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Recensione: Scarlet dalla nobiltà alla pirateria di Giorgia Caniglia, Andrea Pitzianti, Paolo Rinaldi

Titolo: Scarlet: dalla nobiltà alla pirateria

Autori: Giorgia Caniglia, Andrea Pitzianti, Paolo Rinaldi

Editore: Youcanprint

Genere: romance fantasy

Data di pubblicazione: 18 Luglio 2023

Età di lettura consigliata: +18

Londra, 27 marzo 1700. Elizabeth D’Ambray viene da una famiglia nobile e le sue giornate trascorrono tra le comodità di casa e le rassicuranti attività di routine. Dietro la sua curiosità e i suoi libri cela le sue sofferenze provando a elaborarle poco per volta. La sua vita cambia però quando il padre la costringe a un matrimonio combinato. La giovane Elizabeth decide di fuggire via di casa e durante la sua rocambolesca fuga si ritrova per caso a bordo della temuta nave pirata “Canto delle maree”.Tra duelli, abbordaggi e nuove amicizie, Elizabeth scoprirà in sé un coraggio che non sapeva di possedere e il suo sarà un viaggio di scoperta e rinascita. Riuscirà a conquistare la libertà che ha sempre desiderato?

Elizabeth D’Ambray fugge dalla sua città natale diretta in Irlanda a casa dell’amica d’infanzia. Perché fugge? Perché la sua domestica ha scoperto che il suo futuro marito, subito dopo il matrimonio, si vuole disfare di lei. Già, la nostra Elisabeth non era propensa a sposarsi e dopo la rivelazione dei nuovi eventi scappa con la complicità della fedele servitrice. Da qui in poi un susseguirsi di azioni la porteranno su una nave pirata e qui sarà alla stessa stregua di un mozzo. Nonostante tutto e con il supporto di Frederick, viene addestrata nell’arte della spada da Dominic, addestramento che avviene sulla nave “canto delle maree” capitanata da Escanor, quest’ultimo è un uomo che gli anni hanno reso sempre più duro, cattivo e vendicativo. La ciurma, per totale perdita della sua umanità, programma un ammutinamento. Tra i piani per quest’ultimo, l’insubordinazione del primo ufficiale, la pazzia del capitano, amori che si rifiutano e che nascono, accordi con persone di dubbia provenienza e soprattutto la navigazione per tanti versi tormentata e pericolosa creano un’ottima trama per questo romanzo, arrivando a un finale degno di tal nome e anche molto inaspettato.

I personaggi che ho preferito, non me ne voglia Elisabeth, sono sicuramente Frederik e Dominic: il primo ha visto sgretolarsi tutto ciò che gli era più caro ma ha mantenuto la fiducia nel mondo e in un certo senso anche nell’umanità, oltre a ciò e ha compreso il potenziale del personaggio principale; il secondo invece, nonostante le sue paure e insicurezze, che nasconde a tutti, vuole ribaltare e cambiare la sua vita e impara non volendo ad amare, sentimento a lui da sempre sconosciuto.

Il romanzo ha una buona trama e i protagonisti sono interessanti, ma a mio avviso si utilizza un lessico e una forma di dialogo troppo ricercata che sfocia in una abbondanza di parole che fanno sembrare tutto il romanzo troppo pesante e poco scorrevole. La cura per il particolare ci deve essere affinché un libro possa essere definito di buon livello, ma come si suol dire il troppo stroppia. Alcuni personaggi in determinate situazioni sembrano essere quasi dei bambini alle prime armi nel mondo. Cambi di direzione troppo repentini o caratteri volubili ti lasciano un attimo perplesso. La terza persona a mio avviso, a volte, anticipa un po’ troppo ciò che avverrà successivamente, togliendo al lettore la parte della scoperta e della curiosità dei dialoghi tra i personaggi.

🔥: inesistente scene di sesso assenti.
❤️: medio alto per il vissuto dei personaggi che ne hanno e ne passeranno tante
  ⚔️: media alcune uccisioni descritte in maniera semplice

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