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Recensione: La figlia segreta del conte di Helen Dickson

Titolo: La figlia segreta del conte
Autore: HELEN DICKSON
Editore: Harper Collins Italia
Genere: Romance Storico
Collana: Grandi romanzi storici
Disponibile in eBook dal 19 febbraio 2021
Disp. in edicola: 3 Febbraio 2021
Disp. sullo shop: 18 Gennaio 2021

Inghilterra, 1794
Dopo una notte di passione nel giorno del suo diciottesimo compleanno, Melissa Frobisher è tornata a casa in disgrazia e in attesa di un bambino, che ha deciso di tenere e di crescere con amore, a dispetto delle difficoltà e dell’opposizione della famiglia. Tutto si aspettava tranne che incontrare di nuovo il padre della piccola, invece Laurence Maxwell, Conte di Winchombe, ricompare all’improvviso nella sua vita e, comprendendo subito la verità, la chiede in moglie. In ballo ci sono la riabilitazione della sua reputazione e il futuro della loro bambina, eppure Melissa tentenna… È davvero così folle da parte sua desiderare che l’attraente e premuroso Laurence desideri sposarla per amore e non per dovere?

Care Fenici, i libri Harmony sono sempre una garanzia in fatto di storie romantiche a lieto fine e adesso più che mai ne abbiamo tutti un gran bisogno.

In particolare, ho adocchiato La figlia segreta del conte di Helen Dickson, un libro storico autoconclusivo che mi ha subito intrigata.

La cover e il titolo sono precursori del tema trattato, infatti la bimba che è rappresentata in figura è il frutto del peccato di una notte di passione fra un Conte (udite udite) e una giovane fanciulla capricciosa.

Siamo nell’Inghilterra del 1794 e conosciamo immediatamente i due incoscienti protagonisti,

Melissa Frobisher e il Conte di Winchombe, Lauren Maxwell, durante una cavalcata che farà incrociare ancora una volta le loro strade.

Melissa, dopo due anni dal loro incontro incandescente, non è più la stessa e in più è accompagnata da un delizioso fagottino: la sua bambina, la piccola Violet di appena un anno.

Quando i ricordi riaffiorano e il Conte capisce la paternità della bambina, si prende subito le sue responsabilità, anche perché la piccola ha una voglia proprio come lui.

Sua signoria è un personaggio un po’ noioso in confronto all’esuberante Melissa, più giovane sicuramente ma nel frattempo è diventata anche più responsabile.

I due non si conoscono e l’incontro di due anni prima, agli Spring Gardens, fu dettato da una notte di follia da parte di Melissa per festeggiare i suoi diciotto anni.

Lui, d’altronde, fu folgorato dall’esplosività e dal fascino di questa ragazza e non si fece molti scrupoli, comprendendo solo a cose fatte che lei fosse illibata.

La storia è ben orchestrata e queste sono solo le premesse, una sorta di “riavvolgiamo il nastro e vediamo che succede!”

Melissa è coraggiosa ed energica, le piace andare a cavallo e disdegna tutti i lavori sedentari e domestici, è orgogliosa e sprezzante delle critiche del bon ton, non si fa mai prendere dallo sconforto e affronta tutte le difficoltà a testa alta, sin dal giorno che ha rivelato tutto ai suoi genitori.

Ho apprezzato molto questo personaggio perché non rispecchia la solita donzella indifesa e gracilina, lei è forte e quasi quasi se ne starebbe tanto bene a casa sua. Tuttavia, le pressioni dei suoi e l’insistenza del padre della bambina richiedono un accomodamento tramite il matrimonio, di cui lei farebbe tranquillamente a meno.

Anche quando scopre che lui è vedovo e che rimpiange ancora la tragica morte della moglie e del figlio, lei cerca di consolarlo e comprendere il suo dolore.

Ma ciò che Melissa non conosce riguarda tutti i retroscena torbidi del rapporto fra il Conte e la precedente consorte. I demoni del passato, come consuetudine, riemergono prepotentemente e, come tutti gli amori tribolati, devono essere sconfitti.

Niente male questa lettura, ve la consiglio.

 

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