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Recensione: Portami all’inferno di T.J. Blacksky

Titolo: Portami all’inferno

Autore: T. J. Blacksky

Genere: Romanzo MM (Male to male)/Urban Fantasy

Formati: Ebook e cartaceo

Data Pubblicazione: 31 ottobre 2021

Note: V.M. 18 contiene scene esplicite e forti, non adatto a un pubblico sensibile.

Le mie ferite bramano la morte.
La mia anima brama la liberazione.
Mi sarà negata, Dio?”

Esistono molti modi per finire all’Inferno.
Evan lo vive sulla Terra. Non può morire, dimostrerà per sempre venticinque anni, e odia l’eternità della sua anima incastrata in un corpo infettato dalla malvagità.
Evan era un Clawer ma, dopo aver lasciato la Congrega, caccia i Demoni da solo.

Nella regione del Circle Stone incombe la minaccia di un serial killer, Il Nightmare, che uccide senza pietà.
Dietro agli omicidi sembra esserci uno schema per cui Evan, insieme al suo amico Henry, un agente di polizia, inizia a indagare.
Il sospetto che l’assassino non sia altri che un Demone di Livello A è forte; Evan non può sapere che, dal momento in cui le cose si metteranno male, tutta la sua esistenza prenderà una piega inaspettata.
I lati oscuri e perversi verranno alla luce, ed Evan si ritroverà prigioniero di una morsa pericolosa, lussuriosa: scappare non gli sarà affatto facile.

Note: il testo contiene scene forti. V.M. 18 e a persone sensibili.

Care Fenici, questa volta mi sono cimentata con un romance paranormale demoniaco. Volevo cambiare per una volta, passando dai soliti lupi mannari ai demoni infernali. Ho capito, da questa somma esperienza, che era meglio rimanere sul tema di partenza! L’ambientazione è fittizia, tale Diamond City, vicina a Ruby City ed Emerald City e via dicendo con Amber City, ecc. In questa realtà, oltre agli umani, vi abitano i demoni: al livello C sono fuori controllo, i B sono mezzo demoni e gli A sono i puri. Dopodichè ci sono i Crowler, ossia i cacciatori di demoni che agiscono per liberare l’umanità dal male. Chiaro fino a qui? La sinossi può interessarvi? A me personalmente ha intrigato parecchio, soprattutto perché i belli e dannati sono i cacciatori, e a chi non piacciono?! Dove sarà mai la pecca? Eh, il problema è che ci vengono raccontate tante cose ma sono poco sviluppate, decisamente l’autore avrebbe potuto allungarlo almeno fino a una duologia o, per lo meno, scrivere di più, duecento pagine sono troppo poche per una trama così ricca.

Passiamo ai personaggi. Evan è un mezzo demone di livello B, immortale e autolesionista, che ha totalmente perso la voglia di vivere dannandosi a una vita a metà tra i due mondi. Nato umano ma maledetto da un demone puro, passa la sua vita, come ex Crowler, a uccidere questi esseri infernali privatamente, aiutato dall’amico Henry, umano e poliziotto. Proprio quest’ultimo gli propone di indagare al caso Nightmare, un giustiziere che uccide uomini dalla fedina penale molto sporca. A questa indagine si unisce Trevor, un cacciatore, che ha motivazioni molto personali nello scoprire l’identità dell’assassino, soprattutto perché lo crede responsabile della morte del suo partner e amante. La situazione inizierà a scaldarsi nel momento in cui uccidono una persona cara a Henry.

La trama suppergiù è questa, vi assicuro una buona presenza di scene sessuali scottanti per i protagonisti. A tal proposito, sono rimasta a dir poco basita sul come viene vista l’omosessualità da Evan, ossia come una sorta di perversione, non mi ha convinto moltissimo. Inoltre, la lettura fa presupporre che egli non solo venga a contatto intimamente con un sospettato demone puro ma grazie al suo sperma riesca a ricordare lo scopo della sua maledizione e ad accettarla come un qualcosa di giusto. Sì, lo sperma. È bastata una scopata – a seguito di uno stupro – per capire miracolosamente lo scopo della sua vita. Va beh. Sorvoliamo.

Il massimo sono stati Trevor e Henry, l’unica vera coppia decente, che però si mettono insieme a una velocità supersonica, nel giro di poco il poliziotto perde l’amore della sua vita e toh, eccolo a letto con il cacciatore. Non molto credibile, poteva aspettare qualche settimana almeno. Il cattivo di turno – non ci voleva un genio a capire chi fosse – non ha una personalità, mette in moto le sue atrocità per accumulare potere che gli permetterà di avere altro potere. Chiaro, no?! Altra cosa alquanto negativa, oltre a un editing molto discutibile, è la tremenda lotta tra bene e male, rappresentata da una diatriba religiosa che manco durante le obbligate ore di religione mi sono trovata ad affrontare. Francamente in un romanzo paranormale mi aspettavo qualcosa di più studiato o elaborato. I presupposti per una bella storia c’erano tutti, peccato sia andata così.

 

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