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Recensione: La ragazza dal vestito blu di Alena Schroder

 

Titolo:La ragazza dal vestito blu

Autore:Alena Schroder

Genere: Narrativa contemporanea

Editore: Sperling & Kupfer

Data di pubblicazione: 5 aprile 2022

Berlino, 2017. La ventisettenne Hannah sta finendo il dottorato all’università, ma ha la sensazione che la sua vera vita non sia ancora iniziata. Sua nonna Evelyn, invece, a quasi cento anni ha condotto un’esistenza piena e non si è mai tirata indietro di fronte al dolore. Una lettera spedita da uno studio legale israeliano, però, cambia tutto. Evelyn sarebbe l’erede di un bene artistico trafugato durante il regime nazista e ora perduto: un quadro di Vermeer raffigurante una ragazza vestita di blu che ammira il crepuscolo alla finestra.
Dopo questa rivelazione, sono tanti gli interrogativi che si affollano nella mente di Hannah, ma la nonna si rifiuta di rispondere. Così, la ragazza inizia una ricerca personale sulle tracce del dipinto, che la condurrà agli anni Venti e alla sua bisnonna Senta, la madre di Evelyn: una giovane donna testarda e intrappolata in un matrimonio senza amore che all’improvviso decide di lasciare tutto, anche sua figlia, per essere libera. Tuttavia, tempi bui sono in arrivo in Germania e in Europa, ed essere liberi richiederà sacrifici ancora più grandi.

Hannah è una giovane universitaria che sta scrivendo la sua tesi di dottorato e si reca ogni martedì a trovare la nonna Evelyn Borowsky,ex medico che vive da anni in una casa di cura.La grigia esistenza dell’anziana è ormai incatenata a una pietra che lentamente la sta conducendo alla morte, eppure il suo carattere indomito non si arrende, scandendo le sue giornate tutte uguali in rituali inossidabili che le consentono di ritardare il salto nel buio.

Invaghita del suo relatore, con il quale intrattiene una sterile relazione fatta di sesso e nessun dialogo, anche la vita della giovane Hannah pare avvolta nel medesimo grigiore e senza la prospettiva di alcun miglioramento.

Ciò fino a quando alla nonna viene recapitata una lettera proveniente dallo Stato di Israele scritta da uno studio legale che si occupa di restituzione dei beni sequestrati agli ebrei durante il nazismo. Da quel momento, la tranquilla e ordinata esistenza di Hannah si colorerà dei colori del dolore,della sofferenza e della violenza.

La giovane penetrerà per la prima volta nei segreti della bisnonna Senta,madre di Evelyn, scoprendo le sue origini nelle vesti di una giovane berlinese che fece della parola scritta la sua libertà a costo di tanto dolore e delusioni. Una donna che non esitò a lasciare la figlia nelle mani di una cognata rigida e intransigente, pur di vivere la vita così come l’aveva immaginata.

Segreti chiusi sotto le pietre tombali di molti rappresentanti della sua famiglia usciranno allo scoperto in un irrimediabile crash emotivo. Il nazismo e i suoi simpatizzanti avranno per la prima volta i volti di persone a lei vicine,così come l’indicibile dolore degli ebrei privati lentamente di identità,averi e vita nella Germania degli anni trenta.

La ragazza dal vestito blu è un ritratto al femminile di tante donne profondamente diverse tra loro, ma destinate apparentemente a ripetere gli sbagli commessi perché incapaci di amare e donarsi totalmente.

Una Berlino violenta e grigia a causa della guerra si contrappone alla medesima città che nel presente appare certamente più moderna, ma comunque impersonale e asettica. Lo sfondo adatto per un romanzo che personalmente ho apprezzato moltissimo e che consiglio vivamente per la cruda realtà storica che non dovrebbe mai farci dimenticare a cosa può condurre la mancanza di empatia verso i nostri simili, siano essi componenti familiari o minoranze.

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