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Recensione in Anteprima: “Nero per sempre” di Victoria Quinn (serie Ossidiana #4)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla in Anteprima di “Nero per sempre” di Victoria Quinn

Non appena la frusta fu posata tra le mie mani, colpii.

Non potevo andarmene.

Ne avevo bisogno.

Avrei voluto bloccarla sul divano. “Volevo solo che capissi che tu sei la donna più importante nella mia vita. Se hai bisogno di qualcosa, puoi entrare liberamente nel mio ufficio. Non mi interessa cosa sto facendo o con chi sto parlando. Sei tu la mia priorità, e tu vieni sempre per prima. Mi spiace se ritieni che tutto ciò sia così offensivo, ma ti amo da morire, ed è così che te lo dimostro.” Riuscii a guardarla di sfuggita prima di girarmi e precipitarmi fuori casa. Sbattei la porta così forte che i cardini quasi si ruppero. Non mi ero nemmeno cambiato d’abito né mi ero tolto l’orologio. Sapevo esattamente dove mi stavo dirigendo, e nessuno avrebbe potuto fermarmi. Stavo andando al Ruin.

Le ultime pagine del libro precedente avevano anticipato quello che sarebbe successo eppure non ho potuto fare a meno di essere delusa. Troviamo un Calloway impegnato da una parte a sfogare la sua indole sadica, perché più che dominio è il sadismo quello che si avverte nel suo strano rapporto con Isabella, e dall’altra a essere il fidanzato premuroso che vive con Rome.

Queste due diverse personalità sono così in conflitto che la giovane si accorge quasi immediatamente che qualcosa di strano sta accadendo, sempre più spesso avverte in Calloway un’energia repressa che li porta ad avere rapporti sessuali intensi e appaganti, anche se a tratti al limite della violenza. Se in un primo momento Calloway pensa di riuscire a gestire le cose, potendo avere sia ciò di cui ha bisogno, sia la donna che ama, ben presto si rende conto di quanto stia vivendo sull’orlo dell’abisso. E neppure la schiava perfetta si rivela alla fine tale, si trova infatti ben presto a fare i conti con Isabella, convinta più che mai che prima o poi Calloway lascerà Rome per tornare definitivamente con lei. E per riaverlo è disposta a tentare il tutto per tutto. Comincia così per la coppia un periodo difficilissimo che sembrerà separarli per sempre, ma se Rome riuscirà a far tacere il suo grande orgoglio, sarà Calloway che le dimostrerà di amarla più della sua stessa vita.

Al contrario di ciò a cui siamo state abituate nelle tante serie di questo tipo, scopriremo che Calloway pur non arrivando a particolari eccessi è un dominatore a cui piace davvero provocare dolore, e adora vedere una donna in lacrime. Questo e il fatto che nella sua vita per qualche tempo abbia sia Isabella che Rome, anche se non la tradisce nel vero senso della parola, gli ha tolto molto della patina romantica che poteva avere. Anche lo scoprire che non ci sono nella sua vita particolari abusi, tranne quelli che hanno devastato l’esistenza della madre, non ci permette di dargli molte attenuanti; lui ama farlo perché lo ha visto fare a suo padre, è questa la sua motivazione. Questo non toglie che poi sia capace di trasformarsi in amante e fidanzato tenero, protettivo e disposto a tutto per Rome. È la giovane donna che in questo libro deve confrontarsi con se stessa e le sue paure; il dolore per aver perso Calloway le farà prendere delle decisioni che sono molto distanti dal suo carattere, eppure in questo modo la loro coppia arriva ad avere un rapporto di parità che prima non aveva. Le concessioni che ognuno fa all’altro li uniscono, per la prima volta riescono a parlarsi senza segreti e questo nella seconda parte mitiga la delusione profonda dei primi capitoli.

Se come me eravate in attesa dei grandi segreti del passato di Rome ne sarete delusi: veniamo in realtà a scoprire poco più del nome, le molte domande che mi ero fatta nei capitoli precedenti non hanno trovato risposta. Se Calloway ha perso un po’ di carisma come personaggio, e Rome è dovuta venire a patti con le sue inflessibili convinzioni, il personaggio che più ha dato azione alla trama è stata Isabella. Non è più la donna impassibile e sempre pronta a sottomettersi a cui ci aveva abituato, non è disposta a perdere Calloway e si rivelerà una continua fonte di problemi per entrambi.

L’ultima parte è davvero interessante, la scrittura scorrevole e piacevole dell’autrice ha salvato un libro che era partito davvero male. La mia concezione di tradimento non si basa solo sull’andare o meno a letto con un altro, questa naturalmente e solo la mia opinione, e anche se Rome non è esente da colpe, Calloway ha perduto molti punti strada facendo. Dare un giudizio su quest’ultimo capitolo si è rivelato molto difficile, è un libro che non ho amato particolarmente ma che ha momenti molto avvincenti, e perciò si guadagna le sue 4 stelle soprattutto nella parte finale.

 

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