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Recensione: La fanciulla dei ghiacci di Debra Lee Brown

Titolo: La fanciulla dei ghiacci

Autore: Debra Lee Brown

Genere: Historical

Editrice: HarperCollins Italia (eLit Historical)

Data di pubblicazione: 2 gennaio 2023

Target età: +18

Isole Shetland – Scozia,1206
Per George, laird del clan scozzese dei Grant, il matrimonio con Rika, la fanciulla vichinga della sperduta isola dove ha trovato rifugio dopo essere miracolosamente scampato al naufragio del suo veliero, è solo un mezzo per poter tornare a casa e tenere fede agli impegni presi. Per Rika, fiera e intrepida come una valchiria, sposare George è l’unico modo per entrare in possesso della dote che le servirà per liberare l’amato fratello, condannato ai lavori forzati in una miniera della Scozia. Nessuno dei due immagina che il destino ha altri progetti per loro.

Bentornate Fenici!

Oggi voglio presentarvi un libro davvero diverso dai soliti che ho letto, dove la protagonista femminile è una tosta per l’epoca in cui vive. Siamo nelle isole Shetland, nel 1206, esattamente sull’isola di Fair Isle. È qui che George Grant, laird del clan Grant, naufraga e incontra un gruppo di vichinghi norvegesi, guidati da Ulrika.

Ulrika detta Rika è soprannominata la vichinga di ghiaccio perché non manifesta i suoi sentimenti e pianifica un accordo da proporre allo straniero, cioè quello di sposarla per avere la dote da suo padre così da poter riscattare la prigionia del fratello Gunnar, il vero capo di quel posto.

Rika però non ha fatto i conti con i sentimenti, una cosa che per lei è così frivola in quanto esiste solo la spada e il pugno duro, ma è una donna e al cuore non si comanda.

Mi è piaciuto questo libro perché per una volta la protagonista non è il solito fiorellino delicato che deve essere salvato, per fortuna in quasi tutti i romanzi che ho letto, le donne sono toste ma lei ha veramente le palle.

Personaggi sgradevoli come Brodir e i suoi scagnozzi, lui viscido che fa parlare la violenza invece delle parole, uno che pensa che le donne siano oggetti e non persone con sentimenti e pensieri. Altro personaggio che avrei preso volentieri a sberle è Catherine, la seconda moglie del padre di Rika.

È bello vedere le due culture incontrarsi e scontrarsi, quella pagana dei vichinghi e quella scozzese, mentalità così diverse ma che di fronte all’amore, che si mette in mezzo, fa passare tutto il resto in secondo piano. L’autrice ha la capacità di portarti in quei luoghi con una scrittura senza troppi fronzoli, chiara e coinvolgente.

Mal approva, alla prossima. Un saluto

 

 

 

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