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Recensione: “Non dirmi di andare via” di Kristen Ashley (Mystery Man Series Vol. 4)

Tyra Masters ha avuto la sua dose di infelicità nella vita, e ora che è riuscita a rimettersi in carreggiata desidera solo godersi la tranquillità. Almeno finché non incontra l’uomo dei suoi sogni. Sexy, tatuaggi, muscoli, moto e il miglior sesso della sua vita: tutto ciò che Tyra ha sempre cercato. Purtroppo il “lui” in questione è anche il suo nuovo capo. Kane “Tack” Allen ha una regola: mai lavorare con qualcuno con cui si è andati a letto. Così quando scopre che Tyra, la ragazza con cui ha passato la notte, è stata appena assunta nel suo ufficio, non vede altra soluzione che licenziarla. Ma non ha fatto i conti con la determinazione di Tyra, che non intende perdere il lavoro e sfodera tutta la sua professionalità e una buona dose di sfacciataggine. Tack è colpito e decide di darle una possibilità. Tyra potrà restare a un’unica condizione: niente sesso. Mai più. Quando però l’atmosfera tra loro diventa rovente, Tack scoprirà che non è così semplice rispettare i limiti che lui stesso ha imposto…

Dopo aver letto i primi tre romanzi della serie Mystery Man, avevo ben chiaro il concetto il maschio alfa della Ashley. Cabe “Hawk” Delgado, Brock “Slim” Lucas e l’ispettore Mitch Lawson sono stati un concentrato di sensualità, dolcezza, grinta e virilità allo stato puro, invischiati in storie in cui non solo l’amore e il sesso scoppiano come una granata, travolgendo tutto ciò che li circonda nel raggio di chilometri, ma sono condite con pagine di adrenalina e colpi di scena che non risparmiano il batticuore. Nonostante ciò, devo assolutamente dire che questa volta la Ashley ha superato se stessa. Questa volta per il protagonista maschile, Kane “Tack” Allen, presidente del Chaos MC, il club di motociclisti più temuto e rispettato di Denver, non basta la definizione di maschio alfa, per niente. Bisognerebbe crearne un’altra, tipo alfa maiuscolo o alfa al quadrato o alfa per due, insomma qualcosa che possa sottolineare che la sua personalità rude e dolce, il suo carisma spaventoso, il suo corpo muscoloso e sensuale e la sua intelligenza acuta sono, a mio avviso, una spanna più in alto. Del resto, lui guida una Harley Davidson, indossa jeans scoloriti, magliette aderenti e stivali da motociclista, i suoi muscoli possenti sono decorati con enormi tatuaggi e ha due occhi azzurri capaci di trapassare il cranio di chiunque fissi lo sguardo nel suo per più di mezzo secondo. Il suo motto è WIND, FIRE, RIDE and FREE… devo aggiungere altro??

Per cui comprendo perfettamente quando Tyra Sydney Masters, la Rossa, finisce nel suo letto, dopo appena un’ora di conversazione e risate a base di tequila, salvo essere messa alla porta in maniera inequivocabile prima che la notte sia finita.

Mi diede uno schiaffetto sul sedere e poi disse: «È ora di andare nel tuo letto, tesoro».

Io strabuzzai gli occhi e mi bloccai.

Lui si spostò.

Scese dal letto, prese i jeans e se li infilò. Poi andò verso la porta e, senza neanche guardarsi indietro, disse: «Lasciami il tuo numero e chiudi la porta quando esci, okay, Rossa?».

Poi scomparve.

Peccato che però proprio Tyra sia stata appena assunta come impiegata nell’ufficio dell’officina del Ride, il negozio di ricambi del Chaos MC, di cui Tack è il capo. Da questo momento in poi le personalità dei due protagonisti si scontreranno e faranno scintille, in un colpo su colpo di ironia e vivacità sorprendenti. Perché se è vero che Tack è il rude, tosto e spaventoso presidente di un club di motociclisti, Tyra è brillante, intelligente e sarcastica, al punto da dargli tanto filo da torcere. In un crescendo di provocazioni, umorismo pungente e sensualità sfrenata, i due protagonisti si conosceranno e si sceglieranno, ciascuno dando all’altro un significato diverso: Tyra sceglierà l’uomo dei suoi sogni, Tack invece la sua redenzione. Ovviamente il finale dovrà passare attraverso la risoluzione di un affare sanguinoso e adrenalinico, oltre i confini della legalità, che metterà a rischio la felicità di tutti.

Finalmente un personaggio femminile dal carattere perfettamente coerente con i suoi trentacinque anni e con l’esperienza legata al suo passato vissuto ma non drammatico (era ora!), semplicemente reale, con una libido da urlo, che non ha paura di mostrare né nasconde dietro una poco credibile ritrosia e che fa di Tyra una donna vera.

«Tesoro, sei la gnocca più avida che abbia mai avuto nel mio fottuto letto. Ora che ho avuto un assaggio della tua insaziabilità, pensi che voglia rinunciarvi?».

La scrittura fortemente ironica e frizzante e il dirty talking elargito a piene mani, come lo zucchero a velo sulla torta della nonna, rendono questo libro inadatto ai palati più schizzinosi e alle lettrici che storcono il naso davanti al tono autoritario dell’uomo “che non deve chiedere mai”. L’aspetto assolutamente godibile è l’atteggiamento di sfida con cui la protagonista femminile lo contrasta e il testa a testa che ne scaturisce.

Bella anche l’idea dell’autrice di riproporre, come i membri di una grande famiglia, i protagonisti delle sue storie passate, a cui evidentemente è ancora legata affettivamente e che non si sente di lasciar andare del tutto.

Insomma un libro che attendevo per l’atmosfera di ironia e sensualità tipica dello stile di questa autrice e che, ancora una volta, non mi ha deluso.

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Voto Lady Kei 4.5

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