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Recensione: “La moglie di Shanghai” di Jean Moran

Titolo: La moglie di Shangai
Autore: Jean Moran
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romanzo Storico

1941. Durante un’afosa serata nel quartiere di Kowloon, uno dei distretti più caratteristici della colonia di Hong Kong, la dottoressa Rowena Rossiter è in cerca di un po’ svago dopo il duro lavoro. Ancora non sa che il suo mondo è sull’orlo del collasso. Quella sera, Rowena incontrerà due uomini che si batteranno per il suo cuore negli anni seguenti. Connor O’Connor, un soldato irlandese ribelle, che la corteggerà con determinazione e piglio scanzonato; e Kim Pheloung. Immensamente ricco, Kim è l’uomo più bello che Rowena abbia mai visto; e anche il più spietato, con un sinistro bisogno di possesso e controllo. Nei suoi occhi c’è qualcosa di magnetico e Rowena sa che lasciarlo avvicinare troppo potrebbe rivelarsi molto pericoloso… Nel frattempo avviene il disastro: i giapponesi attaccano Hong Kong e il mondo diventa un inferno pieno di orrore. Si possono amare due uomini allo stesso momento?

Era il 1941, poco prima dell’attacco a Pearl Harbor quando la dottoressa Rowena Rossiter…

Pensava solo ad allontanarsi dall’ospedale in cui lavorava a Hong Kong, per godersi una serata di baldoria. […] Oppure avrebbe ballato fino all’alba, lanciando occhiate lascive alle orde di marinai in rotta per le mille luci di Kowloon. 

 In quella serata finisce per incontrare due uomini che avranno un ruolo importante nella sua vita: Connor O’Connor e Kim Pheloung. Affascinanti e attraenti in mod0 diverso, attirano entrambi l’attenzione di Rowena. L’irlandese Connor è allegro, solare, con una bellissima voce e una grande voglia di vivere che trasmette attraverso le sue canzoni suonate con l’immancabile violino. Kim, invece, è esotico, sfuggente, intrigante, con…

lineamenti raffinati, gli zigomi alti, le dita lunghe e carnagione color bronzo brunito. Sembrava un guerriero greco. Capelli neri e lucidi. Un portamento fiero, come un principe, uno di quei personaggi su cui aveva fantasticato da ragazza.”

La vita di Rowena cambia all’improvviso, quando i giapponesi conquistano Hong Kong e, da allora, il suo scopo sarà solo quello di sopravvivere. Trova la forza di combattere contro la malattia, la sofferenza, la violenza, le limitazioni, la fame e si aggrappa alla speranza. La speranza di arrivare alla fine della guerra, di poter rivedere il sorriso di chi le è caro, di poter cantare e ballare insieme a chi ha conquistato il suo affetto.

Durante gli anni dell’occupazione giapponese e della prigionia, le vite dei tre protagonisti si incrociano segnando svolte decisive nel percorso della dottoressa. Fra alti e bassi, incontri piacevoli e incubi, tranquillità e disperazione, Rowena riesce a ritrovarsi e prende le forze proprio dal suo essere medico, donna, madre, ritrovandosi davanti a delle scelte molto difficili.

 Il presente e il futuro erano terre straniere che non l’attiravano. Il passato recente era ancora con lei, una ferita infetta che non si sarebbe rimarginata facilmente e una barriera rispetto a tutto ciò che era successo prima. 

Un libro molto bello, scorrevole con una bella storia sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, centrato su protagonisti che ho trovato ben strutturati. Mi sono piaciuti tutti a dispetto delle loro stranezze, della loro originalità, della volgarità, dei preconcetti e della loro malvagità. Ognuno ha un motivo per essere presente nella storia, ogni personaggio è importante e necessario per creare e offrire al lettore un quadro completo della vita prima, durante e dopo la guerra in un paese esotico come la Cina.

Letto in un giorno, senza fiatare, entusiasmata dagli eventi e dalle svolte che la vita della protagonista prendeva. Consiglio questo romanzo a chi abbia voglia di una lettura non troppo impegnativa, ma, allo stesso tempo, affascinante e con un approccio realistico sulla Seconda Guerra Mondiale.

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