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Recensione: La Rosa di Cristallo di A.L. Diamond

Titolo: La rosa di cristallo
Autore: A.L.Diamond
Editore: Self Publishing
Genere: Mafia Romance
Prezzo Ebook: € 2,00
Data di pubblicazione: 20 Dicembre 2020

Anasztásia è una giovane donna ungherese. Direttrice di una delle più importanti banche di Budapest, ha sempre fatto in modo di rimanere lontana dagli affari illeciti in cui é coinvolta la sua famiglia. Suo padre, Adrienn Korenski, alla luce del sole è un noto politico, ma dietro la facciata da uomo d’onore si nasconde quella da criminale, colluso con una delle più potenti organizzazioni mafiose mai esistite. Anastzásia prosegue la sua vita tranquillamente, lontana da quel mondo che proprio non le va giù, ma una fredda sera come tante la giovane è costretta a prendere una decisione che cambierà notevolmente le sorti della sua esistenza. La donna sarà costretta a sposare Maximilian Kovàks, un uomo dall’identità sconosciuta, scelto per lei da suo padre. Anasztásia in poco tempo si troverà a combattere contro un’unione combinata e una convivenza non voluta.
Ma cosa accadrebbe se quel cambiamento tanto disprezzato si rilevasse una piacevole scoperta?

Maximilian Kovàks é un imprenditore di successo nella splendida Budapest, cittá dominata dalla maestosità del Danubio. Ciò di cui nessuno é a conoscenza, però, é che Maximilian in realtà è il leader di una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo. A seguito di un accordo con Adrienn Korenski, uomo da tempo in affari con lui, Maximilian si vedrà stravolto dall’arrivo di una donna che approderà nella sua vita come sua moglie. Anasztásia si dimostrerà essere una tigre, impossibile da domare. Ma anche per i più forti resistere alle emozioni può risultare difficile e, in poco tempo, la donna si lascerà andare ai sentimenti.
Tuttavia, il mondo della criminalità organizzata è oscuro e pericoloso, e un ostacolo insormontabile si presenterà sul cammino dei due sposi, cambiando notevolmente il corso degli eventi. Anasztásia si troverà a dover affrontare qualcosa più grande di lei e a fare i conti con un dolore impossibile da sopportare.
Eppure, ogni cosa non è mai come sembra e tutto può cambiare in un istante, soprattutto se di mezzo c’è Maximiliam Kovàks…

《Tu sarai presto mia moglie! Sei destinata a me..C’è solo un posto dove devi stare…e quel posto è il mio letto》
《Continua a sognare Kovàks! Dovrai piegarmi per avermi alla tua mercè. E questo non accadrà mai》
《Sta già accandendo Anasztàsia. È qualcosa di potente, inarrestabile…e tu non lo puoi fermare》

Sempre alla ricerca di storie d’amore un po’ sofferte e con la predilezione per i mafia romance, mi sono imbattuta in questo libro di A.L. Diamond dal titolo “La rosa di cristallo”.

Come al solito il matrimonio combinato non manca mai, è un classico di questo genere che io non smetto mai di leggere e che sempre mi appassiona.

In questo caso mi ha colpito anche la location, ossia l’Ungheria, col suo bel Danubio blu.

Maximilian Kovàks è il leader (il Farkas) dell’Èrinthetelenek, denominato anche Clan degli Intoccabili, una delle organizzazioni criminali radicate in questo stato e tra le più potenti al mondo.

Il Lupo è l’appellativo che gli è stato dato dai suoi membri, uomini di estrema fiducia e lealtà verso il fondatore e che darebbero anche la vita per lui.

Adrienn Korenski è un personaggio influente ma corrotto che, attraverso un accordo con il boss, baratta la minore delle figlie per aver salva la vita ed essere indistruttibile.

Anasztàsia è colei che si immolerà per questa alleanza, preservando la sorella minore di soli diciassette anni, la predestinata a questo matrimonio ma che non sarebbe stata pronta per un simile sacrificio.

Le tre sorelle Korenski sono anche soprannominate “le tre rose”, per la loro straordinaria bellezza.

Lei è direttrice presso la Hungarian national bank ed è una donna dalla forte personalità, che deve sempre avere il controllo della situazione.

Quando le viene detto di trasferirsi nella dimora del suo futuro sposo, non le resta che accettare e iniziare una nuova vita.

Fin qui però neanche l’ombra di quest’uomo, che viene descritto come terribile e indistruttibile. Dopo giorni in solitudine nella tenuta di lui, simile a un castello fiabesco, Anasztàsia finalmente fa la conoscenza di colui che diventerà suo marito. Lei però non si aspetta un uomo giovane e prestante, ma è convinta invece di sposare un uomo di mezza età come il padre. Sorpresa sorpresa, non è più tanto arrabbiata e dopo solo un battibecco e qualche giorno di mutismo finiscono a letto, dopo però aver firmato le carte che decretano l’unione della coppia (nella biblioteca), senza uno straccio di cerimonia, dopodiché tutte rose e fiori mentre fuori imperversa il pericolo.

La trama in generale non mi dispiace, ma c’è un freno che non mi ha trasmesso abbastanza emozioni. Le scene di sesso mancano di enfasi, e sensualità e interazioni fra i protagonisti principali sono poche. Abbondano invece le descrizioni dell’ambiente circostante e i vari personaggi secondari sono caratterizzati molto bene, creando un contesto molto particolareggiato e interessante.

Lui è anche conosciuto dal clan come il figlio di nessuno, non avendo un padre e una famiglia e con la madre morta di overdose. Un passato oscuro lo perseguita creando inquietudine e aspettative sinistre. È noto ai più come un imprenditore di grande successo e con una mente brillante che si accompagna sempre al suo braccio destro Boris, un personaggio che ho trovato molto interessante.

I nemici del Lupo sono consapevoli che per distruggere il suo vastissimo impero devono ucciderlo. Questa minaccia aleggia per tutto il racconto rendendo la trama ricca di pathos e con un finale inaspettato.

La mia impressione è un grande NI, sia per le aspettative che avevo, sia per quello che poteva essere. Il potenziale è tanto per un mafia romance ma manca la cattiveria. Le scene violente ci sono, certo, ma è come la sensualità, c’è quell’ostacolo, o freno, che mi ha lasciata col bicchiere mezzo vuoto non convincendomi completamente. Anche il rapporto a due finisce subito a taralluci e vino, anche se con mille perplessità ma avrei voluto più scontri verbali. La scrittura è fluida, tranne per certi nomi tipicamente stranieri un po’ troppo ostici ed è scritto molto bene.

Adesso non vi resta che leggerlo fenicette. Buona lettura.

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