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Recensione: La prigioniera del comandante – Serie: Casa di Kaimar #1 di Miranda Bridges

 

 

 

 

Titolo: La prigioniera del comandante

Serie: Casa di Kaimar #1

Autore: Miranda Bridges

Genere: Romanzo rosa fantasy

Editore: Building Bridges Publishing

Target: +18

Data di pubblicazione: 1 gennaio 2023

 

  • La prigioniera del comandante
  • La compagna del monarca
  • La fattrice della guardia del corpo
  • L’amante del legislatore
  • Il piccolo demonio del guaritore

Alieni.

Ecco, l’ho detto.

Lo so: sembra stupido anche a me. Sono una psicologa (più o meno), quindi si potrebbe pensare che io sia in grado di usare la ragione per uscire da questo pasticcio. Ma la realtà è che sono stata rapita per diventare la loro procreatrice, e di certo non serve una laurea per capire che è una cosa del tutto assurda.

Ma sto divagando.

A quanto pare, questi alieni sull’orlo dell’estinzione hanno bisogno di me e delle mie compagne di prigionia per ripopolare il loro pianeta. Evviva noi. Credo sia ora di escogitare un piano di fuga prima che mi mettano al tappeto. Tornerò più tardi.

O almeno spero.

Bentornate, Fenici!

Da dove inizio?

Si dice sempre che non bisogna mai scegliere un libro dalla copertina, ma piuttosto leggere la sinossi e via dicendo. Tuttavia, mi sono fatta irretire dalla copertina e mai decisione fu più sensata.

Mal, chissà che libro hai letto? Care mie, un libro “friccicariello”: senza impegno, uno dei miei “easy to read” divertenti e, se vi piace il genere sci-fi, fa al caso vostro.

Lia e Morgan sono due comuni ragazze che frequentano l’università e vengono rapite da una razza aliena… assurdo? No, perché se la storia è raccontata bene non è poi così eclatante.

Una razza aliena ha bisogno delle femmine terrestri per far ritornare alla vita il proprio pianeta, ogni femmina viene accoppiata a un maschio Draviano, ovvero un afrodisiaco di oltre due metri figherrimo.

No ragazze, ditemi voi: quando capita di beccare alieni belli in tutta la nostra vita? Mai, MAI! Di solito alla razza umana toccano sempre le specie aliene più brutte e cattive. mai che ci capita che so, alieni Nordici. Negli alieni ci sono diverse tipologie: dai rettiliani, agli insetti, ai Grigi che di solito sono i più cattivi e poi i Nordici, ovvero gli stessi incontrati da Lia.

Posso portarvi degli esempi lampanti, nei film e telefilm, dei peggiori di tutta la galassia. Indipendece day, dove la razza aliena depreda il pianeta scelto di tutte le risorse, va via lasciandolo sterile come un asteroide; o Battleship, in cui la specie apparsa è infame.

Quindi sì, ben vengano i Nordici, e ok, le ragazze sono rapite e tutto il resto, Lia si innamora di uno di loro e vuole capire se anche lui, Varek, provi lo stesso – e non solo un mero senso del dovere verso il proprio pianeta senza più vita.

I maschi Draviani hanno represso le emozioni perché distruttive e questa parte mi è piaciuta, in quanto nel momento in cui riprovano quelle stesse sensazioni sono meno “palo nel sedere”.

Varek, madonna mia. Datemi un alieno del genere: bello come il peccato, altissimo, occhi acqua marina che virano all’ossidiana quando sono pervasi dai sentimenti di rabbia, paura e preoccupazione e lunghe orecchie a punta e capelli bianchi. Un istinto di protezione over 9000. Se poi come lui ha il potere della telecinesi… be’, tenete bene a mente questo dettaglio quando vi inoltrerete nella storia.

Mal approva.

Alla prossima!

Un saluto dalla vostra Mal

 

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