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Recensione: The black rose: Il bocciolo dell’inferno – Serie: The black rose #1 di Selene Piromallo

Titolo: The black rose: Il bocciolo dell’inferno

Serie: The black rose #1

Autore: Selene Piromallo

Genere: Romanzo Rosa

Editore:  Sperling & Kupfer

Target: 14+

Data di pubblicazione: 31 gennaio 2023

Lei è una studentessa acqua e sapone, appena arrivata in un nuovo college.
Lu i è un ragazzo irresistibile, dal passato tormentato.
Una storia d’amore appassionata, che regala un turbine di emozioni.

«Le sue crepe erano anche le mie.»

Rose è la classica ragazza acqua e sapone, dalla vita tranquilla: ottimi voti, un fidanzato, James, che la ama, una madre un po’ assente che in fondo le vuole bene. Al terzo anno, decide di lasciare il college che ha frequentato fino a quel momento per inseguire i suoi sogni e trasferirsi alla Seattle University, a un paio d’ore da casa.
Ed è lì che conosce Harvey, che ha la reputazione di essere l’incarnazione vivente del cattivo ragazzo. Rose sa che i tipi come lui portano solo guai, ma proprio non riesce a stargli lontano. E, a mano a mano che il tempo passa, si rende conto che sotto la maschera che mostra al mondo si cela un animo sensibile, segnato da mille ferite e cicatrici. Rose si trova di fronte a un dilemma: James o Harvey? Stabilità o fascino dell’ignoto?
Rimarrà fedele a se stessa e sceglierà le certezze e la serenità, oppure deciderà di vivere quell’amore che le sconvolge il cuore?

 

Care Fenici,

oggi parliamo del primo libro della serie The Black Rose di Selene Piromallo, fenomeno della piattaforma Wattpad.

La protagonista, Rose, è una tranquilla ragazza cresciuta in un piccolo paesino. Da alcuni anni è fidanzata con il suo più caro amico d’infanzia, James, il prototipo del bravo ragazzo. Al terzo anno di università decide di trasferirsi nel college di una cittadina decisamente più grande rispetto a quella in cui ha sempre vissuto e questa decisione porterà bruschi cambiamenti nella sua monotona vita. Di sicuro l’evento più scioccante sarà l’incontro con Harvey, il classico bad boy da cui Rose vorrebbe e dovrebbe stare alla larga. Harvey ha la reputazione da casanova, un corpo interamente ricoperto da tatuaggi e tanti fantasmi passati che influenzano fortemente anche il suo presente. È arrogante, presuntuoso e sempre pronto alla rissa, eppure in lui, Rose sembra vedere qualcosa che va oltre la facciata del bullo spavaldo.

Certamente la caratteristica principale che più mi ha colpito di questo romanzo è lo stile narrativo dell’autrice. Selene Piromallo ha una penna davvero ben riconoscibile che trova espressione nell’uso di molte similitudini e frasi a effetto per attirare l’attenzione su determinate scene. La sua esposizione è molto descrittiva e particolareggiata quando deve lasciar emergere gli stati d’animo dei suoi personaggi.

Rose e Harvey sono stati per me un po’ una spina nel fianco. L’empatia che il lettore riesce a creare con i protagonisti è determinante per “entrare” nelle dinamiche della storia, per lasciarsi coinvolgere e appassionare. Purtroppo, non sono riuscita a simpatizzare come avrei voluto con nessuna delle due figure. Rose è davvero troppo, troppo buona per i miei gusti. Ogni tanto mi sarebbe piaciuto scuoterla per farle ritrovare un po’ d’amor proprio e spina dorsale. Harvey, perdonatemi, ma in alcuni punti l’ho davvero odiato! È incoerente, tratta male Rose in maniera ingiustificata e sicuramente nel giro di qualche anno soffrirà di cirrosi epatica per tutto l’alcool puro che ingurgita. Scherzi a parte, nei suoi confronti, in molti passaggi, ho provato un forte astio e non sono riuscita a comprendere o giustificare i suoi modi d’agire, nemmeno scoprendo parte dei suoi traumi. Sicuramente, com’era obiettivo dell’autrice, il suo personaggio mi ha provocato emozioni forti, che però non sono state affatto benevoli. Nemmeno il suo passato travagliato è riuscito ad ammorbidire il mio pensiero. La massiccia quantità di scene in cui lui è estremamente e rabbiosamente possessivo e geloso, un po’ mi hanno inquietato xD.

Lo sviluppo amoroso è stato travagliato, il pathos e lo slow burn mi affascinano da morire, ma questa volta Rose e Harvey con i loro continui tira e molla mi hanno fatto un po’ girare la testa. Per mio parere personale molte situazioni sono state troppo esasperate solo per portare al conflitto e un vero punto di svolta tra i due non arriva mai. I litigi sono costanti, le promesse che i due continuano a farsi si infrangono in due secondi e non si crea mai quel minimo di fiducia. Molti eventi importanti necessitavano, a mio parere, di maggiori approfondimenti. Ad esempio in una scena Rose ha un brusco litigio con la madre, ma la questione viene accantonata immediatamente grazie a due paroline dolci di Harvey. Dedicare maggior attenzione a avvenimenti che sicuramente nella vita di una ventenne hanno un impatto forte, secondo me, avrebbe dato al racconto un aspetto più veritiero e un po’ meno superficiale.

L’epilogo termina con un colpo di scena che lascia pensare che nel prossimo volume, accanto al lato romance ci sarà lo sviluppo di una parte di giallo/thriller.

Per mio gusto personale la lettura non è stata pienamente convincente per le questioni sopra esposte. Probabilmente la “fretta” riscontrata in alcuni punti è dovuta al fatto di creare e portare avanti per il libro che verrà. Vedremo come si evolveranno le cose

 

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