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Recensione: “L’anello di Salomone – il ciclo di Bartimeus #1” di Jonathan Stroud

Titolo: L’anello di Salomone

Autore: Jonathan Stroud

Genere: Fantasy, Avventura

Editore: Salani Editore

Pagine: 402

Data di uscita: 07/04/2011

Il ciclo di Bartimeus 

1 – L’anello di Salomone

2 – L’amuleto di Samarcanda

3 – L’occhio del Golem

4 – La porta di Tolomeo

Re Salomone ha tredici maghi e un’infinità di demoni ai loro ordini. Fra questi c’è Bartimeus, incaricato di scovare inestimabili tesori. Nel frattempo, la Regina di Saba invia a Gerusalemme una giovane guerriera con una doppia missione: uccidere il re e impadronirsi dell’anello magico, l’amuleto più potente di tutti, perché chi lo possiede puň distruggere un intero mondo solo con il pensiero. Ecco allora dispiegarsi biechi intrighi e spettacolari battaglie, mirabolanti trasformazioni, continue sorprese e un’incredibile caccia al tesoro

Lettori, benvenuti in un mondo tenebroso, ricco di sfumature barocche e vivido di dettagli; caratterizzato da una narrazione coinvolgente e irresistibile densa di drammaticità e humor. Erano ben tre anni che aspettavo di leggere questa tetralogia ma, non so perché, il mio sesto senso mi diceva di aspettare. Ci sono libri la cui lettura necessita del momento giusto, credo che solo così la loro anima chiami la nostra di folle lettore, completandosi a vicenda. Il tempo di scoprire la storia di questo simpatico demonietto è ora arrivato.

Nel primo volume il racconto si svolge nel 950 a.C., in una Gerusalemme (e dintorni) al culmine del suo splendore.

A mio avviso, intelligentemente, il vero e proprio incipit della storia, è stata la descrizione di tutti i personaggi e gli spiritelli presenti all’interno della tetralogia, rendendo la lettura sicuramente più scorrevole e semplice. Il protagonista indiscusso è sicuramente Bartimeus di Uruk, uno spirito (un jinn per l’esattezza), un po’ cattivello e con uno strano senso dell’umorismo. Più proseguo la lettura e più questo Bartimeus mi strappa risate a non finire; colpa delle sue battutacce e del suo essere senza peli sulla lingua! Lui e altri dodici demoni, sono al servizio di Re Salomone: grande mago, visir di Israele e protettore del popolo.

Il loro incarico è quello di scovare inestimabili tesori, ma qui c’è l’inghippo. Qualcuno cerca di eliminare il Re e il suo anello, uno tra i più potenti amuleti esistenti in grado di distruggere il mondo intero con una sola rotazione.

In molti ambiscono a quell’anello, prima fra tutti, la regina di Saba che invia Asmira, una sua guerriera, per rubare il prezioso oggetto e uccidere Salomone. Ma qualcosa va storto in questa strana caccia al tesoro: molti spiriti si metteranno sul loro cammino e si creeranno strane e impensabili coalizioni.

Solo dopo avere iniziato il libro, ho scoperto essere il prequel della storia, infatti molti dettagli sono fumosi e lasciati in sospeso cosa che, leggendo poi i successivi volumi, capirete meglio.

I personaggi sono molto ben descritti e vividi, si potrebbero quasi toccare con mano come il nostro più caro amico. Anche il carattere di Bartimeus, inizialmente molto cinico e acido verso il genere umano, protenderà per prendere una diversa piega. Ho apprezzato molto le note a piè di pagina, perché come se fossero dei discorsi che ognuno di noi fa nella propria testa, rendono la storia ancor più viva e ricca di carattere.

La trama è molto coinvolgente il che, unita a una scrittura molto fluida, consente al lettore di non annoiarsi mai.

Ho conosciuto Jonathan Stroud grazie alla serie Lockwood, che ho amato tantissimo e di cui trovate le recensioni sul sito, entrambi studiati per un pubblico giovane ma godibilissimi anche per i più grandi. Sicuramente consigliati, soprattutto se amate demoni, magia, maghi impertinenti e affini!

 

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