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Recensione: “Hai bussato al mio cuore” di Brittainy C. Cherry (Elements Series vol. 4)

 

«Io e Graham Russell non eravamo fatti per stare insieme. Sono sempre stata emotiva, lui invece è un pezzo di ghiaccio. Sognavo a occhi aperti mentre lui viveva i suoi incubi. Piangevo spesso e Graham non aveva nessuna lacrima da versare. Ma nonostante le differenze, è capitato che per brevi istanti scattasse qualcosa. Istanti in cui i nostri occhi si incontravano e ci sembrava di sapere tutto l’uno dell’altra. Istanti in cui le sue labbra sapevano assaporare le mie paure e io riuscivo a respirare il suo dolore. Istanti in cui entrambi abbiamo creduto di sapere che cos’era il vero amore. Quegli istanti ci hanno dato l’illusione di un po’ di pace, lasciandoci fluttuare in un sogno vivido, ma quando la realtà è tornata a scuoterci, la forza di gravità ci ha fatto precipitare al suolo. Graham Russell non è il tipo di uomo in grado di amare e io non sono la donna adatta a insegnarglielo. Eppure se avessi la possibilità di innamorarmi ancora, mi innamorerei di lui. Per sempre. Persino se fossimo destinati a precipitare di nuovo, distruggendoci».

Il titolo originale del volume conclusivo della Elements Series di Brittainy C. Cherry è The Gravity of Us. La gravità è la forza che àncora Graham Russell alla concretezza della propria vita, lontano dai sentimenti e dalla speranza, al sicuro sotto una coltre di freddo e tenebre che egli stesso ha creato per proteggersi dalle delusioni e dal dolore. Lo sa bene Graham, che ha vissuto la sua infanzia disperata all’ombra di un padre violento e crudele, che tutti hanno sempre amato ma che non ha saputo amare il suo unico figlio, del quale ha manipolato vita e affetti.

La gravità, invece, non riesce a sopraffare Lucille, la ragazza che sente tutto. Giovane, sensibile, splendente come il sole, ma soprattutto libera di essere se stessa a dispetto di quanto duramente la vita l’abbia messa alla prova. Il coraggio è la sua forza, gli affetti familiari sono il suo appiglio, la speranza è ciò che la spinge a vivere e a sognare.

«Non posso», ribatté lei continuando a piangere. Si mise le mani sul cuore e scosse la testa avanti e indietro. «È questo ciò che sono. Sono la ragazza che sente tutto».

Potevo confermarlo.

Era la ragazza che provava tutto e io ero l’uomo che non provava proprio niente.

«Allora il mondo farà di tutto per distruggerti», le dissi. «Più concedi, più ti verrà richiesto. Fidati. Datti un contegno».

Lucille è luce, Graham è buio. Il sorriso contro una maschera di ghiaccio; il coraggio di amare contro la paura di soffrire. Il loro incontro avviene per caso e per caso Lucy scopre che una delle persone a lei più care, sua sorella, ha rinnegato la sua famiglia e la sua vita per scappare lontano da lei e diventare qualcun altro: Jane, avvocato di successo e moglie di Graham Russell, famoso autore di romanzi horror .

Il destino, però, si diverte sempre a fare scherzi e rimescolare le carte che ognuno di noi si illude di conoscere. Così quando Graham rimane solo in una situazione delicata, di estrema fragilità, è proprio Lucille a diventare la mano da stringere e la voce da ascoltare per non soccombere a una responsabilità che sembra per lui troppo grande: una figlia appena uscita dalla terapia intensiva neonatale. Allo stesso modo quando Graham perderà l’unico vero legame che l’ha sostenuto da sempre, sarà sempre lei la spalla su cui appoggiarsi per non cadere.

Lucy abbassò la voce e sussurrò: «Se devi cadere, cadi su di me».

In pochi secondi, la gravità mi attrasse. Non avevo più la sensazione di fluttuare, non c’era più alcuna forza a trattenermi. Cominciai a scendere in picchiata, sempre più forte, schiantandomi verso il basso in attesa dell’impatto, ma lei era lì.

Era proprio accanto a me.

Mi prese prima che cadessi a terra.

Divenne la mia forza, quando non riuscivo più a essere coraggioso.

Non vi dirò di più, perché credo che questo sia uno di quei romanzi che vanno assaporati completamente e senza fretta. Anche questa volta la Cherry è riuscita a raccontare con grande delicatezza e sensibilità una storia rischiosa, che sarebbe potuta apparire torbida e contraddittoria: l’amore di una donna per il marito di sua sorella. Invece con il suo stile fresco e coinvolgente, grazie alla creazione di personaggi secondari dalla presenza discreta ma determinante, ha creato un romanzo colorato da tante sfumature: la sofferenza dell’abbandono e della malattia, la paura di amare e di soffrire, l’amore fraterno e l’importanza dei legami familiari. Tuttavia ciò che mi è rimasto dentro, nella storia di Lucy e Grammy, è questo: ciò che definisce la famiglia, gli affetti e le persone care non è il sangue, ma sempre i sentimenti, primo fra tutti l’amore.

Una lettura che consiglio a tutti per la dolcezza e il coraggio che imbevono ogni pagina.

Recensione a cura di:

 

 

 

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