Recensione libri

Recensione: Di madre in figlia di Concita De Gregorio

04

Titolo: Di madre in figlia

Autrice: Concita De Gregorio

Genere: Narrativa

Editore: Feltrinelli Editore

Data di pubblicazione: 13 maggio 2025

Età di lettura consigliata: PER TUTTI

Ciò che ti isola ti salva, è la vita che ti mette in pericolo.

Marilù abita in cima a un’isola: sotto c’è il villaggio, in mezzo il bosco e infine la radura con la sua casa, dove nemmeno i frequenti incendi estivi possono raggiungerla. È una donna che affascina ma un po’ spaventa, perché porta con sé il fatto di essere stata molto libera negli anni più liberi del secolo scorso, gli psichedelici Settanta. Fin troppo, pensa sua figlia Angela, che sente di averne ricevuto soltanto trascuratezza. Ora Angela si trova costretta a malincuore ad affidarle per tre mesi la figlia Adelaide – che si fa chiamare Adè –, adolescente tanto attiva in Rete quanto insicura nel mondo e nel proprio corpo.

In questa lunga estate nonna e nipote si ritrovano insieme dopo dieci anni, si conoscono e si riconoscono, mentre la madre irrompe con telefonate ansiose sul fisso di casa perché, come primo gesto, Marilù ha requisito il cellulare alla ragazza. Per Adè la vacanza non potrebbe cominciare peggio, invece a poco a poco diventa un’avventura.

C’è un segreto di cui la nonna non vuole parlare, qualcosa che riguarda la sua storia familiare, la linea femminile che la precede – sua madre, farmacista in un paesino del Sud, e la madre di sua madre, una guaritrice che è finita a vivere in un convento. Un’antica colpa in questa storia senza colpevoli.

Sul delicato confine fra amare, proteggere e lasciare andare, fra prendersi cura e avvelenare, le tre, di madre in figlia, provano a capirsi. Ciascuna ha agito con le migliori intenzioni, anche se a volte il rancore, il dolore, l’amore accecano.

Concita De Gregorio intreccia tre generazioni, tre epoche della storia e tre stagioni della vita nelle voci di Marilù, Angela e Adè: subito così vere, così vulnerabili e vive da risuonare immediatamente intime.

Un farmaco è veleno o salvezza. Ogni cura lo è. Anche l’amore: può soffocare, condannare o liberare. La giusta misura. Il calibro. Le dosi. Quanto di quanto somministrare. Quando. È tutto qui.

Ciao Fenici, di Concita De Gregorio non ho mai letto nulla, in realtà non scrive un genere che apprezzo particolarmente, ma dopo i continui elogi da parte di alcune persone mi sono decisa a leggere questo breve (sono poco più di 150 pagine) romanzo.

Il libro è scritto in un italiano scorrevole, veloce e mai troppo pesante. L’autrice in questa opera ci narra la storia dal punto di vista di tre donne della famiglia appartenenti a tre generazioni diverse:  la nonna, bellissima ex stella della ginnastica olimpica e, dopo una gravidanza avuta in giovane età, attrice. È stata una giovane donna degli anni 60/70 dove si viveva più liberi  e molti ragazzi facevano uso di alcolici e stupefacenti, insomma una figlia dei fiori (sappiate che io ho veramente apprezzato il carattere della nonna); la figlia  (di cui non si conosce il padre) Angela, dopo i primi anni della sua vita in cui la madre le dava dipendenza e non si preoccupava delle sue malattie, è cresciuta con l’idea di essere stata solo un peso per quella mamma che mai l’aveva apprezzata abbastanza, nonostante le sue lauree.

Angela, una donna intelligente ma super ipocondriaca, conosce a memoria tutti i sintomi delle patologie e ha passato la sua ansia alla figlia Adé, che fin da giovane è in cura da uno psicologo e vive sempre con il cellullare in mano. 

Ciò che non rende noioso quest’opera è che l’autrice ha alternato i brevi capitoli in modo da poter conoscere tutti i punti di vista delle tre donne. 

Se volete rendere l’esperienza ancora più profonda vi consiglio di ascoltare il libro direttamente dalla voce della De Gregorio su Audiolibre, il tutto diventa ancora più interessante e si capisce la difficoltà delle tre donne a mostrarsi come gli altri pensano che siano… ma non sono realmente così.

Consigliato se volete evadere per poche ore e vi piace la narrativa.

Sentimento❤️| il valore della famiglia

valutazione

voto

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio