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Recensione: “La ragazza con la stella blu” di Pam Jenoff

Titolo: La ragazza con la stella blu
Autore: Pam Jenoff
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Narrativa Storica
Data di pubblicazione: 06 Settembre 2021

Dall’autrice del bestseller La ragazza della neve
Oltre 1 milione di copie nel mondo
«Un libro che si legge tutto d’un fiato.»
Washington Post

1942. Sadie Gault ha diciotto anni e vive insieme ai genitori nel ghetto di Cracovia. Quando i nazisti rastrellano la città, Sadie e la madre, incinta, sono costrette a cercare rifugio nelle fogne. Ha così inizio per loro un lungo periodo di terrore, trascorso al buio nel sottosuolo. Un giorno Sadie alza lo sguardo e, attraverso una grata, vede una ragazza della sua età che compra dei fiori. Ella Stepanek è un’agiata giovane polacca che ha conservato molti privilegi perché la sua matrigna ha ottenuto la benevolenza degli occupanti tedeschi, pur guadagnando per sé e per la famiglia il disprezzo degli amici di sempre. Sola e in pena per il fidanzato partito per la guerra, Ella vaga per Cracovia senza sosta. Un giorno, al mercato, intravede qualcosa che si muove sotto una grata del marciapiede. Quando si accorge che lì si nasconde una ragazza, la sua vita cambia per sempre. Ella decide di aiutare Sadie e la loro diventa presto un’amicizia profonda e intensa, ma la guerra porterà i loro destini in rotta di collisione. Eventi terribili metteranno alla prova tutto ciò in cui credono, ponendole di fronte a delle sfide impossibili.

Sono molto contenta che questa brava autrice ci abbia regalato un nuovo racconto, dove realtà storica e fantasia si intrecciano tanto da non capire dove inizi una e finisca l’altra.

Ambientata in Polonia, la vicenda prende spunto da un fatto vero accaduto durante l’invasione nazista: un gruppo di ebrei si mise in salvo, sopravvivendo nelle fogne di una città.

Su questo tema si costruisce la vicenda di Sadie, giovane ebrea, e di Ella, sua coetanea cattolica, entrambe piene di sogni e voglia di vivere, che vedranno finire tutto, inghiottito dalla violenza e dall’odio.

Sadie si mette in salvo con il padre e la madre incinta nelle fogne della città in cui vivono, Cracovia, e sopravvivono nella sporcizia più infima, tra i rifiuti del mondo di sopra, in compagnia di un’altra famiglia ebrea, grazie all’aiuto di un operaio delle fognature che li rifornisce di cibo.

Un giorno, attraverso la grata, intravede una giovane donna discutere con un ragazzo e rimane colpita da tutto ciò che a lei manca lì sotto: la bellezza e la freschezza della gioventù.

La ragazza di sopra è Ella: orfana, convive con la matrigna che le ha sottratto la proprietà della casa e frequenta i nazisti invitandoli spesso a cena.

A Ella non sfugge la ragazza sotto nella fogna e comincia ad aiutarla, portandole cibo e facendola addirittura uscire e andare a casa sua per lavarsi e cambiarsi.

Ma la situazione lì sotto non potrà continuare ancora a lungo, molti avvenimenti tragici colpiranno Sadie ed Ella, fino a un tentativo finale di fuga verso la libertà.

Nell’epilogo, come è sua abitudine, la Jenoff ci sorprende con un finale inaspettato, che ha nascosto con abilità nelle ultime scene, rendendo difficile capire l’esatto meccanismo della risoluzione della vicenda. Dunque, una conclusione scontata si capovolge nelle ultime pagine, concentrandovi emozioni e struggimento.

Da leggere, ponendosi quesiti di fondo su cui riflettere: cosa saremmo stati capaci di fare per salvarci la vita? A quali compromessi saremmo giunti? Avremmo avuto la stessa forza d’animo di queste persone?

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