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Recensione: Mai fidarsi delle apparenze di Liane Moriarty

 

 

Titolo: Mai fidarsi delle apparenze
Autore: Liane Moriarty
Genere: Narrativa / Giallo
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 14 giugno 2022

I Delaney sono un punto di riferimento per la loro comunità, e Joy e Stan sono l’invidia di tutti i loro amici. Dopo cinquant’anni di matrimonio e di duro lavoro alla scuola di tennis di loro proprietà, sono pronti a godersi serenamente la pensione. Joy è però dispiaciuta che nessuno dei quattro figli – Amy, Logan, Troy e Brooke – voglia rilevare l’attività di famiglia; la Delaneys Tennis Academy è stata per tutti una seconda casa che ha saputo accogliere gioie e dolori, per quanto lei preferisca ricordare soprattutto le prime. Non ha nipoti a cui badare, anche se è certa che presto arriveranno, e per occupare il tempo si dedica all’ascolto di podcast su argomenti disparati, dall’emicrania alla demenza senile. Solo un bussare insistente in tarda serata interrompe la voce del suo speaker preferito. Una sconosciuta si presenta alla porta confusa e sanguinante dopo un litigio con il fidanzato. Stan e Joy la fanno entrare, contenti di ospitare Savannah – questo il nome della ragazza – nella loro casa spaziosa per tutto il tempo che vorrà. Quando però il giorno di San Valentino Joy scompare e la ragazza non si trova da nessuna parte, la polizia interroga l’unica persona rimasta: Stan. E, per essere uno che si dichiara innocente, sembra avere molto da nascondere. Persino i suoi figli non sono sicuri che dica la verità. Costretti a riesaminare la loro storia familiare sotto una luce del tutto nuova, i Delaney riaprono vecchie ferite e scoprono ombre inquietanti. Il loro padre è davvero l’uomo che hanno sempre creduto che fosse? E qual è la parte giusta da cui stare?

 

Joy e Stan Delaney sono l’invidia di tutti i loro amici: dopo cinquant’anni di matrimonio hanno deciso di vendere la scuola di tennis perché pronti a godersi la pensione, seppure dispiaciuti che nessuno dei quattro figli prenda in mano le redini dell’attività di famiglia.

Una sera, una sconosciuta confusa e sanguinante si presenta alla loro porta e Joy e Stan l’accolgono in casa invitandola a restare finché vorrà. La cosa disturba i figli che non si fidano e nutrono anche un po’ di gelosia del rapporto che si instaura tra i loro genitori e Savannah, che racconta di essere vittima di abusi domestici. Ma qualcosa nella storia della ragazza non quadra perché troppo nebulosa.

Poi un giorno Joy scompare lasciando uno strano messaggio ai figli. E da qui vengono a galla una vita di rimpianti, mezze verità, delusioni e ombre tenute sempre nascoste. Tutti gli indizi portano a Stan: chi gli ha graffiato il viso? Perché ha litigato con la moglie la sera prima della scomparsa? Cosa nasconde il passato di Joy?

Domande che nascondono una realtà ben diversa rispetto a quell’immagine di persone vincenti.

Il romanzo racconta il presente e il passato di questa famiglia, facendone emergere i tanti scheletri nell’armadio. La narrazione è accattivante, ma in alcuni punti troppo ripetitiva per i miei gusti: un continuo menzionare il tennis e quello che i figli avrebbero potuto o non potuto diventare con esso.

Mi sarei aspettata una storia diversa, con qualche mistero in più, invece è l’analisi profonda e un po’ prolissa di una famiglia e di tutto ciò che comporta farne parte. Gli alti e bassi di una coppia con quattro figli che ha sempre sognato che uno di loro arrivasse a diventare un campione.

Alla fine nessuno è quello che fa vedere, nascondono tutti una parte di sé che si sgretolerà pian piano, durante le ricerche della madre.

Quello che ho apprezzato è il rapporto tra i fratelli che nonostante abbiano opinioni contrastanti tra loro, ci sono sempre gli uni per gli altri. Sebbene  non ci sia nessuno per cui venga voglia di fare il tifo, forse solo Joy si distingue davvero, con il suo detestare la cucina, con la sua voglia di evadere e di dire davvero ciò che pensa a suo marito e ai suoi figli.

L’epilogo è abbastanza crudele e la morale ben chiara: non ci si deve fare mai ingannare dalle apparenze.

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