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Recensione : “Amanti pericolosi” di Lisa Marie Rice (Serie Dangerous #1)

 

Trama verde

Questa notte non voglio dormire sola… Caroline Lake non avrebbe mai immaginato di sussurrare queste parole a uno sconosciuto. Eppure Jack ha un effetto impronunciabile su di lei, è come se fosse al suo fianco da sempre. Cosa la rende così vulnerabile appena lui la sfiora? È un uomo dall’aspetto pericoloso, ma quegli occhi parlano chiaro; di lui ci si può fidare. Fino a che punto è disposta a correre il rischio? Caroline non sa che Jack è tornato per riprendersela, e che darebbe tutto per averla, anche la sua vita. Ed è questa che metterà in pericolo per difenderla, e per concedere a entrambi un futuro insieme. Un romanzo che regala forti emozioni, accanto a un personaggio maschile che rimarrà nella storia del romance.

Recensione verde

Amanti pericolosi è il primo libro della serie Dangerous che vede come protagonisti Jack e Caroline.

La trama in sé è molto semplice. Jack è un ex militare che, dopo aver lavorato nell’agenzia di sicurezza del padre adottivo, torna nella città di Summerville, nello stato di Washington, dove ha lasciato l’unico ricordo felice della sua vita: Caroline.

Ma Jack doveva vederla. Aveva bisogno di vederla come di respirare. Solo uno sguardo prima di intraprendere una nuova fase della sua vita, qualunque fosse. Aveva chiuso con la ENP Security dopo che aveva sepolto suo padre. La compagnia era finita, la casa venduta. Tutto ciò di cui aveva bisogno era nel suo borsone e nella sua valigia. Era pronto a voltare pagina, subito dopo averla vista per un’ultima volta. Così, per iniziare la ricerca, era arrivato lì, nell’ultimo posto in cui era stato prima di diventare Jack Prescott, l’ultimo posto dove aveva visto Caroline. La sua famiglia si era stabilita lì, doveva esserci per forza un modo per rintracciarla. Non era importante dove fosse, se era ancora negli Stati Uniti o si era stabilita all’estero o era andata sulla luna. Lui era un eccellente segugio: il migliore che ci fosse. L’avrebbe trovata, alla fine, non importava quanto tempo ci sarebbe voluto. Aveva tutta la vita per farla finita, e di certo non aveva problemi di denaro. Solo uno sguardo e poi sarebbe scomparso per sempre. Alla fine, però, non c’era stato bisogno di scovarla. Il tassista dell’aeroporto sapeva dove si trovava. Lì. Proprio lì, dove era sempre stata. A Summerville. Single. Jack aveva programmato di prendere una camera in un albergo, darsi una sistemata, fare un bel pasto in un ristorante, poi dormire per ventiquattr’ore. Si era ritrovato in mezzo a una sparatoria, e aveva viaggiato per due giorni di fila. Era esausto. Era la vigilia di Natale. Il giorno di Natale sarebbe stato tutto chiuso, e anche il giorno dopo, domenica. Il lunedì progettava di iniziare la ricerca di Caroline. Ma poi il tassista aveva detto che Caroline Lake, la sua Caroline Lake, era ancora a Summerville e gestiva una piccola libreria, e quindi non c’erano dubbi su dove sarebbe andato.

Caroline apparteneva a una ricca famiglia, ma, in seguito a un incidente che ha ucciso i suoi genitori e causato la successiva morte del fratello, si ritrova in difficoltà economiche.

Jack fugge da un mondo di violenza e prevaricazione e porta con sé un carico di diamanti sottratti a uno spregiudicato assassino che adesso è sulle sue tracce.

Quando arriva a Summerville è un uomo ricco, grazie alla vendita dell’agenzia del padre defunto da poco, e nasconde i diamanti, deciso a far qualcosa di buono con i soldi che si potrebbero ricavare.

Caroline gli è stata vicino quando era solo un vagabondo, nel rifugio dei senzatetto, e lui conserva ancora il ricordo e l’amore che nutriva per lei.

Per una serie di circostanze, affitta una camera nella casa di Caroline, proprio alla vigilia di Natale, e da quel momento in poi si dipana una storia di amore e sesso tra le meglio riuscite che io abbia mai letto.

Jack Prescott, d’altra parte, tutto sembrava tranne che affidabile. Aveva sentito i battiti del suo cuore aumentare mentre parlavano, per quanto sembrasse ridicolo. Sì, aveva un aspetto piuttosto inquietante. Sembrava rude, alto, con quel genere di muscoli che non puoi farti in palestra e un’aria impassibile da duro. Era anche tremendamente attraente, cosa che lei non aveva mai notato nei suoi inquilini. Faceva paura, ma era sexy. Dunque, poteva esserci una terza teoria da aggiungere alle prime due: un improvviso sovraccarico ormonale. Quando aveva toccato per un breve istante il suo braccio, un brivido le aveva percorso la schiena. Aveva sentito il muscolo d’acciaio attraverso la maglia e la giacca, l’uomo più duro che avesse mai incontrato. E una vampata di calore l’aveva attraversata all’idea che fosse, probabilmente, altrettanto duro… altrove. Non che avesse fatto qualcosa per metterla a disagio, a parte essere così grande e grosso e… avere un aspetto pericoloso. L’esatto opposto di Marcus Kipping, con la sua predilezione per i cardigan che gli avvolgevano le spalle strette e le braccia magre. La muscolatura massiccia di Jack Prescott era visibile attraverso una maglia e un giubbotto. Era l’uomo più virile che avesse mai incontrato, era terribilmente sexy. E Caroline, che non mentiva mai a sé stessa, si rese conto che, alla fine, era quello il motivo per cui aveva detto di sì.

