Palmer e Cole impareranno che bisogna solo avere fede in amore e lanciarsi nel vuoto… oltre ogni paura.

“Non puoi sapere dove ti porterà la vita. Devi solo avere pazienza e credere che tutto funzionerà. Devi fidarti del fatto che le sfide, le difficoltà, tutti i momenti che ti piegano in due, ti stanno solo rendendo più forte, più resiliente e decisamente più preparata per quello che ti aspetta.

Perché c’è qualcosa che ti aspetta. C’è sempre un’altra stagione. Per alcuni, è affrontare una malattia e le sue variabili sconosciute. Per altri, è imparare ad andare avanti quando la vita sembra tetra. Ma ciò che rende tutto sopportabile è l’amore. Disordinato, complicato, bello e duraturo.” 

Fenici non dovete lasciarvi sfuggire questo piccolo gioiellino! É un romance che suscita tenerezza, mette a nudo i personaggi, i loro pensieri e fa capire che a volte la vita fa veramente schifo, ma non per questo bisogna abbattersi o chiudersi a riccio. Tranquilli ora vi spiego meglio e spero di riuscire a non spoilerare nulla. 

Il protagonista è Cole, giocatore di baseball professionista ormai in pensione, certo parlare di pensione con un trentenne sembra quasi una barzelletta, chi non ha mai sognato di andarci a quella età? Io sì! Ma c’è chi può e chi no e lui può mentre a noi comuni mortali tocca continuare a lavorare xD.

Palmer è una mamma single, disillusa dalla vita, con la risposta pronta e che non si fa “impapocchiare” dal primo Dio greco che le capita davanti, anche se Cole è proprio un ragazzo su cui sbavare. Ha sempre messo al primo posto Ethan, suo figlio, proteggendolo anche se lui è molto maturo per la sua età e in un paio di occasioni darà addirittura una svegliata ai due. 

Quando i nostri protagonisti si incontrano per la prima volta in un locale, pensieri peccaminosi saettano come fulmini appena si guardano, ma lei si impone di non cedere, è rimasta troppe volte delusa dagli uomini per ricascarci. Sotto questo punto di vista i due hanno avuto vite e infanzie diametralmente opposte.

La famiglia di Cole è qualcosa che ho adorato: genitori dolci, sensibili che si preoccupano cercando però di non essere invadenti e con quel tocco di leggero umorismo che trovo semplicemente stupendo e che fa venire voglia di tornare sempre a casa, ovunque essa sia.

Lei invece… un’infanzia non l’ha avuta, è una donna resiliente che, già all’età di nove anni, ha iniziato a capire che il mondo può essere un cassone della spazzatura puzzolente. 

Chiacchiere futili ma dolcissime intercorrono tra di loro, divertente anche lo scontro con il loro io interiore. 

Se mi chiedete cosa non mi è piaciuto di questo romanzo non vi saprei rispondere. É tutto perfetto, forse poche scene di sesso? Ce n’è una sola ben descritta che poi è la prima, ma credetemi se vi dico che non vi peserà per niente il fatto di non averne a dozzine. Scorre tutto liscio e lineare, i personaggi son ben inseriti nella storia e descritti; abbiamo Bud, il cretino di turno, che ognuno può trovare al lavoro e che vorremmo cancellare, anche se alla fine si dimostra una brava persona; passando per Jared – ex di Palmer e padre di suo figlio – ma con la mentalità di una ameba e credetemi si offenderebbe l’ameba; per finire a Val la migliore amica di Palmer che la fa ragionare, è la sua spalla, colei che la fa ridere  e la avvolge con calore quando l’ennesima cosa bella della vita , e per cui aveva dato anima e cuore, la abbandona. Si Fenici, i due si lasciano perché Cole scopre qualcosa di sé e non vuole dare alla sua dolce compagna un ennesimo problema, un carico pesante da portare sulle spalle; finirà così per starà male due volte: una per averle mentito e l’altra per averla abbandonata.

A un certo punto del romanzo avrei voluto abbracciare Ethan perché quel ragazzino vede, sente e capisce molto più degli altri e anche della sua stessa madre. Palmer mi ha fatto una tenerezza assurda e ho adorato come ogni volta metteva a posto Cole e gli dava il ben servito in maniera fine e delicata, prima di capitolare. É un libro che ha tutto quello che io ho sempre cercato in un romance, ricco di “botte e risposte” e di ironia, ma che affronta alcuni temi davvero delicati senza essere mai banale, io vi consiglio di farvi un regalo e leggerlo, non ve ne pentirete.