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Recensione: Il frustino -Serie: I sentieri del peccato #2- di Pam Godwin

Titolo: Il frustino

Autore: Pam Godwin

Editore: Grey Eagle Publications

Genere: Romanzo rosa

Serie: I sentieri del peccato #2

Data di pubblicazione: 15 Settembre 2022

 

 

 

Proteggo ciò che è mio.
Il ranch, la mia famiglia, i nostri segreti sepolti.

Niente mi impedirà di ricomporre la vita che è andata terribilmente storta.
Né la legge.
Né i nostri nemici.
Nemmeno Maybe Quinn.

La bellissima giornalista attaccabrighe non avrebbe dovuto intromettersi.
Io non avrei dovuto farla restare.
Ma lei nasconde qualcosa in quegli ingannevoli occhi azzurri.
Qualcosa di più profondo della sua sete di notizie.

Ho stretto un accordo con lei per guadagnare tempo.
Per svelare le sue bugie. Per giocare con lei. Per soddisfare i miei appetiti più oscuri.
Quando si sarà piegata sotto la mia cintura, la manderò via.
A meno che… non ceda prima io.

 

 

1- Il nodo

2- Il frustino

3- Gli stivali

 

 

 

 

È un gioco pericoloso, ma devo esplorarlo. Non soltanto i segreti che lei potrebbe avere o meno contro di me. Ho bisogno di svelare qualsiasi cosa di lei mi faccia sentire come se stessi fluttuando su un dannato sole.

 

Sono perdutamente innamorata di questa serie! I cowboy virili con perversioni sporche e animalesche sono uno più affascinante dell’altro, e la penna di Pam Godwin è semplicemente meravigliosa.

 

“Accomodati.” Jarret tira infuori la sedia accanto a sé e riempie i bicchieri con acqua fredda da una brocca. Il suo cappello è appoggiato sul tavolo e i suoi capelli castano scuro sono tutti arruffati e lucenti. Mi guarda con occhi del colore dei campi di grano, il viso forte e liscio, come se fosse scolpito nel granito. Le labbra perfette sono il suo tratto più morbido.

 

Protagonista di questo secondo libro è Jarret, che aveva lasciato intravvedere poco di sé nel precedente, ma del quale notiamo subito tratti distintivi rispetto al gemello: là dove Jake è  dominante, paziente e calcolatore, Jarret è malizioso, impulsivo e indomabile. 

Il suo modo di esprimersi è prevalentemente attraverso il corpo: col fratello fa a pugni, con le donne fa sesso… l’istinto lo guida nel mostrarsi attraverso i gesti, senza parlare, e questo determina anche la sua grande capacità di leggere la comunicazione non verbale negli altri.

 

Le sue mani tengono il mio viso vicino al suo, mentre le devasto la bocca, impedendole di formulare parole. Ogni sferzata della mia lingua è un ordine di accettarmi, ogni morso è una richiesta di arrendersi. La mia presa sulla sua coscia le ordina di lasciarsi andare, di cedere al mio desiderio, di unirsi a me nell’urgenza.

 

Maybe approccia i ragazzi del Julep Ranch fingendosi una giornalista (come se questo potesse favorirla), ma nasconde una storia ben più misteriosa. Jarret lo intuisce, e ha bisogno di capire quanto lei sappia delle loro attività illegali.

Dimostra di essere coraggiosa, tenace, non si tira indietro di fronte a niente, neppure all’idea che Jarret non voglia accettare limiti o parole di sicurezza. Ha delle predisposizioni per lo stesso tipo di giochi ma troppe delusioni e cattivi partner l’hanno convinta che non valga più la pena di rischiare la fiducia in un rapporto occasionale per provare un po’ di brivido.

Non può evitare di subire l’effetto del fascino di Jarret, tuttavia, e i suoi tentativi di conquistarla la cattureranno in relazione “all or nothing”, senza parola di sicurezza. 

 

Posso definirla una relazione? Esiste un nome per i sentimenti che nutro per Jarret? Mi piace, ma non mi fido di lui. Lo desidero, ma ne sono terrorizzata. Mi frustra, mi eccita, mi affascina e mi riempie in ugual misura di paura e gioia, vulnerabilità e fuoco, dubbio e peccato. Non c’è un’altra persona sul pianeta che mi faccia questo effetto. “Sarebbe difficile per te mandarmi via?” Disprezzo l’incrinatura insicura della mia voce. 

“Mi distruggerebbe.” Lui mi solleva il vestito fino alle costole, esponendo la parte inferiore del mio corpo al calore della sera. “Non permetterò che si arrivi a tanto.”

 

I sentimenti crescono molto rapidamente, andando a saturare una bolla di finzione in cui i due ragazzi non hanno passato né futuro né segreti e possono essere semplicemente due anime gemelle che si sono trovate. 

