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Recensione: Feccia – Serie: Dalla Parte Sbagliata Vol. 1 di K.A. Merikan

Titolo: Feccia

Serie: Dalla Parte Sbagliata Vol. 1

Autore: K.A. Merikan

Genere: romance MM

Editore: Acerbi & Villani Ltd

Target: 18+

Data di pubblicazione: 23 novembre 2022

  • Feccia
  • Primal
  • Dickhead

 

«Dieci anni fa mi ha rovinato la vita. Adesso rovinerò suo figlio.»

Shane. Ex detenuto. Un bastardo buono a nulla. Feccia.
Rosen. Un ragazzo con un fondo fiduciario. Vergine. Fesso.

Shane è uscito di prigione e ha un solo scopo… distruggere ogni cosa cara all’uomo che lo ha fatto finire in galera. E il primo punto della sua lista è Rosen, il figlio di Ed Beck. Shane è determinato a far incriminare il ragazzo, ma quando quegli occhi azzurri sognanti incrociano i suoi, gli vengono in mente un centinaio di altri modi per rovinare Rosen proprio sotto il naso del padre.

Se Rosen vuole che suo padre gli paghi gli studi per ottenere una laurea in arte, dovrà rigare dritto. Iscriversi a una confraternita, evitare gli scandali e tenere nascosta la propria sessualità. Sembra abbastanza facile finché non incontra Shane, un ragazzaccio che proviene dai bassifondi. Ogni briciola di razionalità va a farsi benedire, e quella situazione pericolosa conduce Rosen in una strada fatta di violenza, ricatti e una passione troppo bollente per essere ignorata.

Shane pensa che sia lui ad avere il controllo, che Rosen sia solo un mezzo per raggiungere un fine, uno strumento da manipolare. Ma quando un amore che non si sarebbe mai sognato diventa reale, comincia a rendersi conto che non deve essere la “feccia” della società che tutti lo considerano.
Adesso Shane si trova a un bivio, tra Rosen e la vendetta.

AVVERTENZA: Questa storia contiene scene di violenza, linguaggio offensivo e personaggi moralmente ambigui.

 

 

Era pronto. Anche se quegli artigli appuntiti gli avessero lasciato cicatrici permanenti su schiena e petto, voleva vedere che cosa si nascondesse sotto il mantello e i pantaloni, e leccare il glitter dalla pelle perfetta del ragazzo ricco. Non meritava un po’ di dolcezza dopo dieci anni dietro le sbarre? «Caro principe delle fate, quest’umano non ha paura di niente. Di sicuro non di te,» mormorò Shane, piegandosi in avanti e inspirando il profumo fresco di Rosen. Non c’erano ragazzi simili in prigione. 

È una storia che racconta di una seconda opportunità per un uomo appena uscito di galera dopo essere stato ingiustamente incriminato e aver scontato dieci anni. Nonostante sia solo trentunenne, Shane è incattivito dal peso di un passato difficile che non si meritava e vive di espedienti illegali. Ha rinunciato ai suoi sogni e quando viene rilasciato ha in mente una sola cosa: la vendetta verso chi gli ha rubato gli anni migliori della sua vita.

 

Non era pronto, ma lo avrebbe fatto lo stesso. «Hai il profumo dell’oceano e voglio tuffarmi.» Forse era melenso, dato che per quel tipo probabilmente si trattava di una delle tante conquiste, ma il suo cuore era fin troppo sensibile per essere lasciato in disparte.

È arrabbiato e pieno di risentimento, oltre a provare problemi di riadattamento alla vita libera.

Il piano di rivalersi su Rosen, il figlio della persona che l’ha incastrato, prende una svolta inaspettata quando conosce quel ragazzo adorabile e inesperto, dolce ma con quel pizzico di grinta da renderlo intrigante.

Rosen è una vera e propria fata che riesce a toccare il suo lato fragile, a illuminare la parte buona di sé.

Anche se Shane finisce per ricadere nei vecchi schemi, trova la forza per farsi poi perdonare e per far emergere in modo definitivo il lato che può amare ed essere pulito, positivo, fiducioso in se stesso e nel futuro.

 

«Capisco perché fossi a disagio al pensiero di raccontarmi del tuo periodo in prigione. È solo che… non so più che pensare.» Ros sospirò, ma non allontanò la mano dalla sua schiena, massaggiandolo come se avesse bisogno di essere tranquillizzato. Dopo un decennio dietro le sbarre, la sua anima era dura come l’acciaio, e non aveva nemmeno un briciolo di debolezza in corpo. Non aveva bisogno di essere rassicurato, ma se Rosen voleva offrirgli sostegno, allora forse raccontargli qualcosa degli ultimi dieci anni della sua vita avrebbe potuto sistemare i danni causati da quella notte maledetta, facendogli capire che poteva ancora fidarsi di lui.

