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Recensione: La concubina in fuga di Caitlin Crews

 

 

Titolo:  La concubina in fuga

Autore:  Caitlin Crews

Genere: Romance Rosa Storico

Editore: ‎ HarperCollins Italia

Target Consigliato: 18+

Data di pubblicazione: 15 febbraio 2023

Regno di Jorvik, 919
Il guerriero vichingo Ulfric è coraggioso, leale e spietato, un soldato letale davanti a cui si trema. O si fugge. È questa la via scelta da Eithne verso la salvezza. Acquistata come schiava durante il sacco di Dublino dei norreni, è diventata la concubina di Ulfric, vincolata a lui da un legame ambiguo e profondo che diventa ogni giorno più difficile da spezzare. Per questo se n’è andata. Ma ora il suo padrone l’ha ritrovata ed è intenzionato a darle una lezione. La potente passione tra loro, però, è solo diventata più calda, più selvaggia. E Ulfric rischia di soccombere ai sentimenti che Eithne gli suscita finendo per essere lui il prigioniero e lei la dominatrice del suo cuore.

 

Fenici,

eccomi qui a parlarvi di un bel romanzo storico che mi ha particolarmente sorpresa.

La concubina in fuga rompe tutti gli schemi, regalando al lettore una storia singolare e inusuale per l’epoca di ambientazione.

Andiamo a conoscere i nostri protagonisti!

Eithne è una giovane bellissima, venduta come schiava dal fratello durante il sacco di Dublino. Il suo “padrone”, Ulfric, è un guerriero vichingo, conosciuto per la forza e il coraggio che mostra in battaglia ed è particolarmente amato dal suo re.

Il legame che instaurano i due è viscerale, passionale e anche inspiegabile visto il modo in cui è nato. Spaventata dai propri sentimenti e dai propri impulsi, una notte la ragazza ferisce Ulfric e fugge. Il guerriero impiega un anno per ritrovarla, ed è intenzionato a fargliela pagare.

Quando parlo di racconto “particolare” è perché davvero ai miei occhi la storia di Caitlin Crews è originale: non avevo mai letto di un legame dominatore/sottomesso ambientato in un’epoca antica. Ulfric, è un Mr. Grey vichingo!

L’uomo e la sua schiava hanno un legame ambiguo, condividono un piacere erotico che viene raggiunto attraverso il dolore, e la dinamica padrone/ serva viene mantenuta anche nell’ambito sessuale.

Tutto questo rende il lato passionale assolutamente prevalente, con una massiccia presenza di scene erotiche esplicite e particolareggiate. La libidine e la lussuria sono sicuramente i primi sentimenti che avvicinano Ulfric e Eithne, ma l’autrice riesce comunque a sviluppare bene il lato romantico creando tra i due un legame che va oltre il lato fisico.

Ci tengo a precisare che le scene non sono mai disturbanti per chi legge, anche se d’impatto trovano sempre il consenso della protagonista. Non c’è una vera e propria violenza fisica, ma solo un’espressione della sensualità diversa da quella che più “tipicamente” siamo abituati a trovare nei libri. Inoltre, cosa che ho adorato, per ogni scena che descrive una “punizione” l’autrice dedica un’attenzione particolare all’analisi dei sentimenti dei suoi personaggi, per aiutare il lettore a comprendere meglio quello che da qualcuno potrebbe essere considerato come un eccesso. È proprio in queste parentesi narrative che viene ben evidenziato come il disequilibrio di potere porti a entrambi i personaggi soddisfazione e piacere fisico ed emotivo.

Ho apprezzato molto il libro proprio per la scelta insolita dell’autrice, piacevolmente azzardata, audace e originale. Introdurre tematiche bdsm in questo genere di romanzo è stata una vera chicca!

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