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Recensione: La schiava ribelle di Eleonora Fasolino

Titolo: La schiava ribelle
Autrice: Eleonora Fasolino
Editore: Newton
Genere: Romance storico
Data di uscita: 2 settembre 2022

Troia è sotto assedio. Ogni giorno gli attacchi dei greci si abbattono implacabili contro le sue alte mura e nessuno sembra in grado di opporsi alla furia dei più valorosi tra loro, i micidiali guerrieri mirmidoni. Si dice che il loro re, il nobile Achille, sia il combattente più forte mai esistito. Il più veloce, il più impavido. E il più spietato. Quando viene privata della libertà e condotta al suo cospetto, Briseide sa di non essere più una principessa, ma una schiava. E, non aspettandosi clemenza, si aggrappa all’unica cosa che le resta: la sua dignità. Con il trascorrere delle giornate nell’accampamento di Achille, però, si accorge che la fama oscura che circonda il leggendario eroe non tiene conto dell’umanità che ogni tanto lascia trasparire, specialmente nei confronti dell’inseparabile Patroclo, il valoroso principe che lo affianca in ogni battaglia. E che il suo onore è pari alla sua abilità con la spada. Forse, nonostante il fato li abbia resi nemici, Achille e Briseide non sono poi così diversi. Forse uno spietato invasore e una principessa ridotta in schiavitù possono cambiare il corso della storia. Schiava di un re. Padrona del proprio destino. La storia mai raccontata di Briseide, Patroclo e Achille…

Care fenici,

oggi sono qui a parlarvi di Briseis, scritto da Eleonora Fasolino.

Devo fare una premessa: avete mai visto il film Troy? Io sì, più, più e più volte e non mi stanco mai di sbavare sugli addominali di Achille, interpretato da Brad Pitt.

Ora, prendete questi muscoli perfettamente scolpiti, gli occhi color del mare e teneteli ben in mente mentre la scrittura dell’autrice vi condurrà in una delle storie più conosciute al mondo, rivisitata in una chiave quasi moderna.

Conosciamo tutti la leggenda della città dalle mura impenetrabili, Troia, messa a ferro e fuoco da Agamennone, in cerca di vendetta dopo che il principe troiano Paride ha rapito sua moglie, Elena, considerata la donna più bella del mondo. In questo clima di guerra e tensione si sviluppa la storia di Briseide, principessa di Lirnesso, resa vedova e schiava dai Mirmidoni, soldati del più forte guerriero acheo.

Abituarsi alla sua nuova condizione non sarà semplice per la giovane, ma proprio durante quelli che dovrebbero essere i giorni più bui della sua vita, farà la conoscenza di due sentimenti forti e intensi: l’amore e la passione. Il primo a farle battere il cuore sarà Patroclo, che con gentilezza e premura l’aiuterà ad abituarsi a un mondo a lei sconosciuto, ma allo stesso tempo non sarà per lei semplice resistere alla corte silenziosa di Achille, che la desidera e protegge con ferocia. I due guerrieri sono legati da un sentimento forte, non ne fanno mistero, ma nei loro cuori e nelle loro vite ci sarà spazio sufficiente per accogliere anche la principessa troiana?

Da principio, devo ammettere, l’idea di questo triangolo misto un po’ mi spaventava, ma il tutto è raccontato con una sensualità dolce e misurata, mai volgare o eccessiva.

La storia si apre al lettore lentamente, dando il tempo di assaporare pienamente ogni avvenimento.

Lo stile narrativo è ricercato, e al contempo fluido, adattandosi perfettamente a un canto epico, un racconto di guerre, vendette ed emozioni intense.

Ho trovato davvero molto particolare la caratterizzazione dei personaggi, che abilmente l’autrice è riuscita a “svecchiare” senza, però, stravolgere il mito classico.

Patroclo, Achille e Briseide hanno una personificazione davvero eccellente: le peculiarità e l’introspezione di ciascuno è sopraffina e il modo in cui le tre figure si interfacciano, confrontano e completano è davvero spettacolare.

Non posso considerare in nessun modo spoiler dire che, ahimè, il destino dei nostri eroi è segnato. La mancanza del lieto fine avvalora ancora di più il romanzo, che fino all’epilogo mi ha tenuta incollata alle pagine, nella speranza che, per una volta, Paride colpisse un punto ben diverso dal tallone di Achille. Ho trovato molto emozionante il capitolo finale, con cui l’autrice addolcisce un po’ la pillola, amara da mandare giù, della morte dei protagonisti.

In conclusione: bello, bello, bello!

Emozionante, delicato, intenso; il libro mi ha completamente conquistata.

Eleonora Fasolino ha corso un bel rischio quando ha scelto di dare una propria versione del capolavoro immortale di Omero, ma il risultato, a mio parere, è eccellente.

Briseis ripercorre la storia dell’Illiade in una versione più fresca e meno gravosa rendendo la lettura agevole anche per chi si imbatte nel mito per la prima volta.

Super consigliato!

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