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Recensione in Anteprima: “Salvami” di KM Neuhold (serie Heathens Ink #1)

Buongiorno Fenici, oggi Lucia ci para in Anteprima di “Salvami” di KM Neuhold (serie Heathens Ink #1)

La tua vita può cambiare in un momento. ~ Madden.

Non avrei mai pensato che un’uscita serale potesse cambiare tutto. Volevo solo ballare, bere e magari portare un ragazzo carino a casa, per una notte di divertimento. Ho conosciuto il ragazzo, ma la serata è finita in un incubo. Urla, sangue e tragedia hanno infestato i miei sogni. Sono vivo e devo tutto al meraviglioso marine che si è rifiutato di lasciarmi lì a morire. Ma come posso iniziare una nuova relazione, se non sono nemmeno sicuro di chi io sia, ormai?
Ti salverò sempre. ~ Thane.

Dopo una lunga settimana di lavoro, volevo solo rilassarmi e incontrare un bel ragazzo. Quando ho posato gli occhi sul meraviglioso uomo tatuato al bar, dovevo averlo. Non avrei mai pensato che la serata potesse finire in quell’orrore. Gli ho salvato la vita e giuro che lo salverò tutte le volte che dovrò. Anche se volesse dire salvarlo da se stesso.

Oggi intendo parlarvi di Salvami, di K.M. Neuhold, un’autrice che nei suoi libri riesce, oltre a raccontare una storia d’amore, a parlarci anche di problemi importanti.

La nostra storia comincia in un bar, dove due uomini che non si conoscono sono alla ricerca di un compagno con cui passare la notte. Thane è un ex marine e un pompiere, mentre Madden lavora nel negozio di tatuaggi, che dà il nome all’intera serie. Appena si incontrano l’attrazione fra loro divampa fortissima, ma quella che doveva essere una bella serata si trasforma in tragedia quando degli spari cominciano a falciare la gente riunita nel bar.

Thane, grazie al suo addestramento, riesce a mantenere il sangue freddo e tenta inutilmente di proteggere quel ragazzo così dolce, ma la folla fa sì che i due vengano divisi e che Madden venga colpito molto duramente. Nonostante si conoscano da poche ore, Thane sente di dover rimanere accanto a Madden e poiché il ragazzo ha bisogno di assistenza per le ferite riportate, e necessita di un posto dove non vi siano da fare delle scale, si offre di ospitarlo a casa propria.

Da questo momento il loro rapporto comincia a crescere lentamente e con cautela, trasformandosi in un sentimento tenero e pieno di promesse. Ma lo shock subito quella sera ha riportato alla luce molti dei problemi che Madden ha dovuto affrontare nella vita, a cui ora si aggiungono anche attacchi di panico che lo invalidano ulteriormente. Nonostante l’amore che comincia a sentire per il protettivo pompiere, che non può fare a meno di provare a salvarlo e lenire il suo dolore, Madden capisce che è giunto il momento di prendere in mano il proprio destino e scoprire una volta per tutte chi lui sia veramente, senza appoggiarsi agli amici e all’uomo che ama. Scoprendosi molto più forte di quanto abbia mai creduto possibile.

È una storia d’amore dolce e romantica, che regala delle scene di sesso bollenti e molto ben scritte, con due personaggi davvero ben tratteggiati. Thane, con il suo istintivo desiderio di proteggere e salvare, che gli ha fatto prima scegliere di diventare un marine e poi lo ha portato a diventare un pompiere per aiutare le persone, è un uomo che non ha mai avuto una relazione seria e che per questo ha sempre evitato di dichiararsi sia in famiglia che sul lavoro. Madden è un ragazzo fragile, dai tanti problemi irrisolti che gli ripiomberanno addosso dopo essersi ritrovato nella sparatoria, come l’essere venuto a patti con la possibilità di non poter più fare il lavoro che ama e che gli ha permesso di trovare nei ragazzi, e nel proprietario del negozio, quella famiglia che lo ha rifiutato. Ed è proprio sul rifiuto della famiglia che l’autrice ci invita a riflettere: quando i suoi protagonisti fanno volontariato nel centro giovanile di riabilitazione LGBTQ, incontriamo ragazzini buttati fuori di casa perché trasgender, gay, alcuni anche solo per essere stati sorpresi a provarsi una gonna. Ragazzini già fragili, che non si sentono a posto con se stessi e che vedono i genitori voltargli le spalle o, peggio ancora, indotti a provare “terapie di conversione”. Io non sapevo cosa fossero e ne sono rimasta inorridita, trovandomi a fare la stessa considerazione della madre di Thane:

«Quei poveri ragazzi, non riesco a credere che qualcuno possa buttare fuori i loro figli in quel modo.»

Ma invece a quanto pare succede davvero.

