Recensione: My dark Romeo di L.J. Shen e Parker S. Huntington
Serie: Dark Prince Road Vol. 1

Serie:
Autrici: L.J. Shen e Parker S. Huntington
Genere: dark romance
Editore: Always Publishing
Data di pubblicazione: 8 agosto 2025
La serie
è composta da:- vol.1

Un istante bellissimo, come quello di un bacio appassionato sotto le stelle durante il ballo delle debuttanti può segnare la condanna per una vita intera?
Dallas Townsend, ricca ereditiera di una sonnolenta e bigotta cittadina della Georgia, non ha grandi aspirazioni se non assaggiare cibi gustosi, possedere tonnellate di libri e diventare, un giorno, mamma di una nidiata di bambini.
Suo padre l’ha promessa in sposa al figlio di un magnate delle armi e lei ha accettato questo destino. Il bacio focoso e clandestino, rubato da un affascinante sconosciuto, doveva essere l’ultimo atto di ribellione prima di iniziare la sua nuova vita, ma Dallas non poteva sapere di essere finita in un gioco più grande di lei: è il piano di vendetta di Romeo Costa – un uomo misterioso, bellissimo e spietato, che ora pretende di sposarla per salvarla dallo scandalo, dopo aver compromesso la sua reputazione davanti all’intera città.
Romeo, a differenza di quanto suggerisce il suo nome, non è spinto dal romanticismo quando prende in moglie Dallas, ma da un disegno appositamente congegnato per liberarsi, una volta per tutte, delle persone che gli hanno rovinato la vita e lo hanno trasformato in un individuo incapace di provare sentimenti.
La sua giovane sposa è solo una pedina sulla sua scacchiera, e averla sottratta con l’inganno dalla sua vita solo per rinchiuderla nella sua dimora non genera in Romeo alcun rimorso.
Ma Dallas non è un’ingenua Giulietta innamorata, condannata a un tragico destino. Lei ha tutta l’intenzione di riscriverlo… che Romeo lo voglia oppure no!
Un crudele milionario, un’ereditiera combattiva, un matrimonio forzato. Romeo e Giulietta non sono mai stati più… agguerriti.
#EnemiesToLovers #ArrangedMarriage #ForcedProximity #Spicy
My dark Romeo è un romanzo “hate to lovers” incredibilmente spassoso (e credetemi, non sono un pubblico facile), sicuramente anche grazie all’ottima traduzione di Sara Bilotti.
È riuscito a conquistarmi per lo stile ironico, le battute al vetriolo tra protagonisti totalmente diversi, le provocazioni capricciose e adolescenziali della protagonista Dallas (sì, si gioca anche sui nomi), che riescono a non essere mai banali.
«Mettiamo in chiaro una cosa, mia bellissima e squilibrata moglie. Visto che il tuo ex fidanzato vorrebbe vedere la mia testa infilzata su una sbarra del suo cancello di ferro, non mi fermerò davanti a nulla per assicurarmi che tu e Madison non siate in combutta per farmi fuori. Non confondere il mio desiderio di mangiarti la fica con l’affetto. Queste due cose non hanno nulla a che fare l’una con l’altra. Ti farò a pezzi all’istante se mi dimostrerai una reale, potente slealtà.»
Romeo (tutto fuorché l’eroe romantico della tragedia shakespeariana) è un miliardario che riesce, con un piano vendicativo ben congegnato, a rubare al suo principale concorrente la fidanzata. L’umiliazione pubblica di lei e il dover a sua volta impegnarsi in un matrimonio combinato sono effetti collaterali che è disposto a sopportare. Il suo piano prevede di sposarla sulla carta e non avere più rapporti con lei per un po’, fino a un divorzio indolore.
Ma Dallas non è una ragazza condiscendente, non è una che si fa mettere su una mensola mentre qualcun altro decide per il suo destino. Aveva accettato il primo fidanzamento combinato perché con un amico che le avrebbe lasciato carta bianca, ma Romeo ha fatto a brandelli la sua reputazione davanti a tutto il suo piccolo paesino del Sud solo per forzarle la mano, e lei non può sopportare di essere minacciata, trattata come un oggetto, addomesticata per diventare una moglie trofeo. E quindi scalcia, disturba e distrugge per essere notata e guadagnarsi il suo spazio.
