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Recensione: “La carezza del vento” di Julia Quinn – Serie: Rokesby #3

TITOLO: La carezza del vento

SERIE: Rokesby #3 serie prequel della famosa saga Bridgerton 

AUTORE: Julia Quinn

GENERE: Romance storico

EDITORE: Mondadori

COLLANA: I romanzi Classic

DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 Gennaio 2021

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La carezza del vento (Serie: Rokesby #3)

Due cuori e uno scandalo (Serie: Rokesby #4)Durante una passeggiata solitaria sulla spiaggia, mentre è ospite da un’amica nel Dorset, la vivace Poppy Bridgerton scopre una grotta nascosta e, spinta dalla curiosità, vi entra a dare un’occhiata. Purtroppo si imbatte in una pila di casse e in due pirati che la rapiscono per consegnarla al capitano del veliero Infinity, Andrew James, in realtà un corriere in incognito del governo britannico. Impossibilitato a rimetterla in libertà per mantenere la segretezza della sua missione e del suo ruolo, Andrew è costretto a portarla con sé in Portogallo. Un viaggio che, tra duelli verbali e fatale attrazione, sconvolgerà la vita di entrambi…

 

Ciao fenici! Qualcuno ha detto Bridgerton?

Ebbene sì, ormai questa famiglia è sulla bocca di tutti e io, avendo amato la serie tv, mi sono affrettata a leggere questo romanzo con moltissime aspettative.

L’attenzione dell’autrice con questo libro si sposta però su un ramo laterale della famosa e altolocata famiglia. Poppy Bridgerton, infatti, è la nipote del rinomato visconte ed è una ragazza pratica e curiosa. A ventidue anni non è ancora sposata o fidanzata e rifugge i luoghi alla moda e affollati, a differenza delle lady sue coetanee, impegnate ad accaparrarsi il partito migliore nelle sale da ballo di Londra.

Proprio per sfuggire agli eventi mondani e cercare un po’ di privacy e libertà, la bizzarra fanciulla accetta molto volentieri di recarsi nel Dorset e far compagnia all’

amica Elizabeth che è in dolce attesa.

Le giornate all’aria aperta sulla spiaggia sono un toccasana per Poppy che ogni giorno va in esplorazione, avventurandosi sulle  impervie scogliere.

Il giorno che escogita un piano ingegnoso per sabotare la chaperon che le è stata affiancata, si imbatte in due ceffi che decreteranno l’inizio di un incubo, ovvero di un’incredibile avventura che mai avrebbe pensato di vivere nella quotidianità.

Inoltratasi in una grotta, scopre un rifugio clandestino contenente delle casse sigillate e qui, con le mani nel sacco,viene rapita dai pirati e imbarcata sulla nave Infinity, destinazione Portogallo.

Andrew James, in realtà Rokesby, è il capitano dell’imbarcazione nonché un corsaro affascinante e dalle buone maniere, con un’aria sprezzante e poco malleabile.

La ragazza si ritrova a convivere con l’uomo e una ciurma di pirati per tutto il viaggio fino a Lisbona.

Relegata nella cabina del capitano, passerà le sue giornate annoiata e scalpitante.

L’unica presenza rassicurante che le diventerà cara è quella del tredicenne che le porterà i viveri e che nelle prime battute sembra un topolino spaventato dalla presenza di una donna nella nave, portatrice di sciagure.

L’atteggiamento coraggioso di Poppy è ineguagliabile, lei non si scompone mai e nonostante sappia che al suo ritorno sarà una donna rovinata agli occhi della società, non si sofferma a crogiolarsi nei suoi dolori e affronta tutto quello che le capita con coraggio e rassegnazione.

Le battute sprezzanti fra lei e il capitano, i dialoghi accattivanti e indagatori sono il pezzo forte del libro.

Pian piano fra i due si instaurerà una quotidianità fatta di gesti e confidenze che ribalteranno la situazione, rendendo la convivenza molto familiare.

Unica pecca in questo quadretto niente male è l’attrazione fisica che c’è ma non è abbastanza per farli capitolare, per cui anche se abbiamo il sole il mare e le stelle, manca quel qualcosa di più.

A un certo punto pensavo che diventassero buoni amici e non ho gradito il coinvolgimento amoroso proprio alla fine e in un momento per niente congeniale.

Alla fine mi sono annoiata e, seppur scritto bene e con un buon potenziale per un romance romantico, ho avvertito un freno nell’esternazione dei sentimenti che proprio non ho gradito.

Con il finale l’autrice si riscatta del tempo perso in chiacchiere e sprigiona  tutto il romanticismo che manca nel resto del libro con un agognato lieto fine

 

Alla prossima lettura care fenici.

 

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