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Recensione: Proprietà del drago – Serie: Amori draconici #1 di Kara Lockharte

Titolo: Proprietà del drago
Autrice: Kara Lockharte
Serie: Amori draconici #2
Genere: Paranormal romance
Casa Editrice: Smartia Publishing
Data di pubblicazione: 17 Giugno 2021

Promessa al drago #1

Proprietà del drago #2

Per sempre con il drago #3

Mi chiamo Lana Rodriguez e dico BASTA ai draghi.

Soprattutto al mio amico d’infanzia, il drago mutaforma e miliardario Lucas Randall, che sostiene che io sia la sua compagna. 

Ma io non sono più la figlia della governante. Nessun Randall controllerà mai più la mia vita.

Cosa importa se lui è più di un metro e ottanta di muscoli spaventosamente definiti e occhi da “Ti conosco, Lana.”

Cosa importa se il suo tocco infuocato mi fa desiderare un futuro che non posso avere.

Cosa importa se il mio corpo vuole dire sì, sì, SÌ

Io dirò di no.

Anche se ogni atomo del mio corpo devastato lo desidera.

Ho dei segreti che lui non può conoscere.

Accoppiarmi con il drago vorrebbe dire condannarlo a morte.

Lucas non sa cosa sono. Ma lo saprà, se continuerà a starmi vicino.

Non permetterò che accada.

Perché ora sono un mostro anch’io.

 

Ciao a tutte, Fenici!

Oggi parliamo d Proprietà del drago, secondo volume della serie Amori draconici. Beh, che dire… in cuor mio speravo che con il romanzo successivo Kara Lockharte approfondisse un po’ di più la storia, magari caratterizzando meglio i personaggi e, perché no, arricchendo anche la trama. Ahimè, anche qui abbiamo poco meno di 100 pagine. Ma andiamo per gradi.

Stavolta la narrazione, sempre in prima persona e con pov unico, si incentra su Lana, amica d’infanzia umana del drago Lucas (discendente da una nobile e potente famiglia). Ovviamente, i due sono follemente innamorati l’uno dell’altra sin da bambini, ma la madre del ragazzo, dopo averli sorpresi in un tenero bacio a soli tredici anni, fa di tutto per separarli… o almeno così darà a vedere fino alla fine del romanzo. Sì, è la classica “finta” cattiva. Cioè, no… o sì… beh, a dire il vero la sua è una situazione un po’ complicata. Ma non vi dirò altro, anche perché vi spoilererei il finale. Sapete che amo gli spoiler, ma così sarebbe troppo persino per me!!!

Cooomunque, tornando a noi. I due innamorati restano separati per parecchio tempo, fino al funerale della madre di Lana, dove si rincontrano per un focoso momento romantico. La mattina dopo lui sparisce per dare la caccia al nemico giurato dei draghi, la Divoratrice, che impossessa i corpi di umani e esseri soprannaturali, allo scopo di studiarli, vivisezionarli e distruggere il pianeta a cui mira. Il poveretto, dopo una caccia durata anni, viene massacrato di botte e cade in coma; quando poi si risveglia sono passati mesi e Lana, giustamente, non ha più tanta voglia di vederlo. Sta di fatto che, come visto già nel primo volume della serie, finiscono entrambi prigionieri della Divoratrice, che immette nella giovane una simbio-armatura creata per i draghi. Grazie al nuovo essere dentro di lei, la nostra protagonista non è più una semplice umana, ma è in grado di usare una forza incredibile e di creare lame potentissime con le scaglie dell’armatura. Ovviamente deve esserci un MA in tutta la situazione. Il simbionte, infatti, è progettato dalla magia dei draghi per nutrirsi del loro fuoco che, concettualmente, è una fonte di cibo inesauribile e ipercalorica… ben diverso dall’essenza vitale umana, molto più debole e poco nutriente. Lana, quindi, è in pericolo: l’armatura la sta consumando; tuttavia, se la lasciasse andare morirebbe sul colpo. Bel casino, vero?

Insomma, non voglio tirarvela troppo per le lunghe, anche perché altrimenti non leggerete mai il libro. Aggiungo solo un dettaglio che, ancora adesso, mi fa parlare da sola per quanto è assurdo. I due ricevono un messaggio da Kelora (starà a voi scoprire chi sia ;P ) e, Lucas in particolare, capisce perfettamente che si tratta di una trappola. Ciononostante, appena la incontrano, si fidano ciecamente di lei e… toh! Restano fregati e quasi uccisi!!! Ma va!?!? Cacchio, lo sapeva anche del tranello!!! Giuro, Fenici, ancora non posso pensare a quest’assurdità!

Il romanzo in sé non è poi così malaccio, come il primo del resto. Ha un ottimo potenziale, una trama di fondo davvero intrigante e abbastanza innovativa: basti pensare che i draghi non sono esseri mitologici, ma una razza aliena venuta dallo spazio. Tuttavia, secondo il mio parere, le troppe poche pagine e le situazioni paradossali e per nulla logiche hanno creato alcuni buchi di trama che lasciano un sapore dolceamaro e un forte desiderio di saperne di più.

Per quanto riguarda le scene piccanti, invece, mi ha spiazzata! Nel primo romanzo si percepivano un’attrazione e una tensione notevoli, stavolta ci sono state a stento due scenette, rapide e indolori. Quasi non ho capito che se la stessero spassando! Molto sintetiche e poco coinvolgenti… uffi!!!

Ciononostante, la consiglio come lettura leggera e senza impegno, al solo scopo di svagare la mente.

Ora mi accingo a leggere il volume conclusivo. Incrociate le dita per me, Fenici!

Alla prossima!

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