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Recensione in Anteprima: “La Regina Scozzese” di Penelope Sky (Saga Scozzese #2)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “La Regina Scozzese” di Penelope Sky 

Non sapevo cosa mi avesse indotto a cambiare idea sul consegnare London a Bones, ma qualcosa lo aveva fatto.

Ora London è ufficialmente mia. Lei è sfacciata, esuberante e si ribella ancora quando la tengo in pugno.

Mi piace.

Adesso ho un accordo con i fratelli Barsetti, Josephine continua a struggersi per me e la vendetta è implacabile nella mia mente. Non so cosa ne farò di London ora che ho deciso di non ucciderla.

Ma di certo non m’innamorerò di lei.

Fu allora che capii che dovevo fare un cambiamento. Dovevo fuggire da lì. Come se fossi vittima della sindrome di Stoccolma, avevo subito il lavaggio del cervello. Trovavo il mio rapitore comprensivo e indulgente ma, in realtà, mi stava trattenendo contro la mia volontà. Non avrei dovuto sentirmi grata per nessuna ragione. Era preferibile a Bones e forse non aveva mai inteso consegnarmi a lui. Magari era stata solo una scena per far sì che io lo apprezzassi. Il fatto che Crewe mi piacesse, che fosse bello fare sesso con lui e trascorrere tempo insieme, era un grosso segnale d’allarme. Avrei dovuto continuare a essere com’ero stata all’inizio e lottare ogni volta che ne avevo l’occasione. Mi ero rammollita e avevo cercato il suo supporto, e questo significava che ero impazzita. Dovevo andarmene. Pensai all’ultima cosa che Joseph mi aveva ripetuto più volte e lasciai che essa riempisse i miei pensieri per l’intero viaggio in aereo. Crewe bevve alcuni bicchieri di scotch e poi si addormentò contro lo schienale di pelle. Non si era rasato quella mattina prima di partire, perciò iniziava a vedersi una folta barba. Era incredibilmente affascinante sia mentre dormiva, sia da sveglio. Avvertii un frullo di farfalle nella pancia mentre mi lasciavo sopraffare dall’attrazione. Volevo baciarlo. Era ridicolo, dal momento che avrei dovuto desiderare di ucciderlo.

Nonostante la scrittura scorrevole e tutto sommato più che piacevole di Penelope Sky, non posso esimermi dal dire che questo secondo capitolo è molto meno interessante di quanto sia stato il primo, in tutto. Una trama esilissima che fa da sfondo a troppe e spesso noiose, scene di sesso selvaggio.

London sta mettendo in azione il piano stabilito con il fratello: rendersi un amante irresistibile ed eccezionale e tentare così di fare innamorare un uomo che si dichiara senza cuore. È convinta che in questo modo, riuscirà ad ottenere la sua libertà e salvare la vita del fratello. Crewe in questo nuovo libro è molto più tenero con lei e devo dire con sconcerto, che per essere un uomo potente e che traffica in armi, è di una ingenuità abissale. È sempre stato affascinato da quella che dovrebbe essere la sua schiava, ma che non ha perso niente della sua forza e del suo spirito, si trova disarmato quando London lo convince che conta su di lui per essere protetta. Ariel invece non è affatto cambiata, come sempre prova un grande astio per London e ne ha intuito il piano immediatamente ma per fortuna almeno fino alla fine, i suoi consigli cadranno nel vuoto. Ritroviamo anche personaggi ben peggiori, abbiamo il dispiacere di incrociare nuovamente Bones scoprendo che Crow, uno dei soci in affari di Crewe e il fratello, stanno cercando di riportare a casa la loro sorella Vanessa e purtroppo, chi ha letto l’altra serie ‘Bottoni e Pizzo’ sa bene che non sarà un’impresa coronata da successo. Al momento di questa storia, la giovane donna è la schiava del crudele Bones e si stanno facendo piani per liberarla.

Ancora una volta è London il personaggio che detta legge in questo libro, il suo desiderio di ritrovare la libertà e salvare il fratello, la porta a sottomettersi a Crewe, ma nello stesso tempo a non perdere di vista il piano minuziosamente preparato, eppure, quando Crewe comincia a cedere ed oltre che rapitore diviene anche amico e l’unico protettore in un mondo ostile, per la giovane donna tutto diventa più confuso. Non può fare a meno infatti di cominciare ad essere affascinata dal suo rapitore, che le regala il miglior sesso mai fatto, che sempre più spesso trascura i suoi affari per lei e le concede sempre più considerazione. L’ha privata della libertà, ma la veste come una regina e la fa vivere come tale. Quando finalmente il fratello di London è pronto per fare la sua mossa, lei si scoprirà disposta a fare di tutto per proteggere Crewe, anche se ormai l’intesa che sembravano avere trovato è persa per sempre. Sono personaggi ben caratterizzati quelli dell’autrice, ma devo essere sincera, faccio davvero fatica ad immedesimarmi e soprattutto a credere possibile l’innamorarsi di un uomo che ti considera almeno a parole, un animaletto domestico e minaccia di ucciderti, anche se poi diventa dolce come uno zuccherino.

Una serie ininterrotta di coiti di vario genere riempie i tre quarti di questo libro, che dico la verità mi ha annoiato alquanto, spesso ho avuto la tentazione di saltare pagine su pagine di membri in azione e bocche fameliche. Eppure, verso la fine tutto si è di colpo animato, troppo tardi per salvare un libro piatto che non ho amato in modo particolare, ma abbastanza interessante per mettere le basi del prossimo capitolo che con il colpo di scena finale si preannuncia del tutto diverso dai primi due.

 

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