La magia di questo libro sta nella capacità che ha avuto l’autrice di descrivere il contrasto tra i pensieri di Jack, uomo rude e poco avvezzo ai rapporti interpersonali, e Caroline, dolce e ingenua ragazza, che crede ancora nella bontà del mondo e che non ha mai perso la fiducia nel prossimo né la speranza di poter, un giorno, migliorare la sua vita.

Fino al giorno della sua morte, Caroline avrebbe creduto che in quel preciso istante l’anima di suo fratello si fosse staccata da questa vita, finalmente, liberandosi dalla gabbia di carne martoriata che lui odiava tanto. L’aveva sentita suonare un’ultima volta e aveva lasciato il mondo. Caroline aveva appena suonato il requiem di Toby. Adesso finalmente se n’era andato, per davvero. E lei era sola. Una grossa lacrima le scivolò sulla guancia e cadde sulla tastiera, con una tale pesantezza che il tasto emise lo spettro di un suono. Jack non si era mosso, ma qualcosa, nell’immobilità totale dell’aria accanto a lei, la fece voltare. Era in piedi vicino a lei, con la mano grande sopra il piano, e la fissava. Non aveva idea di cosa potesse pensare. Forse che era pazza, completamente pazza. D’un tratto Caroline si sentì davvero esausta del suo dolore e della sua solitudine. Doveva succedere qualcosa per rompere quel guscio gelido di dolore che la racchiudeva e farla uscire. Aveva bisogno di calore e contatto umano. Aveva bisogno di toccare qualcuno. Aveva bisogno che qualcuno la toccasse. A parte un’occasionale stretta di mano, non aveva toccato nessun altro essere umano dalla morte di Toby. Alzò lo sguardo e lo posò sugli occhi scuri di un perfetto estraneo, e dalla gola dolorosamente serrata fuoriuscirono le parole più autentiche che conosceva: «Non voglio stare sola stanotte» sussurrò.

Jack doveva ricordarsi che quello che lei aveva detto in realtà era: ‘Non voglio stare da sola stanotte.’ Quello che aveva detto non era: ‘Voglio che mi strappi tutti i vestiti di dosso, mi sbatti a terra, mi apri le gambe, e mi scopi fino a morirne.’ No, non era affatto quello che lei aveva detto, ed era un vero peccato perché era quello che lui aveva voglia di fare. Aveva un solo colpo in canna, uno. Se faceva una cazzata stanotte, non avrebbe mai avuto un’altra occasione. Se fosse stato troppo rude, se l’avesse spaventata, ferita in qualsiasi modo, l’avrebbe cacciato fuori a calci nel sedere. Quella cosa che brillava in Caroline era un orgoglio stanco, diffidente. Non aveva permesso a nessuna circostanza della sua vita di abbatterla. Non avrebbe tollerato che qualcuno la spaventasse, o la trattasse con modi troppo rudi, neppure se aveva un disperato bisogno di un inquilino. Osservando attentamente i suoi occhi, chinò di nuovo la testa. Stavolta il bacio era più caldo, e la sua bocca graziosa era di nuovo aperta per lui. Al tocco della lingua contro la sua, si staccò con un sobbalzo, mentre il cazzo si sollevava. Dio, era quasi venuto nelle mutande. Doveva raffreddarsi un po’, altrimenti non sarebbe andata bene. Fece scorrere il dorso dell’indice lungo la sua guancia, meravigliandosi della sua levigatezza satinata. Un respiro profondo, poi disse quello che bisognava dire: «Caroline… Non voglio sembrare poco romantico, ma non ho precauzioni con me. Non faccio sesso da più di sei mesi e non ho niente con me. Ti prego, dimmi che hai qualcosa qui.» 

La scrittura è fluida, riesce a evocare immagini e sensazioni trascinandoti dentro la mente di Jack e di Caroline con una maestria che è raro trovare.

Gli altri personaggi fanno solo da contorno e risultano, sia pur ben caratterizzati, come sfocati rispetto alla potenza della storia principale.

Qualcuno potrebbe classificarlo come un semplice romanzo rosa, però, a mio parere, tra i tanti in commercio, questo ha una marcia in più. Infatti, riesce a soddisfare sia le lettrici che cercano romanticismo, sia quelle che preferiscono anche una certa carica di erotismo.

Se devo trovare un punto di debolezza, che però potrebbe essere anche un originale punto di forza, è il finale e non svelo altro per non togliere il gusto al lettore.

Inutile dire che lo consiglio a spada tratta a chi vuole sognare con un uomo come Jack, che anche se non sembra è davvero un moderno e romantico cavaliere dalla lucente armatura.

E sexy da morire.

Fiamme-Sensualità-hot NUOVE

Recensione a cura di :

LadyOwl

Editing a cura di :

Aléthéia

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