Shane si rende conto che quando è con Rosen dimentica le brutture del dover comportarsi in modalità “sopravvivenza” con altri criminali; con lui può essere di nuovo quel giovane uomo spensierato. Può alleggerirsi e ritrovare dentro di sé l’ingenuità, il candore, farsi toccare dalla dolcezza, dalla tenerezza.

Passo dopo passo, Rosen riesce anche a curarlo dal disagio del doversi riadattare alla vita fuori di prigione: si riappropria della lentezza, della libertà, degli spazi aperti, del piacere di fare sesso con calma, con affetto, non solo in modo meccanico di sfuggita dalle guardie. 

Rosen lo aiuta a guarire un po’ alla volta e gli regala un senso di pace, di benessere che non aveva messo in conto quando aveva elaborato il suo piano.

 

«Sei il ragazzo più sexy che abbia mai avuto,» mormorò, nascondendo il viso tra le ciocche profumate prima di avvicinarsi alla panchina, dato che le gambe non lo avrebbero retto a lungo. Aveva l’uccello ancora fuori, e il sorriso di Ros era così angelico che Shane dovette distogliere lo sguardo, perché si stava addolcendo e non sapeva come gestire quel genere di emozione. «E quanti corpi hai avuto?» domandò Ros con una risata, e Shane ebbe bisogno di un attimo per capire che il ragazzo non si riferiva ai cadaveri di cui si era sbarazzato. 

Viceversa, il giovane Rosen, alla sua prima esperienza, rimane affascinato in modo magnetico dall’immagine da duro (che è anche sostanza) di Shane. Anche se aveva giurato di rimanere casto fino alla laurea, non ce la fa, e investe tutto se stesso nel rapporto con il suo bad boy, sviluppando inevitabilmente dei sentimenti.

Nonostante faccia parte di una strategia di vendetta, il rapporto tra i due ragazzi è da subito più che occasionale: si piacciono, e Rosen interrompe il suo fioretto solo perché ha trovato l’uomo giusto per assumersi il rischio di portare avanti una relazione contro il patto che ha stretto con suo padre, a costo di non ottenere più i fondi per l’Università.

 

Da quando si era rammollito? «Non sono un brav’uomo. Ho visto cose orribili. Anche i miei genitori non hanno voluto tenermi con loro, allora perché…» Ros si alzò e lo abbracciò, spingendo il viso tra le pieghe della sua maglietta. «Sei stato fantastico con me. Tu sei importante per me. Il mio cuore non ha mai battuto così forte. Per nessuno. Voglio solo farti le coccole, darti da mangiare la torta e poi scoparti fino a perdere la testa. Non so spiegare perché, ma non mi va di pensarci troppo.»

La componente emotiva è profonda e sfaccettata, perché la sintonia magnetica sotto le lenzuola si completa di una complementarità nei loro bisogni: Shane dà al ragazzo il senso di protezione e solidità dell’uomo più maturo, ma anche quel pizzico di adrenalina e di perversione che adora, mentre Rosen è un concentrato di amabilità tale da cancellare gli orrori della prigione, da riportarlo a un’età felice che aveva lasciato dietro le spalle.

 

«Mi permetterai di conoscere il vero te? Un passo alla volta.» Gli si mozzò il respiro in gola e sfiorò la mascella liscia del ragazzo con il dorso delle dita. «E se non fossi sicuro di apprezzare il vero me? Voglio che ti piaccia stare con me.»

A differenza di tante storie romantiche e glitterate, la vicenda che allontana i due ragazzi a metà è davvero forte e disturbante; tuttavia, il percorso che poi li riavvicina è sufficientemente faticoso da giustificare la credibilità di tutto l’impianto.

Al termine della lettura rimane in noi il tocco sensibile di un amore forte, capace di resistere a molti scossoni. Resta l’idea di un ragazzo innocente che viene sporcato e conquistato dall’uomo cattivo, come Persefone rapita da Ade e costretta, seguendo l’amore, ad abbandonare la perfezione di un mondo terreno per scendere negli inferi, inferi che da quel momento vengono rischiarati dalla sua meraviglia, purezza, lucentezza.

Ho trovato stupenda questa analogia con Ade, Persefone e Cerbero che si estende via via anche all’ambientazione. Le autrici non si sono risparmiate nel dipingere Shane nei panni metaforici della figura mitologica ritraendone anche il lato oscuro e cruento, ma per fortuna sono state anche eccellenti nel bilanciare facendo emergere anche quello opposto e innamorato.

 

Tra tutti gli uomini che aveva scopato, Ros era il più bello, il più dolce, il più attraente e l’unico che era riuscito ad accendere il fuoco della passione dentro di lui. E sarebbe stato per sempre suo. Se si fosse dimostrato degno.

 

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