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Recensione: Artia di Camelot di Cecilia Randall

TITOLO: Artia di Camelot

AUTORE: Cecilia Randall

EDITORE: Giunti

GENERE:Fantasy Storico

TARGET: +16

DATA DI PUBBLICAZIONE: 9 Novembre 2022

La leggenda più famosa del fantasy ha una nuova protagonista! Per Artia, sedici anni, il futuro sembra già scritto: un matrimonio che altri hanno deciso per lei, come si conviene a una ragazza di buona famiglia. Solo che lei non ci sta: rivendica il diritto di scegliere la propria strada, opponendosi alle convenzioni e alle forze contrapposte che conoscono il segreto della sua nascita e che vorrebbero usarla nel grande gioco di potere che ruota attorno al trono. Nella lotta tra chi la vorrebbe eliminare e chi invece vorrebbe spingerla verso una misteriosa spada infilata in una roccia, Artia dovrà decidere chi è davvero. La sua risposta può cambiare il futuro della Britannia. Una storia coinvolgente con protagonisti a cui è impossibile non affezionarsi.

 

Pensandoci, è assurdo che una donna non possa fare lo scudiero.

E, ripensandoci, sarebbe assurdo mettere in discussione ruoli che sono sempre stati così e sempre saranno così.

 

 

Dopo il successo strepitoso della saga di Hyperversum ritorna l’autrice italiana che sa meglio raccontare il medioevo e la magia delle storie di cavalieri e dame. Sono quindi profondamente emozionata nel narrarvi la tensione emotiva che si riesce a creare tra le pagine di Artia di Camelot, attraverso le quali  la Randall lancia numerosi messaggi sulla parità di genere e opportunità che alle donne vengono negate in maniera profondamente attuale.

Rielaborazione al femminile della storia di Artú e la spada nella roccia questo romanzo narra le vicende della sedicenne Artia, che alla morte dei genitori viene ospitata presso il castello di uno zio e condannata a vestire i panni delle fanciulle dell’epoca: destinata al matrimonio con un anziano vassallo di un castello vicino.

Ma la giovane dotata di uno spirito battagliero e orgoglioso,  è stata cresciuta da genitori lungimiranti e intelligenti, e,quindi desiderosa di essere libera e artefice del proprio destino.

Innamorata del giovane Cedric e macchiatasi del disonore di aver fatto sesso con lui, tenta la fuga dal castello dello zio vivendo innumerevoli avventure, umiliazioni e profondi dolori prima di incappare a Londra al cospetto della spada conficcata nella roccia.

Dal momento in cui Artia (detta Art per via del suo travestimento maschile) sfila la spada, vede segnato il suo futuro che la mette al centro di un intrigo politico e magico. Fronteggia Mago Merlino, consigliere del re Uther, e la maga dai bianchi capelli chiamata con tanti nomi e apparsa con tante età che appoggia la regina Igraine.

Per entrambi Artia rappresenta una pedina in grado di sovvertire i destini del regno ma la ragazza, fedele al suo spirito, si ribella lottando con coraggio per restare accanto a un nuovo giovane amore, Drien il cavaliere errante.

Con regolarità i colpi di scena si susseguono senza sosta permettendo al lettore di vivere a fondo le emozioni di scontri, giostre e battaglie verbali.

Una storia che non si può lasciare sino all’ultimo perché crea dipendenza!

 

 

 

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