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Recensione: In ginocchio, recluta – Serie: Kings of Hell MC IT Vol. 3 di K.A. Merikan

 

 

TITOLO: In ginocchio, recluta
AUTORE: K.A. Merikan
EDITRICE: Acerbi & Villani Ltd.
GENERE: Dark, paranormale, romance M/M
SERIE: Kings of Hell MC #3
DATA DI USCITA: 27 Novembre 2021

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In ginocchio, recluta – SERIE: Kings of Hell MC #3

– Ci si sente liberi, a lucidare gli stivali per l’uomo giusto –

Jake. Recluta dei Kings of Hell. Obbediente. Alla disperata ricerca di approvazione.
Vars. Dominante. Severo. Non-morto.

Jake smania per diventare un membro ufficiale dei Kings of Hell.
Per due anni ha servito come unica recluta. Così, quando un uomo nuovo si presenta e viene accolto subito nel club, solo perché ha amici ai piani alti, Jack non è disposto a sopportarlo.
Solo che quell’uomo è più vecchio, con più esperienza, guida una Harley e ha il tipo di stivali che Jack muore dalla voglia di leccare.
Ma non lo farà.
Perché lui scopa solo con i membri ufficiali.

Dopo una relazione disastrosa che lo ha portato all’inferno, Vars è pronto a trovare una nuova casa nel club dei Kings of Hell. In compenso, la recluta, il bel ragazzo dagli occhi azzurri, potrebbe essere il piacevole ritorno alla normalità di cui ha bisogno.
Il ragazzo è un moccioso, ma a quello si potrebbe rimediare con una mano ferma e un bavaglio.
Se solo Jake fosse pronto ad ammettere i propri bisogni da sottomesso, Vars lo prenderebbe volentieri sotto la sua ala.
Le cose stanno così, fino a quando lui non scopre che c’è qualcosa di inumano in Jake.
Vars non ha imbrogliato la morte solo per venirne nuovamente reclamato.

Ma il fatto di essere costretti insieme in una stanza, a mantenere l’uno il segreto dell’altro, potrebbe averli resi alleati, non importa quanto di malavoglia. Perché se qualcosa a cui Vars non sa resistere è un ragazzo con gli occhi imploranti.

«Tu sei mio, adesso, ragazzo. Questa camera è insonorizzata. Nessuno ti sentirà gridare.»
«Sì, Signore. Il mio corpo è tuo.»

POSSIBILI SPOILER:

Tematiche: club motociclistico, stili di vita alternativi, demoni, mostri, tatuaggi, segreti, crimine, scoperta di sé, gothic, un nuovo inizio, sottomissione, stalking, sindrome da stress post-traumatico, May/December, autoaccetazione, enemies to lovers, daddy/boy, horror.
Genere: Dark, paranormale, romance M/M
Contenuto: Estremamente hot; scene emozionanti, BDSM
Lunghezza: 130000 parole (Terzo Libro della serie)
AVVERTENZE: Questa storia contiene scene di violenza, linguaggio offensivo e personaggi moralmente ambigui.

Anche se era già venuto, Jake continuò a rimanere concentrato su Vars. Era stato quello che l’uomo aveva voluto? Era soddisfatto? Perché lui avrebbe potuto crollare addormentato sul cofano della macchina ed essere il materasso di Vars, se l’uomo lo avesse voluto.

(Tratto dal libro)

 Meravigliosissimo!

Sono stata molto intrigata dal legame tra le due reclute del Motor Club, di tipo Dom-sub, ma in particolare da come ne sono state approfondite le sfumature. Si sa che la sigla BDSM riunisce una varietà di pratiche tra loro molto diverse, e in questo particolare romanzo esploriamo il desiderio di sottomissione da parte di chi prova piacere nel donarsi completamente, anche umiliandosi, a un’altra persona: uno slave, insomma.

Gli ci volle un po’ perché Jake rispondesse, ma alla fine emise un roco “sì” che gli diede una sensazione di vertigine. Si trattava solo di una conferma. Anche adesso, piangente e indubbiamente dolorante, Jake voleva di più. Non disse altro, eppure quegli occhi comunicavano un sentimento profondo. L’intensità della devozione di Jake lo prese alla sprovvista, inaspettatamente potente nella sua innocenza.

(Tratto dal libro)

È delizioso immergerci nel punto di vista di Jake: un ragazzo di appena 21 anni che sta capendo con fatica la natura del suo desiderio, che cerca di esprimere servendo, compiacendo e lasciandosi umiliare dai membri effettivi del club. Il fatto di sottomettersi a chi è più alto in grado è per lui un criterio che mantiene il suo equilibrio mentale, che dà una giustificazione razionale a un desiderio che altrimenti riterrebbe perverso e inaccettabile.

Ma gli altri motociclisti, che non si intendono di BDSM, si limitano ad approfittarsi di lui, bullizzandolo se non proprio abusandolo.

«Pensi che sia più facile in questo modo? Avere il controllo su un’altra persona? Non sono uno psicopatico. A volte mi preoccupo, a volte mi sento in colpa quando far del male a un uomo mi eccita. Ma alla fin fine… è un gioco.»

