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Recensione:” Kol. Never forget” di Elvereth Ahn

 

 

 

Titolo: Kol.Never Forget
Autore:Elvereth Ahn
Editore:Self
Genere: Dark Romance
Serie :Spin off Tocka

 

 

Nessuno ha avuto pietà di me. Di noi.
E io non avrò pietà di loro.

Ho lottato per tutta la vita contro la mia oscurità.
Per non perdere il mio cuore.
Ho lottato per tutta la vita contro gli incubi.
Per non impazzire.
Ma quando il mio sporco passato ritorna, più crudele che mai, sono disposto a perdere tutto. Per l’unica persona che mi ha dato la forza di combattere quando eravamo dei bambini soli e terrorizzati, in una stanza buia e senza via d’uscita.
Sofie.
L’ho protetta con tutto me stesso. Era l’unica cosa importante.
E lo è ancora.
Continuerò a proteggerla.
Perché la nostra promessa è incisa nel mio sangue e sulla mia pelle, come una ferita che non può rimarginarsi.
Sempre e per sempre.
A qualsiasi costo.

❝Ti vorrei incontrare altre mille e mille volte ancora, per l’eternità.
Anche in una stanza buia e asfissiante, terrorizzati e affamati.
Ti vorrei incontrare di nuovo anche così, Sofie.❞

 

 

 

Sii diverso e migliore, Kol. Proteggi i più deboli. D’istinto, mosso da qualcosa di più grande di me, abbraccio forte questa bambina e poggio una mano sulle sue, per aiutarla a non urlare. Per aiutarla a salvarsi. Proteggi i più deboli. 

 

Questo dark mafia romance è uno spin off autoconclusivo che, insieme a Tocka e Xavier, ci fa penetrare nell’oscuro mondo di alcuni uomini fatti a pezzi dalla vita, di cui conoscono solo sofferenza e brutalità. Ecco di cosa parla questo romanzo, del dolore scaturito dalla violenza, inaudita se pensiamo che è stata perpetrata su bambini. Anime innocenti massacrate, usate e abusate da mostri, un tema agghiacciante e attuale che viene descritto dall’autrice senza troppi giri di parole, con crudezza e veridicità, al punto che ci sono scene non adatte ai deboli di cuore. La scrittura impeccabile e dannatamente cruda ci trasporta nella malavita russa che ha sede a Londra. I protagonisti che ritroviamo ormai adulti sono Kol, colui che abbiamo già conosciuto nei capitoli precedenti della serie, e Sofie. La loro storia inizia molti anni prima, quando erano solo dei bambini che sono andati incontro a una sorte malevole e ne sono usciti incolumi nel corpo… ma, sebbene si siano salvati dal pericolo fisico, le ferite subite hanno avuto inevitabilmente ripercussioni sulla loro vita. Sono cresciuti con una mente spezzata e hanno perso il valore di se stessi… e, se l’essere umano non vale nulla, consentirà al prossimo di trattarlo come un oggetto inanimato.

Quando però la luce si accende, il buio scompare e quella dannatissima porta rimane aperta, c’è ancora speranza.

Kol la ritrova con l’aiuto di Vik. Ora tutto può cambiare. O almeno questo è ciò che spera lui.

I ricordi di Sofie le bruciano ancora la pelle, quella promessa a cui si è aggrappata non può farle dimenticare il bambino che ha tentato di proteggerla, ma che poi l’ha abbandonata come se non fosse mai esistita. Il legame che li ha uniti però è ancora lì, nel suo cuore.

Kol è un uomo che appare come Dr. Jekill e Mr.Hide, buono e divertente, spietato e un portentoso sicario, che arriverà fino in fondo senza guardarsi indietro.

 

Non dormo. Mai. O quasi.

Gli incubi, bastardi come la vita, notte dopo notte mi tendono un agguato.

Ho imparato a mie spese che il passato non può essere dimenticato. Fingo di non averne uno, fingo che la mia vita sia sempre stata perfetta. Fingo che la mia mente e il mio cuore non siano stati danneggiati da niente e nessuno.

Mento. Agli altri e a me stesso. Ho un passato, ed è costantemente al mio fianco. Mi afferra e mi trascina, crudele, per immergermi nell’acqua torbida dei ricordi. Per uccidermi. (Tratto dal libro)

 

Riusciranno a ritrovarsi davvero? Hanno una missione che li unisce.

Romanzo molto accattivante, sebbene molto lineare nella storia e senza grandi colpi di scena, la violenza fisica e psichica non manca di certo per gli amanti del genere. Il pov alternato e i feedback costanti aiutano a entrare nella testa e nel cuore dei protagonisti e ci fanno vivere, attraverso di loro, emozioni forti.

 

 

 

 

 

 

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