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Recensione: “Crave” di Tracy Wolff Serie Crave #1

Titolo: Crave

Autore: Tracy Wolff

Serie: Crave#1

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: Paranormal romance

Data di uscita: 2 Febbraio 2021

Si è mostri solo perché ci si comporta come tali?

Arriva finalmente in Italia Crave, il primo, attesissimo volume della serie paranormal romance di Tracy Wolff, autrice bestseller del New York Times, che ha lasciato a bocca aperta i lettori americani. Il romanzo, in corso di pubblicazione in diversi Paesi, diventerà presto anche un film prodotto dalla Universal Pictures.

In seguito alla morte improvvisa dei genitori, Grace è costretta a lasciare la sua amata San Diego e trasferirsi in Alaska, terra di cui non conosce praticamente nulla. Il primo impatto non è dei migliori: un atterraggio da panico su una pista ghiacciata e un viaggio rocambolesco a bordo di un gatto delle nevi, a temperature polari. Tuttavia, quando arriva alla Katmere Academy, la scuola esclusiva di cui suo zio è preside, la ragazza non può che rimanere a bocca aperta alla vista della sua nuova casa: un maestoso castello con le torri che svettano nel cielo nero. Ma l’incanto svanisce in fretta.

 

Tempo un quarto d’ora e Jaxon Vega, il leader indiscusso della scuola, la minaccia e le intima di tornarsene da dove è venuta. Benché indignata e confusa dalle sue parole, Grace è affascinata da quel ragazzo misterioso, con il volto solcato da una cicatrice e gli occhi scuri che celano a stento una grande sofferenza. E decide di scoprirne ogni segreto. Più indaga, però, più si rende conto che Jaxon e i suoi compagni sono tutto fuorché comuni studenti e che alla Katmere Academy niente è come sembra. Quando il soprannaturale fa irruzione con prepotenza nella sua vita, Grace si aggrappa disperatamente all’unica cosa che considera reale: i sentimenti che prova per Jaxon. Saranno sufficienti a permetterle di sopravvivere in un mondo in cui i mostri esistono e non si nascondono sotto il letto?

Ciao a tutti, sono Jen e questa è la mia prima recensione per questo splendido blog!
Oggi sono qui a parlarvi di Crave, di Tracy Wolff, un nuovo libro che sta facendo parlare molto di sé, in quanto definito da tanti come erede di Twilight, o dell’Accademia dei Vampiri.
Quello che posso dirvi, in piena onestà, è che, sicuramente, riprende tante caratteristiche dai testi citati in precedenza (e anche da altri), ma non ha nessun tipo di novità che ci si aspetterebbe da un libro del 2020, anzi…

Mi spiego meglio, ci viene presentata Grace, una ragazza rimasta orfana da poco, che si trasferisce da San Francisco all’Alaska, nell’istituto in un castello sul monte Denali di cui lo zio è il preside; Jaxon, il protagonista maschile ha una cicatrice sul volto; la scuola è per esseri sovrannaturali… insomma, sono tutti cliché che abbiamo già visto e ci portano con la mente ad altri romanzi che si sono fatti grandi in questi anni, il che andrebbe anche bene, se il testo fosse qualcosa di più di un prendere una citazione da una parte e una dall’altra per poi metterle insieme.

Sarei potuta andare oltre questo e apprezzare ugualmente la storia, se non si fosse svolta tutta nel giro di una settimana e se i personaggi fossero stati caratterizzati meglio: la protagonista non ha nessun tipo di reazione umanamente normale e non sto parlando dell’assenza di paura che ha Bella, in Twilight, quando scopre che Edward è un vampiro, ma mi riferisco al fatto che, semplicemente, non si fa domande; è l’unica persona che esce con -20 gradi, in Alaska, con sette strati di vestiti addosso, mentre gli altri stanno fuori senza giacca, rischia di essere uccisa cinque volte, ma è convinta siano incidenti casuali e non si accorge fino a ben oltre la metà del libro di essere l’unico essere umano in una scuola di vampiri, persone che mutano in draghi, o in lupi e di streghe.
Quando lo capisce, non dà minimamente di matto, la prende come se fosse una cosa normalissima, anche quando scopre che sua cugina ha dei poteri magici e che il ragazzo che sta frequentando è il principe dei vampiri. Non scuote neanche un po’ neppure quando lui le rivela di aver dovuto uccidere il proprio fratello. Non ha una reazione nemmeno quando scopre che suo padre era uno stregone, che ha perso i poteri per sposare sua madre e che lei doveva essere una strega; quando lo zio inizia a raccontarle una storia sul fratello, ma poi si ferma e le dice che gliela racconterà poi, un po’ come si vede in Game of Thrones quando Ned Stark vede per l’ultima volta John Snow, lei non insiste minimamente, nonostante fossero in calma nell’ufficio di lui e avessero tutto il tempo del mondo per parlarne.
L’ho trovata una persona vuota, molto ingenua, che non si interroga sulle cose ed è molto lenta a elaborare quello che le appare davanti: non si chiede come Jaxon abbia avuto il suo numero di telefono, né come faccia a sparire all’improvviso, né come abbia fatto a scavalcare la balaustra delle scale, buttarsi di sotto dal terzo piano e poi dissolversi senza lasciare traccia; non si domanda del perché vogliano ucciderla, anzi, non si pone nemmeno il problema, perché crede subito allo zio quando le dice che il lampadario che stava casualmente per travolgerla, probabilmente, era caduto solo poiché qualcuno aveva perso il controllo dei suoi poteri, nonostante non fosse stata fatta nessuna indagine e il suo “ragazzo” le avesse detto che qualcuno la voleva morta, visto che la corda che lo sorreggeva era stata tagliata.
Prende le cose così e basta: quando Lia, la cattiva della situazione, le dice che se avesse cercato un semplice essere umano di certo non si sarebbe sforzata così tanto per avere lei, non prova a scoprire cosa sia in realtà e quando viene a sapere che Flint, l’altro ragazzo che permette un accenno di triangolo amoroso (praticamente inesistente come la storia d’amore stessa), in realtà stava cercato di ucciderla, lo giustifica, dicendo che non può avercela completamente con lui, perché è un drago e lo stava facendo per un motivo ben preciso e non perché le voleva male.

