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Recensione: Candy – Red Oak Manor Collection di Jenny Anastan

Titolo: CANDY
Serie: Red Oak Manor Collection #7
Autore: Jenny Anastan
Editore: Self Publishing
Genere: Contemporary Romance
Data di pubblicazione: 16 Maggio 2022
– Wings di Valentina Ferraro (10 gennaio 2022)
– Stuck di Marilena Barbagallo (1 febbraio 2022)
– Issue di Bianca Ferrari (21 febbraio 2022)
– Misty di Mary Lin (16 marzo 2022)
– Wrong di Valentina C. Brin (6 aprile 2022)
– Cruel di Debora C. Tepes (27 aprile 2022)
– Candy Di Jenny Anastan (16 maggio 2022)
– Caged
– Jaded
– Shine

C’è chi spende la sua vita assecondando i desideri altrui, mettendo da parte i propri. E c’è chi, nel ricordo di qualcuno che ha sbattuto una porta dietro di sé, spreca la propria esistenza cercando di dimenticare il dolore.
Opal ce l’ha fatta: si è realizzata, aprendo la propria agenzia di eventi prima dei trent’anni. Ha un fidanzato devoto e delle amiche fedeli che la conoscono meglio di quanto lei conosca se stessa. Della ragazzina cresciuta all’ombra del maniero di Red Oak Town resta solo la pallida eco di un passato annacquato. Nulla può incrinare la sua serenità.
Nulla, eccetto il matrimonio che deve organizzare. Perché non si tratta del solito evento da gestire alla perfezione, ma di una bomba pronta a scoppiarle tra le dita. E nel cuore. Infatti, quando Preston, il fratello della sposa, la chiama con il soprannome simbolo del loro vecchio legame, la miccia si accende e non c’è alcun modo di spegnerla.Preston non ha niente da temere: è proprietario di un hotel di lusso, ha una famiglia ricca alle spalle e una fidanzata di rappresentanza che non gli sta troppo addosso.
Ha tutto sotto controllo.
Tranne lei.
L’unica persona con cui si sia mai sentito davvero se stesso. Colei che l’ha saputo sfidare e che è arrivata a un passo dal vincere ogni sua resistenza. Ma la strada è stata tracciata molti anni prima e lui non può permettere ai suoi desideri di mettersi in mezzo. Non può, eppure resistere è più difficile che mai.
Perché il passato è un maledetto parassita che si nasconde nell’angolo più buio dell’anima e si nutre di ogni ricordo fino a colpire a tradimento al primo sguardo. E a volte, replicare gli stessi sbagli ha un sapore più dolce del fare la cosa giusta.CANDY è il VII° volume della Red Oak Manor Collection. Tutti e dieci i libri che la compongono sono autoconclusivi e scritti da autrici diverse. La lettura di ognuno di loro può essere affrontata indipendentemente da quella dei volumi precedenti o successivi.

Ma ciò che fa più male è quell’amore detto con semplicità. Non mi ha mai chiamata così, mai. Neppure nei nostri momenti di maggior intimità, neanche quando era dentro di me. Sono sempre stata solo Candy, quella che andava bene per passare il tempo. Colei che non sarebbe mai potuta diventare qualcosa di più. Un’orfanella carina e troppo ingenua per non cascare nel suo tranello. Una caramellina dolce e zuccherosa, ma che si scioglie in fretta e viene dimenticata dopo aver bevuto un semplice bicchiere d’acqua.

(Tratto dal libro)

Tra Opal e Preston condizioni economiche, situazioni familiari e status sociale sono diametralmente opposti: lui erede di un padre miliardario assente e rigido, lei un’orfana che abita nel Maniero, discriminata dagli altri e con poche opportunità per il futuro. Relazione sulla carta impossibile, che tra i due ragazzi non ancora maggiorenni termina con una brusca interruzione.

Ma la storia propone loro una seconda possibilità nove anni dopo, quando sono entrambi più maturi e in carriera.

Si rincontrano, e tutto quello che Opal provava per Preston riemerge prepotente, insieme all’incapacità di smettere di sbavare per le sue attenzioni e di accontentarsi delle briciole che lui le concede.

Sì, perché Preston è un vero stronzo; arrogante, egocentrico e narcisista.

Tutte quelle cavolate sul “tempo che guarisce ogni cosa” sono solo una mera illusione. Sono aggrovigliata a lui in un modo contorto e irrazionale. In fondo l’amore non è altro che un lungo filo di emozioni che si attorciglia su se stesso fino a creare nodi impossibili da sciogliere.

(Tratto dal libro)

Per quanto Opal ne sia attratta in modo viscerale, e per quanto nell’intimità lui riesca a essere perfino dolce, il suo modo di atteggiarsi sembra ignorare l’empatia.

Non si rende conto fino in fondo del male che le ha fatto quando da adolescente l’ha trattata come un’amante lasciandola in modo brutale. E non è meglio quando da adulto tenta di riavvicinarla come se tra loro non fosse successo nulla, come se quel “ti amo” che le aveva sussurrato prima di mostrarsi con la sua nuova fidanzata ufficiale non fosse valso nulla.