(Tratto dal libro)

 Solo un Master può accorgersi che i suoi comportamenti non sono solamente compiacenti come quelli di una recluta che ci tiene a far bene il suo lavoro, ma che gli provocano una forma di gratificazione ben più profonda, che gli procura eccitazione. Quando Vars incontra Jake si accorge che sono due pezzi che si incastrano alla perfezione. Dal primo momento capisce che Jake ha bisogno di un uomo esperto che possa dargli di più, qualcosa che lui ha un gran desiderio di offrire a qualcuno che gli si doni completamente e volontariamente.

Vars ci mette un po’ a far sì che Jake prenda coscienza della natura dei propri desideri e smetta di giudicarsi, mostrandogli che il tipo di sottomissione che è disposto a dare merita di avere una controparte capace di accettarla, di gestirla, di non abusarne, di meritarla. La scusante della differenza gerarchica viene superata dopo qualche remora, e Jake accetta di sperimentare con Vars un ruolo da schiavo. Una volta appurata l’intensità della chimica in camera da letto, le cose si fanno più chiare, fino a quando Vars gli mostra davvero cosa significa una vera sessione di gioco, momento in cui Jake ha una vera e propria epifania.

«Questa stanza è insonorizzata. Nessuno ti sentirà gridare,» sussurrò in tono roco ed eccitante. Un sussulto sfuggì alle labbra di Jake e i suoi occhi si chiusero, escludendo la vista, il suo petto si strinse di paura. La sua vita era nelle mani di quell’uomo. Avrebbe concesso quello stesso privilegio a qualcuno degli uomini con cui era stato prima? No. Non lo avrebbe fatto. Erano stati eccitanti, decisi, deliziosamente rudi, ma consentire a un’altra persona un controllo così completo non gli era mai passato nemmeno per la mente. Eppure eccolo lì, in balia di un uomo che si era guadagnato la sua totale fiducia.

(Tratto dal libro)

Questa storia romantica e passionale così carica di emozioni e sfumature si intreccia con una trama paranormale che si svelerà piano piano (anche se la vicenda è già iniziata in altri episodi) scoprendola con gli occhi di Jake, dopo un inizio horror un po’ forte decisamente accattivante.

Il quadro generale è che ci sono due demoni – uno dall’al di là che stringe patti con gli umani per ottenere in cambio qualcosa che lo agevoli per aprire un passaggio per raggiungere questo mondo, e molti membri del club sono vincolati a queste pratiche ricorrenti. Vars è un non-morto a cui è stata data la vita eterna da un altro demone in competizione con il primo. Jake nelle prime pagine viene posseduto/abitato da un ospite demoniaco che, in alcune occasioni, lo trasforma in gargoyle: deve capire come tenerlo sotto controllo e si chiederà se potrà convivere con lui o se prima o poi esso prenderà il sopravvento sulla sua coscienza.

Non è ancora chiaro come si combatterà questa battaglia, lo scopriremo; al momento noi e i personaggi stiamo ancora cercando di capire cosa sta succedendo, raccogliendo informazioni e collezionando poteri paranormali, tra vampiri, gargoyle, fantasmi e non-morti.

Scoprire che Vars era un non-morto non lo aveva scioccato quanto avrebbe dovuto. Forse era perché tutta quella situazione gli sembrava un sogno, o forse perché era difficile scioccare qualcuno intrappolato nella forma di un gargoyle.

(Tratto dal libro)

Nel complesso è un romanzo molto affascinante: la vena paranormale non è solo una sfumatura, ma è esplorata con una buona cura nei dettagli dell’ambientazione. Inoltre, può essere letta anche come specchio metaforico per le dinamiche dei ruoli sub e Dom e per le difficoltà che i nostri protagonisti vivono nel trovare un equilibrio. Jake fatica a capire quale sia il limite del suo prostrarsi agli altri, e Vars deve fare pratica per comprendere il limite del suo possedere l’altro anche contro la sua volontà, deve trovare il confine tra l’uso e l’abuso del controllo sul compagno (metaforicamente identificato nel collare), anche quando pensa che così facendo si sta prendendo cura di lui: entrambi dovranno sbatterci il naso contro per imparare a riconoscere quando fermarsi e quando è necessario rispettare la volontà dell’altro, ricordandoci l’importanza di assicurarsi che vi sia consenso anche nella schiavitù.

Tutto questo, forte anche delle componenti passionali e romantiche, ci regala nel complesso una vera bomba.

Il cuore di Vars si fermò. La pietra piantata dentro di lui era pesante di rimorso e gli fece sprofondare le spalle mentre fissava lo sguardo furioso di Jake. Era pieno di accusa e delusione, qualcosa che lui aveva sperato che il ragazzo non provasse mai nei suoi confronti. Voleva che fosse orgoglioso di servirlo. Voleva tenerlo al sicuro, ma non era mai stato altruista. Nella sua mente, Jake era già al suo fianco un centinaio di anni dopo, che dormiva con la testa bionda sulle sue ginocchia e gli lucidava le scarpe mentre loro due si muovevano in un mondo in continua evoluzione. Non voleva lasciarlo andare. Ma doveva. Jake era suo perché voleva esserlo, ma adesso era il momento di liberarlo. «Ti amo.» «Allora lasciami andare,» sussurrò Jake tra i singhiozzi.

(Tratto dal libro)

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