Insomma, concorderete con me che non sia la migliore caratterizzazione di un personaggio che abbiate mai letto ed è proprio il suo comportamento e il suo ripetere in continuazione la frase “Come le eroine dei romanzi” che mi ha portato a leggere l’intero libro in un giorno soltanto, perché sapevo che se l’avessi posato non avrei più avuto il coraggio di riprenderlo.

Macy, sua cugina, l’aveva vista l’ultima volta quando aveva solo cinque anni e più di dieci anni dopo si ricorda ancora che il colore preferito di Grace era il rosa shocking, quindi le riempie la camera di cose e vestiti di quel colore. Inoltre, l’ho trovata molto incoerente, passa dal “Jaxon è pericoloso, devi stargli lontana” al “Oh, mio dio! Hai visto come ti guarda? Devi baciarlo” in un battito di ciglia.
Poi è sempre stata presente, anche troppo per i miei gusti, e, improvvisamente, verso la fine, quando più ci poteva essere bisogno di lei, scompare senza motivo e non viene più nemmeno nominata.

Lia, dal primo momento in cui è comparsa, si è dimostrata eccessivamente propensa a fare amicizia con Grace, questo me l’ha fatta classificare subito come vipera e ho osservato ogni sua apparizione con sospetto, avendo poi, come era prevedibile che fosse, ragione.

Flint è un mutante che si trasforma in un drago verde in una luce arcobaleno e con questo ho detto tutto. No, scherzo, volevo aggiungere che come personaggio mi era anche piaciuto e facevo il tifo per lui, nonostante la prevedibilità della sua rivalità con Jaxon. Mi è veramente caduto di collo quando confessa a Grace di aver provato a ucciderla ed è arrivato sul pavimento tentando di strangolarla, subito dopo averle detto che ci avrebbe provato con lei solo quando lei l’avrebbe voluto (scena che ricordava molto la frase di Jacob in Eclipse quando dice a Bella che l’avrebbe baciata solo quando lei gliel’avrebbe chiesto)… a quanto pare non ha aperto in tempo le ali, vedremo se nel prossimo libro riuscirà a spiccare il volo.

Per quanto riguarda Jaxon, io sono ancora confusa: prima dice a Grace di tenere un profilo basso perché quella scuola non è il posto per lei, poi le salva la vita innumerevoli volte e inizia a uscirci insieme, rendendola un bersaglio facile per chi ce l’ha con lui.
La riaccompagna in braccio in camera, recupera magicamente il suo numero di telefono, si scrivono messaggi da dodicenni sui quali ancora mi interrogo (ma dov’è il doppio senso nel messaggio di Grace: “E tu? Waffle o Uova?” che la spinge a farsi le peggio paranoie su una possibile risposta di lui? Io ancora me lo chiedo) e, dopo averle detto il giorno precedente che sarebbe stata un’idiota a voler essere sua amica, le manda una copia di Twilight con dentro un post-it con la citazione di Edward “Ho detto che sarebbe meglio non essere amici, non che non voglio esserlo”. Si scopre che, essendo il più giovane dei vampiri puri, oltre a essere diventato il principe dei non morti per aver ucciso il fratello con manie hitleriane sulle razze pure, è anche il succhiasangue più forte del mondo: controlla la telecinesi e può scatenare terremoti.

L’amore tra Grace e Jaxon ci viene buttato lì, letteralmente dal giorno alla notte e non viene approfondito per niente, lo vediamo manifestarsi solo in due scene romantiche che hanno entrambe finali disastrosi.

Un’altra cosa che mi ha infastidito parecchio è l’uso improprio di nomi che ricordano la saga della Meyer: Jaxon è simile a Jacob, Quinn (un muta-forma lupo che prova ad ucciderla) sembra riprendere Quil, uno dei lupi di New Moon e Lia è praticamente spiccicato a Lea e (anche se qui viene dipinta come un vampiro invece che come un licantropo), oltretutto, si comporta con Macy in maniera antipatica e scontrosa, proprio come la lupa fa con i Cullen.

So che questo libro non mi ha trasmesso e non mi lascerà niente, purtroppo alcune parti ho avuto anche molta difficoltà a capirle, perché non avevano molto senso, soprattutto le scene d’azione… però, non vi svelo il colpo di scena finale, perché sono convinta che dobbiate leggere Crave, anche solo per farvi una vostra opinione e vedere se riuscite a cogliere, nelle sue pagine, più riferimenti di quanti ne abbia trovati io.
La sfida è stata lanciata!

 

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