Recensione libri

Recensione: L’ultimo abito da Parigi di Jade Beer

Titolo: L’ultimo abito da Parigi

Autore: Jade Beer

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa contemporanea

Data di pubblicazione: 7 febbraio 2023 

Target età: +16

Londra, 2017. Quando la sua amata nonna Sylvie le chiede di andare a Parigi per recuperare un abito che ha indossato decenni prima, Lucille vede in questo viaggio l’occasione di sfuggire temporaneamente alle pressioni della sua vita (compresi un fidanzato molto distratto e una madre troppo impegnata). Arrivata a Parigi, si ritrova in un appartamento a fissare confusa sei abiti meravigliosi: sono Dior, l’emblema del lusso, dell’eleganza e dell’alta moda. Ma Lucille non riesce a conciliare questo mondo glamour con l’immagine di sua nonna, seduta nella minuscola casa nel Sudovest di Londra. Passando le dita sugli abiti, scopre due iniziali ricamate su ogni etichetta, nascoste tra le strisce di tessuto: A&A. Che cosa significano? Quali segreti nasconde quella collezione di abiti di inestimabile valore?

Parigi, 1952. La Francia del dopoguerra è piena di fascino e privilegi, e Alice Ainsley, moglie dell’ambasciatore britannico, conduce una vita esclusiva, tra gioielli, banchetti e abiti d’alta moda. Ma dietro la facciata scintillante la giovane donna sta in realtà soffocando in un matrimonio privo d’amore. Il marito è drasticamente cambiato, e le speranze di Alice di vivere una storia romantica e di costruire una famiglia sono svanite. Così, quando un nuovo volto appare nel suo salotto, lei si trova a desiderare di seguire il suo cuore… senza curarsi delle conseguenze.

Sullo sfondo della Parigi sfolgorante degli anni Cinquanta e di quella contemporanea, L’ultimo abito da Parigi esplora i legami che ci uniscono, le verità che ci rendono ciò che siamo e racconta la storia di due donne, a sessantacinque anni di distanza l’una dall’altra, che scoprono i propri desideri.

A volte scelgo di leggere un libro attratta dalla copertina o dall’autrice. In questo caso ho scelto L’ultimo abito da Parigi affascinata dal titolo. Pensavo di trovare un racconto ambientato durante una delle Guerre Mondiali, dove l’ultimo abito poteva simboleggiare l’inizio del conflitto. Invece la storia si svolge nel 2017 a Londra e Parigi e parallelamente nel 1952 – 1954 a Parigi.

Le protagoniste sono Lucille, una trentenne inglese, e Alice Ainsley, la moglie dell’ambasciatore del Regno Unito a Parigi. La nonna Sylvie chiede alla prima donna di andare nella città francese per ritirare un abito a casa di una sua amica e portaglielo a Londra, per poterlo toccare e ammirare un’ultima volta. Così comincia l’avventura della nipote e il lettore conosce la grande storia d’amore di Alice.

Lucille è una pragmatica donna inglese che non ha ancora incontrato l’Uomo della sua vita, si è sempre accontentata di avere un rapporto scontato con i suoi partner, si compiace nell’accettare un lavoro mal pagato dove viene sfruttata dal suo capo e dove non è apprezzata. Nonostante sia una donna forte e indipendente, non ha mai vissuto l’Amore. Ha un rapporto controverso con la madre e adora sua nonna, con la quale preferisce passare ogni momento libero.

Alice, invece, è una donna educata e cresciuta per essere accondiscende verso i suoi genitori e verso il marito. Deve essere preparata a condurre e dirigere una grande casa e sostenere il coniuge in tutto e per tutto. Fa parte dalla classe privilegiata inglese, vive nel lusso, ha domestici per ogni sua necessità, ma una volta finita la sua luna di miele si ritrova in totale solitudine a Parigi. La sua unica amica è la sua cameriera. Dopo un anno dal suo matrimonio si rende conto di annullare se stessa per sostenere la carriera del marito. In questo contesto incontra e rimane affascinata dal suo grande amore.

La forza di Alice, che si ritrova a combattere per se stessa e per il suo amore da sola è il punto focale della storia. Una storia raccontata tramite i suoi abiti, abiti che hanno un significato particolare: ognuno di essi rappresenta un momento cruciale e una svolta nel suo rapporto con l’amore. Abiti rigorosamente Dior, che sono arte, che sono sentimento, che sono scelte di vita.

Lucille deve districare i fili della storia di Alice con l’aiuto degli otto abiti elencati e trovare i due mancanti. Questa è la sua avventura, il suo percorso verso la scoperta di se stessa e trova supporto nell’amicizia di Veronique e Leon che l’accompagnano e diventano importanti nella sua vita.

Un viaggio fino a una meta nuova, l’esplorazione degli angoli nascosti che solo chi è profondamente legato a un luogo può rivelare, una ricerca personale senza compromessi che può partire da un viaggio in treno verso una destinazione banale, ma si arricchisce della promessa di qualcosa di più memorabile.

Ho trovato affascinante il viaggio delle due protagoniste, è stato molto bello, interessante e commovente seguire la loro trasformazione. I personaggi sono ben pennellati, la scrittura scorrevole e invogliante; i sentimenti sono il centro della storia. Il finale è stato emozionante e non è mancato il colpo di scena e qualche mia lacrimuccia. È un romanzo che si legge di un fiato e ti insegna l’immensità dell’amore.

Ci tengo a concludere con una citazione dal libro che secondo me simboleggia la forza di noi donne:

Vedo una vita vissuta con pianezza, dove la sua determinazione a sopravvivere, ad affermare se stessa, è stata molto più forte degli ostacoli che ha dovuto superare. Vedo il fardello dei segreti portati nel cuore per un periodo interminabile. Penso a tutte le altre donne che devono averla invidiata, misurando erroneamente i propri desideri su quelli aspetti della vita di Alice che per la nonna hanno avuto meno importanza. Vedo la sua tempra, il suo ottimismo e la sua capacità di perdonare. Vedo il genere di donna che vorrei essere.”

 

Review Overview

Articoli Correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio