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Recensione: “Rock – La mia roccia” di Anyta Sunday

Igneo.
Quando i genitori di Cooper divorziano, lui si becca le settimane alterne: una con mamma e una con papà. Solo che non è semplicemente costretto a vivere con suo padre. C’è anche Lila: l’Altra Donna, quella che ha portato via le fondamenta – solide come roccia – della sua vita. E poi… C’è Jace. Il figlio di Lila. L’arrogante figlio di Lila, con gli occhi blu color scaglie-di-pesce-rigurgitato. Cooper vuole soltanto riavere la sua famiglia com’era una volta ma qualcosa, in questo ragazzo, gli garantisce che le cose non saranno mai più le stesse.

Sedimentario.
Cooper si oppone alla realtà della sua nuova vita e lui e Jace partono col piede sbagliato. Ma sbagliato o meno, dopo centinaia di ricordi condivisi, forgiano qualcosa di nuovo. Un’amicizia… intima. Perché fra loro può esserci soltanto dell’amicizia. Anche se non sono proprio fratelli per davvero. Tecnicamente, non sono nemmeno fratellastri…

Metamorfico.
Ma come si evolve questa amicizia, sotto le pressioni della vita? Sotto la spinta del cuore?

Il primo aggettivo che assocerei a questo romanzo è “intenso” proprio per il suo spessore e per la densità di emozioni in esso contenute. In Rock, Anyta Sunday non si limita a scrivere una storia d’amore, ma attraverso l’evoluzione del rapporto tra Cooper e Jace, vuole scandagliare le differenti emozioni umane (perdita, dolore, crescita, accettazione di sé.), il tutto lungo il trascorrere degli anni, i cambiamenti, le difficoltà. Il romanzo è suddiviso in tre macro capitoli (all’interno dei quali sono presenti i capitoli veri e propri): igneo, sedimentario, metamorfico ognuno associato a una differente fase della vita dei due ragazzi poi diventati uomini. Una cosa che ho trovato estremante originale è stato il fatto che l’autrice abbia dato ad ogni capitolo il nome di una pietra in stretta correlazione con la passione di Cooper per la geologia. Quest’ultimo, infatti, fin da ragazzo, sente il bisogno di collezionare pietre e rocce per infondere in esse i propri stati d’animo. Ognuna di queste pietre ha due significati, uno intrinseco e l’altro legato al particolare momento in cui è stata raccolta. Molte di esse finiscono col rappresentare particolari momenti di condivisione. Ma tra tutte queste pietre, saranno proprio Cooper e Jace a diventare l’uno per l’altro la vera roccia, l’appiglio, il porto più sicuro. Le scene di sesso mi hanno colpito in modo particolare per la dolcezza e l’amore di cui sono permeate. Ogni personaggio, anche non protagonista, è ben costruito e ben sviluppato, a partire dal nucleo familiare originario di Cooper, fino alla nuova famiglia con Lila, la madre di Jace. Il percorso che i due protagonisti devono affrontare per arrivare alla felicità si rivela, senza ombra di dubbio, molto duro, fatto di piccoli passi e costellato da battute d’arresto, ma l’insegnamento che si può trarre da questo romanzo è che l’amore, quello sincero, può superare anche gli ostacoli che appaiono più impervi.

A cura di:

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Voto Coffeegirl 4

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