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Recensione: Il mistero della stanza blu di Riku Onda

 

 

 

Titolo: Il mistero della stanza blu

Autore: Riku Onda

Genere: Giallo

Editore: Mondadori

Target : + 16

Data di pubblicazione: 1 novembre 2022

È una notte calda e afosa degli anni Sessanta, quando nella città giapponese di K viene compiuto un misterioso ed efferato omicidio: durante una festa di compleanno a casa del dottor Aosawa, un eminente medico proprietario di un’importante clinica, diciassette persone muoiono avvelenate. L’unica sopravvissuta della famiglia è la figlia Hisako, mentre sul tavolo della cucina viene ritrovata una lettera con un verso criptico, probabilmente lasciata dall’assassino. Hisako, che ha perso la vista dopo un incidente, è tra i pochi testimoni della strage ma non ricorda quasi nulla: nel suo interrogatorio confuso parla soltanto di una stanza blu, piccola e semibuia, e di fiori bianchi. Pochi mesi dopo, il fattorino che ha consegnato le bevande alla festa viene trovato morto, apparentemente suicida, con un biglietto in cui si dichiara colpevole dell’omicidio. Le indagini si chiudono frettolosamente, ma in molti sono convinti che altre persone siano in realtà coinvolte nel delitto.

Attraverso le voci di chi è stato testimone dell’omicidio, Il mistero della stanza blu ricompone come un mosaico l’intera vicenda, ricostruendo magistralmente le pieghe e le ombre di quella giornata terribile.

Un giallo raffinato, selezionato dal “New York Times” come uno dei migliori libri del 2020, una critica profonda alle contraddizioni e alle ipocrisie della società giapponese, una riflessione lucida e spietata sulla natura del male e gli abissi insondabili della memoria.

 

 

Care Fenici dall’oriente ci giunge questa opera davvero insolita e originale. Un romanzo in un romanzo. Un giallo che inizia anni dopo gli eventi sanguinosi su cui si concentra l’indagine. Tutto ha origine  da un libro intitolato La festa dimenticata scritto da una donna che ai tempi della tragedia era solo una bambina. Negli anni sessanta nella città di K. una nota famiglia di medici sta festeggiando il compleanno di tre suoi membri di generazioni diverse. Una festa in grande, durante un’afosa estate, a cui prendono parte anche vicini e amici. Tutto fila liscio quando, all’improvviso, vengono consegnate delle bevande da parte di un presunto amico di famiglia tramite un fattorino. Dato il caldo i commensali bevono ma, poco dopo, tra atroci sofferenze muoiono tutti. La strage lascia sconvolta l’intera comunità e arriva ad avere risonanza nazionale. Le indagini partono subito ma gli inquirenti brancolano nel buio, sul luogo del delitto vi è solo un biglietto criptico e una bambina, Hisako, figlia della famiglia di medici e unica sopravvissuta. Hisako però non sarà di grande aiuto essendo cieca ormai da diverso tempo. Le ricerche appaiono  senza speranze, quando  improvvisamente viene trovato il cadavere di quello che, con  un biglietto, si autodenuncia come l’autore della strage. Nonostante tale risvolto pochi sono convinti che questa storia sia del tutto chiara, per questo l’autrice de La festa dimenticata pubblica il suo romanzo. Anni dopo, seguendo le stesse orme e intervistando le stesse persone, l’ autrice ripercorre quella triste vicenda sino a svelare una verità ancora più oscura. Questo romanzo è unico nel suo genere, con una narrazione fresca e spontanea che dona alle varie interviste un senso di autenticità e spontaneità sebbene a volte pecchi un po’ in chiarezza. Nonostante sia un giallo non manca una forte introspezione dei vari personaggi con numerosi flashback. Le emozioni si susseguono a tinte forti e i misteri sono sempre affascinanti e intricati, tanto che fino all’ultimo si rimane con il fiato sospeso e non tutto viene poi chiarito in ultima battuta lasciando un senso di smarrimento e disagio nel lettore. Un libro che,  per la sua unicità, merita di essere assaporato dagli amanti del genere. 

 

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