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Recensione: Featherbed – Un letto di piume – Serie: Vino & Veritas #1 di Annabeth Albert

 

 

Titolo: Featherbed – Un letto di piume

Serie: Vino & Veritas #1

Autore: Annabeth Albert

Editore: Triskell Edizioni

Genere: Romance mm

Target: +18

Data di pubblicazione: 13 febbraio 2023

Quando un topo di biblioteca con i minuti contati incontra un allevatore di polli più giovane e dallo spirito libero, volano piume e scintille…

Harrison Phillip Fletcher III non dovrebbe essere lì. Non a Burlington, nel Vermont, non a gestire Vino&Veritas, una pittoresca libreria inclusiva con tanto di wine bar e, di certo, non dovrebbe essere ancora vivo a quarantadue anni. E cos’altro non dovrebbe essere lì? Un’inaspettata consegna di polli.
Finn Barnes conosce i polli. Il robusto agricoltore di cibi biologici sa tutto sui polli di razza rara, ma avere a che fare con un libraio più grande e sexy è una cosa del tutto diversa. I tipi di città come Harrison non decidono mai di restare nel Vermont a lungo termine.
Dovrebbero stare alla larga l’uno dall’altro. Ma l’attrazione è reciproca. E, in qualche modo, tra discussioni sui libri e visite guidate della fattoria, scoprono di avere molte cose in comune. E si ritrovano a rubarsi baci nella stalla di Finn, a sgattaiolare fuori di casa come adolescenti e a darci dentro tra le lenzuola.
Quella che inizia come una semplice avventura finisce per far nascere forti sentimenti nelle due anime solitarie, ma un futuro insieme sembra improbabile come un pollo in una libreria. Le piume possono anche volare, ma imparare a fidarsi richiede tempo, e nessuno dei due potrebbe averlo. Saranno capaci di abbandonare le loro paure prima che sia troppo tardi?

Featherbed – Un letto di piume è un romanzo autoconclusivo che fa parte dell’universo True North di Sarina Bowen. Opposti che si attraggono, age-gap, un po’ di angst, morbidezza – con un sacco di piume – e un pesce fuor d’acqua che, nonostante pensasse fosse impossibile, riesce a trovare una casa.

 

 

“Polli, chioccianti polli coperti di piume… e non del tipo pronti-per-l’arrosto-a-375- gradi… non erano decisamente quello di cui aveva bisogno il mio lunedì. Ma, a quanto pareva, l’universo aveva notato il mio pessimo umore e mi aveva mandato degli uccelli. Ovvero, una scatola di polli dall’aspetto strano… Lì dentro non era ammesso niente di piumato, puzzolente o chiocciante. E quei polli erano tutte e tre le cose.”

Una scatola di… polli. Sì, avete letto bene. A causa di un indirizzo sbagliato sul cartone che contiene dei pennuti piuttosto originali Harrison, il quarantaduenne neo proprietario della libreria Vino & Veritas, deve telefonare a quel “pollastro sexy” – come lo ha definito Oz – il suo magazziniere. 

Il fattore Finn Barnes, proprietario di un’azienda biologica è in effetti estremamente affascinante, e Harrison lo vede appena varca la porta della libreria per recuperare i pennuti che erano destinati alla sua fattoria. Come non rimanere estasiati da un sexy allevatore di polli dallo sguardo mozzafiato e con la passione per i romanzi d’amore regency a tematica queer? 

E infatti Harrison fa tutt’altro che resistere a quell’attrazione, basta uno sguardo, una battuta allusiva e un’occhiata (ok, più di una) a quelle mani capaci e forti per farlo sciogliere. Finn è più giovane, già scottato da un “uomo di città” elegante e con la puzza sotto il naso, quindi non ci pensa proprio a flirtare con quel tipo. Non pensa nemmeno che sia carino da morire, tenero, bello… no non lo pensa per niente!  

Harrison non vuole una storia perché sta per morire. Non che stia male o abbia qualche malattia incurabile. Ma nella sua famiglia, molti uomini sono morti a quarantadue anni, quindi è convinto che la sua data di scadenza sia quasi giunta a termine. Finn non vuole una storia, perché convinto che nessuno vorrebbe stare con uno che vive tra animali, letame e stivali inzaccherati. Prima o poi lo lascerebbero, con il cuore a pezzi, di nuovo. Niente però impedisce che possano divertirsi un po’.

 

“Avevo intenzione di dargli un bacio lento come il primo, una prolungata provocazione che avrebbe reso Harrison ansimante e bisognoso. Ma lui ricambiò il bacio con una fame che mi rese l’unico a sussultare e a farmi desiderare ancora, ancora, ancora. Le nostre lingue si intrecciarono, i corpi che sapevano cosa piaceva all’altro. Amavo il modo in cui si aggrappava a me, come se potessi in qualche modo decidere di scappare.”

La passione divampa. Gli incontri tra loro sono fuoco vivo, bisogno e attrazione, irresistibile e irrefrenabile; voglia di trascorrere del tempo insieme tra anatre, polli, piume, libri e in poco tempo, il sentimento che li lega si fa sempre più profondo.

 I dialoghi, che si snodano tra doppi sensi (la loro prima conversazione telefonica inizia con Harrison che chiede a Finn se ha perso degli uccelli) forse non originali ma esilaranti, e prese in giro divertentissime, uniti alla voglia di conoscersi e scoprirsi, danno vita a momenti che vanno dalle risate alla dolcezza. Tra l’ingenuità tenerissima del libraio e la sfacciataggine dirompente dell’allevatore, le interazioni tra loro sono frizzanti e davvero hot.

 

“<Intendevo te.>

Lo feci girare leggermente in modo che potesse vedere il quadro che costituivamo insieme. Lui tutto inamidato e precisino, io molto più mascolino, la sua pelle chiara e i capelli più scuri che creavano un bel contrasto con l’inizio della mia abbronzatura estiva. Anche la nostra differenza di corporatura sembrava sexy, la sua figura snella appoggiata alla mia più ampia.

<O meglio noi. Nello specchio. Vedi?>

<Lo vedo.> Harrison suonava sia eccitato che imbarazzato, come se non si sentisse a proprio agio nell’ammirare se stesso.”

Lettura piacevole, passionale e coinvolgente, per una serie che è iniziata con il botto: non vedo l’ora di scoprire gli altri personaggi che animeranno questa combriccola. 

 

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