Più volte lui stesso si definisce codardo, anche se nella sua facciata pubblica è il classico miliardario determinato e volitivo che ottiene sempre quello che vuole. Questo non si abbina alla capacità di ribellarsi a suo padre, del quale, nonostante tutto, continua a subire le influenze e a ricalcare gli atteggiamenti deprecabili.

«Sai, ho capito una cosa su di te con il tempo» commenta, e in questo frangente riesco a percepire tutta la sua stanchezza. «Cosa?» chiedo, ma non voglio davvero saperlo. «Che si tratta sempre di te, di ciò che tu vuoi, di quello che ti fa sentire meglio. È sempre tutto un tu, tu e ancora tu».

(Tratto dal libro)

È insomma un po’ sconcertante il modo in cui sembra privo di emozioni e incapace di interpretare quelle degli altri. Nei pensieri intimi dei capitoli nel suo punto di vista troviamo la brama di seguire i propri impulsi naturali, di assecondare un’attrazione per Opal molto forte, il desiderio irresistibile di baciarla, toccarla, starle vicino, rincorrerla, ma non c’è nessun richiamo ai sentimenti, che siano senso di colpa o compassione, affetto o dolore per la sofferenza causata.

Ed è davvero strano per un romanzo rosa. Se da un lato siamo incuriosite dalla necessità di capire questo atteggiamento e di comprenderne le motivazioni profonde, dall’altro solletica in noi il desiderio che Opal tiri fuori tutta la sua forza per poter rispondere per le rime a questo uomo presuntuoso e possa proteggersi, esigere da lui di essere trattata in modo rispettoso, pretenda di valere più di qualcosa che si prende e molla a proprio piacimento.

«Preston, la devi smettere» affermo. «Hai detto chiaramente ciò che pensavi, l’altra sera durante l’inaugurazione, quindi è inutile continuare a parlarne». Annuisce e lega il suo sguardo al mio incatenandomi a sé. «Hai ragione, ma non cambia comunque il fatto che io non riesca a lasciarti andare». Non può fare così, non se lo può permettere. Già una volta mi ha spezzato il cuore e se ne è andato. «Mi hai lasciata andare in passato e non hai fatto nessun tipo di fatica»

(Tratto dal libro)

Un percorso di crescita faticoso, quello di Opal, che rispetto alla ragazzina adolescente ora ha qualche strumento in più per rafforzare la sua autostima e gestire l’attrazione in modo da non sacrificare il valore che si dà e il rispetto per se stessa.

Un’evoluzione che finisce per fortuna con la consapevolezza di quanto merita davvero di ricevere da un uomo e con la capacità di resistere a impulsi, attrazione, magnetismo fisico e passionale quando non rispondono a ciò che vuole. Una nuova Opal che, tuttavia, ha anche la maturità di non negare la verità quando si trova alla resa dei conti con Preston, e che non dà luogo a giochetti come finti allontanamenti solo allo scopo di ferire l’altro o di farsi desiderare.

È un sentimento irrazionale e devastante. Soprattutto quando non viene ricambiato. Ciò che ancora provo per il mio ex dopo anni mi scava un cratere in mezzo al petto, mi fa male. Penso a lui che non è mio e mi viene voglia di gridare. Allo stesso tempo cerco di essere dura, di non lasciarmi andare alla commiserazione per me stessa.

(Tratto dal libro)

Complici i pochi capitoli nel suo punto di vista, ho faticato a provare empatia per Preston e la sua anaffettività. Ho continuato a chiedermi cosa vedessero in lui Opal e l’autrice, fino ad arrivare a comprendere che, pur non volendo, è stato condizionato troppo a lungo e troppo negativamente dalla sua famiglia, che pone tutta l’attenzione alla ricchezza ostentata e allo status sociale (inclusa fidanzata della cerchia sociale giusta) e dal modello genitoriale subito, freddo e distaccato tanto da mascherare perfino un tradimento durato decenni.

I suoi spezzoni di romanzo, in quest’ottica, sono estremamente coerenti con la caratterizzazione: non solo Preston non riesce a esprimere i suoi sentimenti, ma ha imparato che questi sono dannosi, li nega ancora prima di rendersene conto, finendo per credere alle bugie che si racconta da solo per restare in controllo, per non esserne preda.

Mi strazia il cuore, perché anche io sono innamorata, ma non corrisposta. E ciò che mi fa arrabbiare non è il non essere amata a mia volta, ma che Preston non mi lasci andare dandomi la possibilità di buttarmelo finalmente alle spalle.

(Tratto dal libro)

L’autrice è stata molto brava a far capitolare Preston verso una risoluzione a lieto fine, facendogli prendere coscienza dei propri sentimenti pur senza snaturare la caratterizzazione che gli era stata attribuita. Ci sono giustificazioni che vanno a rendere più lievi le sue mancanze, tanto da fare crollare anche in noi quella montagna di risentimento e desiderio di rivalsa maturato durante tutta la lettura.

Baciandomi, Preston ha mandato all’aria il mio piano e riaperto quel cassetto dove ho nascosto il mio amore per lui. L’ho spinto così a fondo che me ne sono dimenticata. Fino a ora.

(Tratto dal libro)

 

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