Il libro è una piacevolissima lettura, che lascia dei motivi di riflessione, ma non è però privo di pecche. L’autrice ha una scrittura bellissima, tuttavia ha curato pochissimo la parte riguardante i primi giorni dopo la sparatoria e, pur non volendo essere pignola, vi assicuro che sono più volte tornata indietro di pagine e pagine perché alcune cose non mi sembravano possibili. Ma mi spiego meglio.

Madden è ferito, rimane incosciente due giorni, si sveglia alle due di notte e poi il mattino dopo arriva un dottore che gli spiega ciò che gli è successo:

Un proiettile ha causato dei danni ai muscoli del suo avambraccio destro. Potrebbe averne un utilizzo limitato, ma comunque con delle buone capacità motorie, nel prossimo futuro. Però potrebbe non recuperarne mai il pieno utilizzo.» Madden sussulta e piega le dita. Sussulta e poi rivolge uno sguardo di preoccupazione in direzione di Adam. Non ci vuole un genio per capire che è preoccupato di cosa significhi tutto ciò per la sua carriera di tatuatore. «Il secondo proiettile è passato attraverso il suo addome e si è incastrato in una costola. Siamo intervenuti per rimuoverlo. Fortunatamente, non c’erano altri danni estesi. Sarà dolorante per un po’ e dovrà rimanere a riposo.» Madden annuisce, sembrando meno preoccupato di questa notizia rispetto alla precedente. «L’ultimo proiettile è passato attraverso la sua coscia sinistra, intaccando l’arteria femorale. È stato da lì che ha perso la maggior parte del sangue, e il motivo per cui le trasfusioni si sono rese necessarie. L’abbiamo riparata chirurgicamente. Noterà una certa sensibilità e dei lividi, ma, d’altro canto, mi aspetto che guarisca senza intoppi. Infine, la sua caviglia ha subito una frattura trasversale, credo per la folla che l’ha calpestata. Ho posizionato dei perni per stabilizzare le ossa. Non sarà capace di sostenere dei pesi sulla gamba per le prossime sei, otto settimane»

Dopo questa diagnosi spaventosa, con grande nonchalance, il medico avverte che lo dimette dopo un’ora. Auguri. Inoltre, appena giunti a casa, Madden chiede di poter fare una doccia, che fa da SOLO, si presume in piedi nella vasca, dopo che Thane l’ha aiutato ad entrarci:

Una volta di nuovo in equilibro, si avvicina alla doccia e apre l’acqua, tenendo la mano sotto al getto per controllare la temperatura. «D’accordo, dovresti essere pronto. O hai bisogno che rimanga per aiutarti?»

«Penso di potermela cavare da qui in poi. Ma avrò bisogno di aiuto per uscire.» Annuisce mentre scosta la tendina, poi mi alza di peso e mi trasporta dentro la doccia, mantenendo una presa ferma sui miei fianchi, finché non è sicuro che mi sia stabilito sulla gamba buona.

Una volta che si è coperto, mi faccio avanti e gli metto un braccio intorno alla vita, tenendolo fermo così che non carichi nessun peso sulla gamba danneggiata mentre scavalca il bordo della vasca per uscire dalla doccia.

A prescindere dal riuscire anche solo a stare seduto sui bordi della vasca con tutte quelle ferite, ma le bende? I punti? La caviglia? Ne vogliamo parlare? Solo per me, con le ferite riportate sopra, è assurdo anche solo pensarlo?

Distrazione vuole che neppure la sparatoria sia molto ben definita, infatti in ospedale, ascoltando la TV, viene descritta in questo modo:

Con almeno quindici morti e due dozzine di feriti, a meno di un anno dalla sparatoria al nightclub Pulse, la comunità LGBT si chiede se si sentirà mai più al sicuro ad andare nuovamente in un nightclub.

Ma quando Madden chiede come sia finita diventa questa:

Cosa è successo? Hanno preso quel tipo? Perché l’ha fatto? Quante persone sono morte?» Sputo fuori le mie domande in una sequenza rapida. Una smorfia arriccia le labbra di Thane. Mette giù la tazza e mi guarda negli occhi. «Sono morte dieci persone, altre quindici sono state ferite. Il tizio che lo ha fatto si è sparato prima che la polizia potesse arrivare a lui, quindi non si sa con certezza il movente.

E purtroppo ci sono anche altre piccole cose che non tornano, come il fatto che a Thane sia permesso di rimanere in ospedale con Madden, nonostante non conosca neanche il suo cognome. A volte è impossibile anche per un convivente poter rimanere con il malato, qui invece è tutto troppo facile.

Queste cose, però, non tolgono nulla alla bellezza del romanzo, che racconta in modo magistrale la rinascita di un uomo, che finalmente si rende conto di valere e di essere in grado di gestire la sua vita senza aiuto e di poter essere un vero compagno per l’uomo che ama. Tutte queste situazioni, così assolutamente improponibili e irreali, hanno influito molto sul voto finale, ed è un vero peccato perché bastavano piccole correzioni e sarebbe stato perfetto.

 

 

 

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