In tutta onestà, se si eccettua lo stratagemma iniziale in cui l’ha incastrata in una situazione senza uscita, non vedremo mai Romeo comportarsi davvero male con Dallas, in modo cattivo o brutale. Tenterà (senza riuscirci) di gestirla, domarla, addomesticarla, ma siamo ben lontani dai dark romance in cui il maschio dominante “disciplina” una brat o dispensa punizioni.
Dallas ha una caratterizzazione spettacolare quanto estrema: è giovane, capricciosa e petulante come un’adolescente, ma allo stesso tempo determinata e acuta. Sa trovare tutti i punti deboli di Romeo e colpirli con la potenza di un cannone. La sua strategia, fatta di caos, disordine, imprevedibilità e atteggiamenti discutibili, manda del tutto fuori di testa il povero miliardario, che abbandona presto la sua facciata composta e controllata. In più di un’occasione ho pensato che Dallas fosse l’esatta versione femminile di un classico bastardo come Romeo.
Dio mio, era vero? Ero stata così occupata a paragonarlo a un innamorato shakespeariano che non mi ero accorta di non aver vinto il premio di moglie dell’anno. «Beh, ora ti sto guardando» sbottai. «E mi piace quello che vedo.» Lui sollevò la testa. «Sei ubriaca?» «Non posso farti un complimento?» «Sono io che mi occupo dei regali in questa relazione. Qualunque cosa tu stia facendo, smettila immediatamente.»
A complicare una situazione in cui Romeo tenta di mantenere le distanze mentre Dallas rientra prepotentemente e ripetutamente nella sua sfera con le buone o con le cattive, si aggiunge la forte attrazione fisica tra loro.
Dallas è una ragazza senza peli sulla lingua (e questo ci regala momenti spassosissimi), ma allo stesso tempo nasconde l’innocenza dell’essere cresciuta in una famiglia molto cattolica del sud. Questo suo essere virginale eppure ribelle attrae irreparabilmente Romeo, nonostante le intenzioni iniziali. L’attrazione fra i protagonisti è focosa e la connessione tra i corpi è immediata, ma l’intimità (mette in chiaro lui fin da subito) non sarà un elemento su cui costruire una relazione duratura. Romeo è allergico ai legami, e l’unico desiderio che persegue è non generare mai nella vita degli eredi.
Guarda caso, questo è l’unico vero desiderio inespresso di Dallas.
Quindi ci troviamo di fronte a uno scontro totale, in cui lui vuole costringerla a rimanere una moglie in bianco, (eventualmente concedendosi/le un po’ di petting), mentre lei cerca in ogni modo di sedurlo affinché perda cognizione delle protezioni. E per Dallas qualsiasi mezzo è lecito per attirare la sua attenzione e tentare di menarlo per il naso: inizia a pressarlo con capricci, birichinate, tentativi di obbligarlo alla convivenza reale, con azioni sempre più ribelli, dispendiose, andando a rompere la sua perfetta organizzazione maniacale, provocando perfino disastri sul lavoro di lui.
Dallas non immagina che, alla lunga, questo atteggiamento infantile potrebbe rischiare, al contrario di ciò che si prefigge, di allontanare definitivamente suo marito, che potrebbe finire per stancarsi e gettare la spugna.
Studiai Dallas, osservandola con gli occhi di un estraneo. La sua bellezza non aveva rivali. Ma più di tutto ammiravo la sua resistenza, la dolcezza, la sfacciata onestà e la devozione nei confronti dei bambini. Non ero così arrogante da pensare che si accontentasse di ciò che condividevamo. Voleva di più. Sentimenti. Romanticismo. Appuntamenti. Eredi. E quelle cose le meritava. Ma l’unico modo per concedergliele sarebbe stato lasciarla andare. E io mi rifiutavo di farlo.
Per quanto infastidito e frustrato per l’esito infruttuoso nel contenere la sua novella sposa, l’inflessibile miliardario dalla poker face si accorge presto che il ghiaccio dietro cui da anni protegge il cuore sta iniziando a scricchiolare.
Romeo non aveva intenzione di mettere in campo i sentimenti ma, a causa delle provocazioni di lei, essi inizieranno comunque a riversarsi fuori violentemente, a partire da quelli negativi, come rabbia, frustrazione, gelosia. Si passerà poi a quelli più lussuriosi, passionali, possessivi, e solo sul finale si concederà di liberare le emozioni più delicate, accudenti e protettive.