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Recensione: “Point Break – Book Two: On The Road” di Marion Seals (serie Living New York #3)

Care Fenici, ecco Ipanema che ci parla di “Point Break – Book Two: On The Road” di Marion Seals

Il destino li ha fatti incontrare.

Il pericolo li ha costretti a fuggire.

L’amore li metterà di fronte ai loro limiti.

Inseguiti da un pericoloso criminale e ricercati dall’FBI, Ryons, Charlotte, Randy e Finnigan lotteranno per le loro vite, in un percorso che li costringerà a fare i conti con i loro stessi sentimenti e li metterà di fronte ai loro limiti. Charlotte assaporerà la passione e le sue inossidabili certezze verranno incrinate dall’attrazione per Ryons, il quale scoprirà che le guerre del cuore sono ben più complicate e pericolose di quelle combattute nel suo passato.  Randy conoscerà l’amore, quello tormentato, difficile e, forse, non corrisposto per Finnigan, la guardia del corpo che alberga da mesi nei suoi sogni proibiti. Riuscirà quest’ultimo ad accettare una verità a lungo negata e a far entrare l’estroso stilista nella sua vita?

Ognuno di loro oltrepasserà il suo punto di rottura, e niente sarà più lo stesso.

Point Break – Book Two: on the road è la seconda parte di una duologia il cui primo libro, Point Break – Book One: in the city, è già disponibile. Si tratta di un romantic suspense, nel quale prosegue la storia di Charlotte, Ryons, Randy e Finnigan (Iceman).

 

Lo confesso: faccio parte di quelle fan di Marion Seals che dopo aver letto Big Apple ed essersi divertita un mondo  con gli screzi tra Dora e Lex, ha continuato a chiedere all’autrice, su ogni social, di scrivere uno spin-off su Randy, l’amico gay e stilista di Fedora, la protagonista. Oltre che una delle più sfegatate appassionate della possibile ma difficilissima storia d’amore tra Randy e Iceman, il bodyguard di Dora dagli occhi di ghiaccio che inizialmente stalkera Randy e poi fugge via da lui. Perciò, dopo il primo episodio di Point Break Vol.1 (recensione qui) , ero in trepidante attesa di leggere gli sviluppi di questa storia d’amore che si preannunciava burrascosissima.

Ammetto che sul “burrascosa” non sono stata delusa. Finnigan (Iceman) e Randy si trovano a dover viaggiare verso la Louisiana, nella cittadina di origine di Finnigan e dalla quale Iceman è scappato, senza mai più farvi ritorno, ben diciassette anni prima. Chi ha letto il Vol.1 sa che cosa ha fatto Finn per dover essere costretto poco più che bambino a fuggire via da un posto che comunque era riuscito a dargli solo dolore e tormento, e di cui non parlerò per non spoilerare. Finn e Randy si trovano così immersi in quella parte di passato da incubo di Finn e dal quale entrambi torneranno diversi, con molte più cicatrici addosso.

Poiché Point Break racconta anche la storia di Ryons e Charlotte, nel romanzo passeremo da una situazione all’altra: il capo dell’agenzia di sicurezza Black e la bella cugina di Fedora, anche loro costretti a fuggire e a nascondersi per evitare che uno spietato russo li faccia fuori, andranno invece a Las Vegas, ospiti in una mega villa di proprietà di una star-queen di Las Vegas.

Marion Seals sa dosare bene azione e suspense, angoscia e leggerezza, lo ha dimostrato nei due precedenti romanzi, ma qui l’angst è davvero il protagonista principale. Soprattutto nella storia tra Iceman e Randy, gli amanti di questo particolare sentimento come tema principale di un romanzo non ne usciranno delusi. E’ uno stillicidio. Un giocare a tennis contro un muro. Randy ci prova in ogni modo a scuotere e a far crollare le barriere che Finnigan ha eretto attorno a sé, a tal punto che io stessa, lettore appassionato della coppia, a un certo punto mi sono ribellata. Il desiderio di prendere il Kindle e di gettarlo nella spazzatura (il mio adorato, venerato Kindle? non sia mai!) mi ha colpita con parecchia insistenza. Quanto più Randy prova ad avvicinarsi a Finn, quanto più Finn lo respinge con crudeltà e freddezza.

Ryons e Charlotte, invece, si incontrano a mezza strada e da lì proseguono. Devo ammettere che questa coppia mi ha emozionato e commosso in maniera particolare, sebbene la sottoscritta, da tempo, ritenga le storie MF un po’ meno intense e stimolanti rispetto a quelle MM. Ma se la storia MM di Randy e Finnigan mi ha dato davvero del filo da torcere e spesso, in parecchi momenti, mi ha persino fatto adirare, la storia passionale e forte tra Ryons e Charlotte mi ha totalmente convinto, conquistandomi fino alla fine.

L’autrice scrive benissimo, nessun tentennamento, nessun passaggio poco chiaro o involuto: lo stile di Marion Seals è limpido e cristallino, un brillante di diversi carati. Impressionante è persino l’accuratezza dei dettagli più tecnici, che riguardano la balistica e svariati altri temi che necessitavano di informazioni specifiche. La Seals inserisce queste spiegazioni nel testo senza fare “spiegoni” noiosi, dribblando alla grande gli infodump in agguato, segno che – come per i precedenti romanzi – si è avvalsa di un’ottima professionista editor, e questo la dice lunga sui “self-published” che, a detta di qualcuno, non sono prodotti di qualità. Inoltre l’autrice alterna momenti di pesante tormento a situazioni più leggere, come una cuoca sapiente riesce a dosare ogni ingrediente alla perfezione. Il risultato è un terzo romanzo impossibile da leggere tutto d’un fiato e che rapirà il lettore portandolo velocemente in alto, facendogli perdere fiato e poi tornare a terra di prepotenza come nella più terrificante delle montagne russe.

Il tutto, va detto, condito con un lieto fine per entrambe le coppie che soddisferà il bisogno di certi lettori all’esplosione di cuoricini finali e un’anticipazione, probabile, su un altro filone della serie Living in New York, che direi molto promettente: a me la nuova storia ha già intrigato!

Tolgo una stellina dalla valutazione generale solo perché sono un bel po’ le domande che avrei fatto all’autrice se la conoscessi e potessimo discuterne di fronte a uno Spritz e patatine, cosa non fattibile, e che mi hanno, durante la lettura, in qualche modo spodestato la sospensione di incredulità, senza però intaccarla del tutto.

 

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