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Recensione: A un solo passo da te di Amabile Giusti

TITOLO: A un solo passo da te
AUTORE: Amabile Giusti
EDITORE: Amazon Publishing
PAGINE: 485
PUBBLICAZIONE: 28 luglio 2020
GENERE: Contemporary romance
COSTO: € 3,99 ebook

 


Anna May e Lorna May sono due sorelle gemelle di sedici anni. Praticamente identiche nell’aspetto e molto legate, hanno caratteri diversi: Lorna è solare e socievole, Anna è cupa e introversa. Conducono una strana vita insieme alla madre, una hippie appassionata di arte: si spostano da un paese all’altro degli Stati Uniti e non si fermano mai a lungo. Giunte in Idaho, il destino ha in serbo un imprevisto terremoto alla loro complicità.
Il terremoto in questione si chiama Chayton, ha diciassette anni, abita nella casa vicina e frequenta il loro liceo. Ha origini nativo americane e lunghi capelli neri, ma i suoi occhi sono verdi come la natura selvaggia che circonda le Montagne Rocciose. Anna May ne è subito intrigata: con un unico sguardo, Chayton colpisce e affonda il suo cuore inesperto. Per lei non è facile fronteggiare i tormenti del primo amore, soprattutto perché quel ragazzo appare più attratto da Lorna May.
In paese girano voci inquietanti su di lui: ma è davvero un cattivo soggetto o i suoi modi beffardi celano un’anima torturata da un segreto inconfessabile?
Anna May vuole scoprire cosa nasconde Chayton, anche a costo di soffrire. Anche a costo di fuggire e di incontrarlo di nuovo, diversi anni dopo, quando entrambi sono profondamente cambiati e tutto sembra perduto. Non è vero che l’adolescenza fa provare solo sentimenti superficiali. Non è vero che ciò che avviene a sedici anni non può dirsi eterno e che il tempo guarisce ogni ferita.
Ci sono ferite che continuano a sanguinare e amori destinati a durare per sempre.

 

«Se vuoi scopare con me, ok: non ti dico che mi diventa duro solo a pensarti, ma la cosa si può fare. Guarda, lo facciamo pure gratis, se mi prometti che dopo ti dai una calmata e la smetti di darmi il tormento. Ma se non è così, se ti sei convinta che possiamo diventare amici o addirittura più che amici, t’invito fermamente a non farti illusioni. Io non ho niente dentro, non provo niente, non voglio niente, non do niente, a parte il mio amico qui sotto. Se vuoi solo lui va benissimo. Ma non cercare altro. Non mi fido di te, non mi piaci, non voglio legami. Fattene una ragione: non sono un principe azzurro camuffato da stronzo. Sono uno stronzo e basta. Non sei una persona cattiva, ed è per questo che ti sto concedendo qualcosa che non ho mai concesso alle altre. Ti sto mettendo in guardia da me. Stammi lontana, Anna May, o ti farò del male.»
(tratto dal libro)

Questo ultimo libro di Amabile Giusti è uno Young Adult: protagonisti due ragazzi non ancora maggiorenni, lei alla prima esperienza, lui già tanto, troppo navigato.
Come ormai sappiamo bene, i personaggi di Amabile Giusti hanno una propria intensità, sono un concentrato emotivo delicato e toccante. La storia è raccontata con una capacità linguistica avvolgente e coinvolgente, come pura seta.
Chayton è un ragazzino ferito, selvatico, abusato, arrivato dalla riserva indiana ospite di un padre che non lo vuole. È un cattivo ragazzo, sì, ma perché è così che lo dipingono tutti e lui non ha mai provato nessun altro modo di essere. Dentro cova un’oscurità e un bisogno di essere salvato che non ammette a se stesso fino a quando è troppo tardi.
Stare con questa ragazzina che si fida di lui, crede in lui, gli dimostra affetto senza desiderarlo solo per il sesso lo fa sentire speciale. Si vede benissimo, pur non leggendo il suo punto di vista per tutta la prima parte del romanzo, che è innamorato perso di lei e che le sue cattiverie, le parole durissime, i gesti di rabbia e gelosia sono dovuti a questo sentimento che non accetta e che lo destabilizza.

Mi si avvicina, si spoglia, mi aiuta a entrare nella doccia. Sotto il getto dell’acqua, ci baciamo per qualcosa di simile a un secolo, senza fare altro. Dopo quel secolo, facciamo tutto il resto. Mentre succede, mi sento invaso da una felicità involontaria, che non vorrei provare, perché la felicità, quando la provi, quando non la controlli e la lasci dilagare dentro di te, è il chiaro sintomo di una resa. La felicità ti dice con estrema chiarezza che sei fregato. Perché è solo lei a provocarla. Lei la porta con sé. E lei se la porterà via. Forse dovrei sul serio respingerla. Non per fare un favore ad Annie, ma per fare un favore a me. Non voglio abituarmi a tutta questa luce. Dopo diventerò cieco.
(tratto dal libro)

Anna May, però, è così giovane, inesperta, gelosa, cocciuta, timida che non vuole confidarsi con la sorella, ugualmente attratta dal loro vicino di casa, prima che le cose precipitino portando conseguenze devastanti. Anna inanella uno sbaglio dopo l’altro, terminando con un mostruoso errore di valutazione che umilia Chayton e gli dimostra, involontariamente, che è incapace di dare il beneficio del dubbio a questo cattivo ragazzo, e che, in fondo, non ha capito niente di lui. È una cosa che Chayton le ripete spesso: “non hai capito un cazzo di me”, ed è vero, perché il suo passato contiene qualcosa di troppo grave e impossibile da credere, soprattutto per una sedicenne ingenua come lei.
Dopo un lungo tira e molla, tipico di questo genere narrativo e perfettamente calzante con le caratterizzazioni di due ragazzini immaturi e inesperti, Chayton e Anna May arrivano a ferirsi nel modo più doloroso possibile, ed è inutile la considerazione che il gesto più stupido sia quello di lei, mentre il più meschino sia quello di lui.
Mi voltai verso Chayton, attratta da un presentimento.