Non farò spoiler sul segreto di lei, ma non dimentichiamo che lui ne ha uno pesantissimo: ha ucciso molte persone per salvare il ranch, l’incolumità di Conor e per vendicarla, e accettare questa parte di lui non sarà facile, in particolare quando questa storia si andrà a intrecciare in modo scabroso con quella che rivelerà Maybe.

 

Ci aggrappiamo al presente il più strettamente e disperatamente possibile, perché sappiamo cosa ci aspetta fuori dalla nostra bolla felice. Per quanto siamo diventati uniti e forti, non è sufficiente. La verità ci farà a pezzi.

 

A differenza del fratello nel precedente volume, Jarret non deve usare alcuna prudenza con Maybe, ed è quindi libero di giocare sporco con lei, al solo scopo di convincerla ad accettare il primo approccio: sa che se solo riuscisse a sprigionare l’enorme tensione sessuale tra loro e a farle provare il piacere di un rapporto selvatico e liberatorio, lei non riuscirebbe più a negare la stessa connessione, l’affiatamento, la complicità per il desiderare le stesse perversioni.

 

“Non abbiamo protezioni.” Mi si forma un groppo in gola. “Sono sano.” “Ma…” “Voglio dei figli con te.” “Che cosa?” Il mio cuore si ferma. “Mi hai sentito.” “Figli? Hai perso la testa?” Striscio via da sotto di lui. “Non intendo adesso.” Si alza in piedi e si infila i jeans. “È solo che… con te, voglio il matrimonio, i figli e tutto il resto. Sei fatta per me. Oggi, domani e per tutti i giorni a venire.” Sento che gli occhi stanno per uscirmi dalle orbite. “Smettila di guardarmi così, accidenti!” Punta un dito nella mia direzione. “Sono fottutamente serio. Se non sei pronta, aspetterò. Per tutto il tempo che ci vorrà.” “Aspetterai cosa?” Mi stringo il petto nudo, tremante e fradicia. “Che accetti l’idea.”

 

Jarret incarna bene l’analogia con uno stallone selvatico: forte, resistente, potente, selvatico, ama scalciare, ma quello che stuzzica la sua cupidigia è la sfida, il gioco, lo stimolo alla caccia.  L’illusione che lei sembri resistergli lo stuzzica ed è speculare al fatto che a lei piaccia fingere di scappare, essere cacciata, scontrarsi, mostrare la sua forza senza cedere facilmente. Due personalità che si alimentano a vicenda sprigionando un fuoco di passione e sensualitá.

 

È un torrente di forza brutale e precisione sensuale, che oscilla tra morsi violenti e baci delicati, mani rudi e carezze esperte. La sua passione è esplosiva, i suoi tocchi metodici. Niente di lui è mite. Mentre io sono incerta sui miei limiti, lui sembra esserne pienamente consapevole, non mi spinge mai troppo oltre e si ritrae sempre quando il dolore prevale sul piacere. Ma c’è una selvatichezza in lui, un lupo selvaggio intrappolato sotto la sua pelle, che ringhia e artiglia per scappare. Proprio quando penso che non possa più contenerlo, mi scosta dolcemente un ricciolo dietro l’orecchio o mi deposita una tenera scia di baci lungo la mascella.

 

Le scene di sesso sono gloriose, tutte molto ricercate e particolari come lo erano stata anche nel primo volume. Un concentrato non solo di erotismo ma anche di caratterizzazione, parte integrante della storia. Riescono a mescolare la capacità dei personaggi di dialogare col corpo, conoscersi meglio, esprimersi, dimenticare passato e futuro, ma allo stesso tempo approfondire le loro paure e problematiche, mostrare la sintonia, il modo in cui si avvicinano non solo fisicamente ma anche emotivamente. Queste scene epiche sono tutt’altro rispetto a semplici gesti erotici, anche se questa componente ovviamente non manca.

 

“Non puoi nascondermi il tuo dolore. Il tuo isolamento, le ferite dietro i tuoi occhi, la tristezza permanente sulle tue labbra…” Il suo sguardo si solleva, nitido contro lo stroboscopio dei fulmini. “Io ti vedo. Vedo la tua infelicità, lo strazio, il desiderio. Vivono nei tuoi occhi da quando te ne sei andata, intrappolata nell’agitazione. Ma vedo anche l’amore. È ancora lì, Maybe, e giuro su Dio che se solo lo accettassi, se mi dessi una possibilità, ti libererei. Lasciami partecipare al tuo dolore, camminare insieme a te, sedermi con te, vegliare su di te, qualcosa, qualsiasi cosa… Solo… lasciami unirmi a te nella sofferenza.” Deglutisce. “Torna a casa.”

 

 

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