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Recensione: La figlia della morte – Serie: Dark Provenance #1 di Lexi C. Foss

 

 

 

Titolo: La figlia della morte
Autrice: Lexi C. Foss
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Paranormal romance/Urban Fantasy
Serie: Dark Provenance #1
Uscita: 14 aprile

Un cadavere.
Una figlia scomparsa.
Una lama d’argento.
Tutti gli indizi conducono a una sola persona: me.
Mi chiamo Evangeline e sono un’assassina a riposo, che non vuole avere più niente a che fare con gli inferi. Ma per ordine di un Lord Diabolico, sono costretta a tornare all’uomo e alla vita che mi sono lasciata alle spalle.
Ho sette giorni per dimostrare la mia innocenza.
Chiunque mi abbia incastrato, sta per morire.

“Mai sentito parlare di Azrael?”

(Tratto dal libro)

Affascinante! L’angelo della Morte è fuori da ogni dubbio l’emblema della mia spiritualità, andando oltre i semplici schemi mentali umani che ruotano intorno al bene e al male. È un Arcangelo presente in ogni Credo che domina sulla fine degli esseri viventi.

Potevo forse non leggere un libro che riguarda proprio sua figlia? Assolutamente, no!

Lexi C. Foss non si smentisce nemmeno questa volta e ci propone Dark Provenance, una nuova serie ambientata per lo più sulla Terra in un contesto urban, ma con personaggi che provengono dalle alte sfere celesti e dai più bassi fondi dell’Inferno. Penserete forse alla classica storia tra angeli e demoni, ma non è proprio così. In questo romanzo si snoda un thriller molto accurato e ben orchestrato in cui le figure ultraterrene dovranno trovare l’arcano per scagionare Evangeline e scoprire quali forze stanno per giungere. Ma soprattutto, chi e cosa c’è dietro a quanto sta accadendo.

“Aggrottai la fronte. Per quale motivo un mucchio di demoni trasportati illegalmente sulla Terra si sarebbe dovuto riunire in un pubblico nightclub? E per discutere cosa? “Una riunione dovrebbe essere volontaria,” mormorò Xai.”

(Tratto dal libro)

I protagonisti indiscussi del libro sono Evangeline, una “giovane” ragazza forte e testarda che oltre a essere la Figlia della Morte, è anche l’angelo caduto in nome di una passione che per molti anni ormai la nutre e la consuma; e Xai, il Figlio del Caos che l’ha trascinata con sé sulla Terra. Preparatevi, perché quando arriverà il momento delle spiegazioni il cuore farà capolino con, forse  anche una certa dose di incazzatura che non guasta secondo me. Xai rappresenta l’egoismo e la crudeltà con tutti, anche con lei. È in grado di spezzarla, trasportandola all’Inferno e lasciandola alle più bieche torture. Ma come lui stesso dice “Tu non sei mai sola, amore.”

 “Finché non lascerai andare il passato, non abbraccerai mai il futuro.”

“Incomprensibile come sempre Xai.!

“Testarda come sempre, Evangeline.”

(Tratto dal libro)

Ma facciamo un po’ di ordine…

Xai si presenta al locale di Evangeline con un messaggio. Lei dovrà presentarsi dal suo Lord demoniaco, altrimenti Gwen – quella piccola dolce Succube che non sa controllare le sue pulsioni e arriva a uccidere arrotolando i cadaveri in bellissimi tappeti – farà una brutta fine. Che fare? Beh, non ci sono molte soluzioni… sarà costretta a tornare e forse a riprendere la sua ex attività, quella si assassina, una delle migliori.

La figlia di Lord Zebulon è stata uccisa e l’arma del delitto appartiene a Eve.

Le viene dunque concessa una settimana per scagionarsi, ma non lo farà da sola, sarà costretta a collaborare con Xai, l’unico “uomo”, si fa per dire, in grado di distruggerla.

Insieme troveranno gli indizi che conducono a una pista e a Streator, viscido essere che si occupa di vendere donne a… qualcuno!

Vendette e colpi di scena si susseguono in un thriller accattivante che incarna tutte le caratteristiche del genere letterario con suspense e questioni irrisolte. E mentre i nostri eroi entrano in azione accompagnati da figure secondarie di grande spicco, personalità incentrate e cariche di oscurità e ironia (Tax e Remy ne sono la prova vivente), il passato riappare tra Evangeline e Xai. I due saranno costretti a far riemergere i ricordi e la passione. E che passione, le sfumature dark sovrastano decisamente il romanticismo (i lividi sul corpo di Eve ne sono un esempio, nessun essere umano potrebbe sopravvivere alla sessualità di Xai, il piacere e il dolore si mescolano insieme in un’esplosione bruciante).

I demoni hanno aperto un varco, gli equilibri saranno rotti e non resterà altro da fare che scoprirne i motivi e anticiparne le mosse anche a costo di allearsi con il nemico e perdere tutto. Perché Xai l’ha sempre tradita, l’ha sempre illusa sostenendola per poi buttarla via come fosse un essere inutile; in fondo Evangeline sa che non l’ha mai davvero voluta sulla Terra. La testa di lei sbattuta violentemente sul cruscotto ne è una prova tangibile, arriverà il messaggio in tempo a Gwen? O tornerà a marcire all’Inferno, sola?

World building magistrale sia per le ambientazioni che per la caratterizzazione dei personaggi, mai banale, non scade e non lascia adito a malintesi. Ben spiegato il continuum spazio tempo che fa da filo conduttore tra i mondi ultraterreni e rimane coerente per tutto il libro.

La figlia della morte è un connubio di emozione, avventura, suspense e curiosità che conduce per mano il lettore e lo trascina in ogni situazione. Dialoghi accattivanti che fanno emergere la sensibilità e il coraggio femminile di Evangeline, il dominatore nascosto dietro alle sembianze di Xai, l’ironia bastarda di Tax e la leggerezza di Gwen.

Un romanzo che soddisfa appieno le aspettative di lettori anche con gusti difficili.

 

 

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