Il suo sguardo mi confermò che non saremmo mai tornati insieme. Non lessi nessuna tenerezza in quello sguardo, nessuna nostalgia, nessun rimpianto. Solo odio.
Un odio che mi travolse come se fossi un sasso in pieno fiume e mi diede la certezza definitiva che, se pure aveva provato qualcosa per me prima, non la provava più e quel disprezzo sarebbe stato l’unica emozione che avrei avuto da lui fino alla fine della fine.
(tratto dal libro)

Il primo pensiero leggendo di questi adolescenti che continuano a fare errori su errori è su quanto sia difficile il mestiere di genitore! Perché nonostante abbia una madre amorevole, comprensiva, aperta, come fosse stata disegnata da un pedagogista, Anna May sbaglia, non si confida, omette, la taglia fuori: deve fare le sue esperienze in prima persona per poter crescere, dobbiamo proprio accettare questo fatto.
Le bugie che Anna rifila alla sua famiglia e a Chayton si sommano una all’altra: inizialmente dovute al disagio nell’ammettere la propria attrazione per un ragazzo da cui tutti la mettono in guardia, via via si aggiungono altri silenzi, omissioni su faccende più o meno gravi che pensa di non poter confessare a nessuno per vergogna o per non mettere in difficoltà il ragazzo. Quindi impara a mentire e lo fa sempre di più, anche quando ormai sarebbe ora di far cadere il fazzoletto e scoprirsi, finendo col creare situazioni da cui è difficile uscire, e che rovineranno anche i rapporti familiari.

Inarcò un sopracciglio, mentre mi fissava. Poi, di punto in bianco, senza un avvertimento, una parola, un gesto, un presentimento da parte del mio inutile sesto senso, mi strattonò verso di sé con una forza tutt’altro che tenera o galante e mi infilò la lingua in bocca.
La mia testa divenne terreno fertile per pensieri confusi pieni di “oh mio Dio”. Mi ripetei solo quello, a raffica, mentre Chayton mi baciava con una totale assenza di romanticismo che avrebbe dovuto disgustare la mia femminilità e sconvolgere la mia inesperienza, e invece m’infiammò fino alle ossa.
Non avevo mai baciato nessuno, però mi venne talmente naturale da far paura a me stessa.
(tratto dal libro)

Mentre i precedenti romanzi di questa autrice mi erano parsi semplicemente perfetti, stavolta sono rimasta perplessa dalla risoluzione finale del conflitto. Mi è parsa da un lato troppo facile, dall’altro un po’ disomogenea rispetto al genere YA che caratterizza la prima parte. Il comportamento di Anna mi è sembrato strano, e il modo in cui Chayton passa da un’emozione a un’altra, dal pensiero di essere un rottame d’uomo a quello di essere l’unico capace di rendere felice Anna è stranamente opportuno. E non sono certa di aver apprezzato il modo in cui lei non ha possibilità di fare gesti o passi eclatanti nei suoi confronti, se non amarlo, in modo tenero, passionale, definitivo, pacato.
Anna si avvicina con delicatezza a questo ragazzo ferito in tanti modi, umiliato in tanti sensi, che ormai non può più nascondere di essere dolorante e spezzato, di essere un ragazzo a metà: tutto ciò diventa visibile al mondo intero, e Anna se ne prende cura con tutta la dolcezza e l’amore possibile, dimostrando di accettarlo “completamente”, nonostante lui “completo” non sia, non lasciandosi graffiare dalle sue parole selvatiche (così come si tratta con tenerezza un animaletto ferito che graffia per difendere il suo fragile orgoglio), e confermando di essere sempre innamorata di lui.
E anche se la risoluzione finale mi è suonata strana, l’ho trovata commovente e di grande qualità.
Lei lo è, un angelo con due ali scintillanti, nonostante la sua parlantina da maschiaccio, e lo sguardo fisso nel mio sguardo, e quel maldestro tentativo di baciarmi. Sembra fatta di luce. Sembra che la natura le abbia lasciato cadere una stella dentro il cuore. Potrebbe salvarmi e potrebbe uccidermi. A volte mi pare di aver paura di lei, perché si insinua nella mia testa come acqua che leviga la roccia. Entra entra entra. Cerca spazi, scava tunnel, arriva nel mio cuore.

No, non ci arrivi nel mio cuore, non ti faccio entrare, non ti faccio entrare.
Però, forse, se entri e ti fai spazio, anche io sto meno stretto.
Se ti fidi di me, anche io riesco a credere in me stesso.
Se mi guardi come se non fossi sporco, anche io mi sento più pulito.
Forse, se ci sei, e rimani, il mondo smette di essere un film in bianco e nero.
Forse, se ci sei e rimani, il sesso smette di essere l’abominevole schifezza che conosco.
Forse, un po’ della tua innocenza mi si appiccicherà addosso e mi farà tornare indietro, a quello che ero quando anch’io ero innocente, e mi farà andare avanti, verso quello che sarò grazie al riflesso del tuo cuore.
(tratto dal libro)

 

 

 

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