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Recensione: “L’Highlander” di Kerrigan Byrne – Serie Victorian Rebels vol.3 –

 

TITOLO: L’Highlander
SERIE: Victorian Rebels vol. 3
AUTORE: Kerrigan Byrne
GENERE: Romance storico
EDITORE: Mondadori

Collana: I romanzi Passione

Data di pubblicazione: il 3 Aprile 2021

 

 

 

Il marchese Liam Mackenzie, il Demonio delle Highlands, è noto per la ferocia sul campo di battaglia. Ma quando giunge al suo castello un’istitutrice inglese per prendersi cura dei suoi figli, il marchese si trova ad affrontare un avversario ben più scaltro di lui nel gioco dell’amore. Bellissima, Mena scatena nell’highlander un desiderio inatteso e travolgente. Per nulla intimidita dal piglio rude dell’uomo, la testarda ragazza riesce a domarlo insieme ai suoi figli ribelli. Intanto l’attrazione tra i due diventa irrefrenabile, ma qual è l’oscuro segreto che ha condotto la giovane fin laggiù? E come potrà Liam conquistare il suo cuore, senza prima arrendersi al proprio?

 

 

 

D’un tratto, Mena si rese conto di essere assolutamente sola e vulnerabile. Era possibile che gli highlanders fossero quelli chiamati in aiuto da Kenneth Mackenzie, che però non vedeva tra loro. Ne contò sette, uno più imponente e sudicio dell’altro. Era anche possibile che si trattasse di briganti. Grassatori, stupratori, assassini… “Oddio.” Circondarono la carrozza lanciandole occhiate incuriosite mentre parlavano tra loro nella lirica lingua delle Highlands. Mena non comprendeva neppure una parola, ma sapeva che doveva trattarsi di gaelico scozzese. Poi vide lui. La sua bocca si inaridì come un deserto, e un brivido che non aveva nulla a che vedere con il freddo le percorse le membra. Malgrado il kilt lurido e la camicia floscia sotto il mantello fradicio, quell’uomo sedeva in sella a un cavallo da tiro con la postura di un re.

 

Care Fenici, oggi andiamo in Scozia e parliamo di Highlander di qualità.

Appena ho letto il titolo e visto la copertina, ho deciso che questo libro sarebbe stato la mia prossima lettura, nonostante non conoscessi l’autrice. Premetto che questo è il terzo libro di una serie che può essere letto tranquillamente anche da solo. Sta di fatto che andrò a recuperare i precedenti perché ho scoperto un’autrice di talento che seguirò sicuramente.

L’incipit ha tinte decisamente noir ed è di grande impatto emotivo, tant’è che già dalle prime righe mi ha conquistata. Lo scenario che si trova davanti il lettore è ben delineato dal pesante fardello di vita che si portano dietro i due protagonisti e di cui abbiamo una breve, ma significativa, introduzione.

William Grant Ruaridh Mackenzie, tenente colonnello della Guardia reale segreta scozzese, marchese di Ravencroft, nono laird del clan Mackenzie di Wester Ross, importante emissario della Corona e leader è soprannominato “il demonio delle Highlands”.

A quarant’anni, vedovo e con due figli che quasi non conosce per essere stato in guerra a servizio della Corona, si è sistemato in pianta stabile al castello dei suoi avi, prendendo le redini della sua gente e delle proprietà.

Deciso a dare un’istruzione adeguata ai figli, non più piccoli ma in un’età difficile e vicina alla presentazione in società, assume un’istitutrice proveniente dall’Inghilterra.

La conoscenza con la giovane e bellissima Philomena Lockart è travolgente e inaspettata perché credeva che si sarebbe trovato davanti una zitella acida e bruttina.

Lo stupore è reciproco in quanto anche lei aveva basse aspettative, invece lui è virile e affascinante, tutt’altro che anziano…

All’interno del castello le nefandezze perpetrate dal defunto laird riecheggiano ancora, soprattutto nella coscienza di Liam.

 

Lui aveva costruito muri e fortezze attorno a uno spazio buio, all’interno del quale ricordi, peccati e dolore erano disseminati come schegge di vetro, in attesa dell’arrivo di una vittima ignara.

 

 

Liam è un uomo che ha sofferto, è un guerriero imbattibile con un animo ferito che ha bisogno di tregua e assoluzione. Lo scozzese in questione è un maschio vero, di poche parole e molto diffidente, ovviamente per i suoi trascorsi. Quando ho cominciato la lettura non sapevo cosa aspettarmi da lui, considerando l’educazione avuta dal mostruoso genitore. In effetti, al lettore appare leale e di sani principi, senza vizi dai quali si è sempre astenuto, nonostante le varie occasioni che gli sono capitate durante i lunghi viaggi in battaglia.

La tempra e il fisico d’acciaio sono una delle caratteristiche più affascinanti della sua personalità, mentre la gelosia che prova per Mena lo rende umano e capace d sentimenti molto lontani dal suo aspetto esteriore. Liam MacKenzie mi è piaciuto moltissimo perché rispecchia la figura dell’highlander al cento per cento, proprio come nell’immaginario collettivo.

La Signorina Mena Lockart non è sottovalutata in confronto a un personaggio come Liam che padroneggia sicuramente in tutto il libro. Lei è una creatura portatrice di pace e serenità, una bella donna, colta e molto aristocratica nei modi e nelle abitudini. L’aspetto fisico è prorompente e viene sottolineata spesso la sua procacità nelle forme e nell’altezza che non collidono con il carattere dimesso e mite. Mena rappresenta quanto di più ignobile sia stato perpetrato al sesso femminile in quell’epoca, ciò che molte donne e mogli dovevano sopportare in silenzio e anche con l’approvazione della legge e del Ton. Si sa reinventare e ama la vita nonostante le grandi delusioni subite: lo dimostra lavorando come istitutrice e svolgendo bene i suoi compiti, nonostante sia una viscontessa (ma questo lui non lo sa) e conquistando l’affetto dei ragazzi, che impara ad amare come se fossero i figli che purtroppo non potrà mai avere. Intrigante e misterioso è il passato che nasconde e dal quale è fuggita.

Non manca il finale a effetto e movimentato che lascia col fiato sospeso.

L’ambientazione è quella selvaggia e verdeggiante delle Highlands scozzesi, pregna di misticismo tipico di questi luoghi meravigliosi. Non mancano le bellissime descrizioni del territorio circostante e si percepiscono le sensazioni suggestive provenienti dalle credenze popolari, ma soprattutto dalle tradizioni di un popolo forte e molto unito.

Quando si parla di questa specie di uomo, ormai in via di estinzione, non è facile trovare romanzi degni di nota. Per cui, se siete seguaci incallite di highlander rudi e poco raffinati, eccovi servite e vi assicuro che non rimarrete deluse.

 

“Dicono che il passato è inciso nella pietra” mormorò.

“Però voi mi avete convinto che non è così. Il tempo passa e diventa una nebbia confusa, e noi possiamo imparare a lasciarci alle spalle il dolore”.

“Certe cose rimangono, però”.

“Una volta mi avete detto che il male a volte riesce ad apparire lieve”.

Si chinò su di lei, la spinse contro il tavolo e posò la guancia sulla sua.

“Voi mi fate desiderare di essere buono. Permettetemi di mostrarvi che la redenzione si può trovare anche nell’oscurità. Non lasciate che arrivi domani, con tutti i suoi pericoli ignoti, senza avermi permesso di amarvi”.

 

 

 

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